Capitolo 88 (Parte Seconda)

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Dal taccuino di Helena:

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Dal taccuino di Helena:

Non ho mai capito l'importanza di avere qualcuno accanto, fin quando non sei arrivata tu e mi hai fatto desiderare l'infinito con te.

-Chad Riley.

E non appena l'ho vista, la mia mente ha smesso di ragionare correttamente. Rivederla mi ha fatto sussultare nuovamente il cuore. La sue esile figura elegante mi ha tramortito come al solito, in maniera indescrivibile difatti, non ho resistito all'impulso di toccarla.

Il suo viso sorpreso si è arrossito di colpo e quel lieve rossore mi ha dato speranza oltre ad avermi incantato completamente, e sapere che le faccio venire i brividi sulla pelle mi rasserena e mi allevia dal doloroso pensiero che non l'avrei più potuto fare. Quando poi ha deciso di chiudere definitamente con me e la nostra storia, sono andato fuori di testa. Stavo per impazzire e proprio per questa mia intolleranza ad accettarlo, dopo l'ultima volta in cui ho assalito le sue labbra con un bacio impetuoso, l'ho lasciata sola.

Non volevo essere ancora una volta invadente nei suoi riguardi quindi, dovevo trovare in qualche modo la forza di lasciarla andare ma poi, è successo che lei mi è venuta incontro, correndomi dietro e mi ha stritolato in un dolcissimo abbraccio. Mi ha stretto così forte che io, ho iniziato a morire per poi rinascere nel nostro incasinato incastro che ci ha perfettamente riunito... Son morto tra le sue braccia, avvinghiato al suo meraviglioso corpo di donna che per un attimo, mi è parso una bellissima eternità tutta da vivere.

Ho rafforzato la stretta rendendola più intensa e poi, fuori di me dalla contentezza di riaverla aggrappata su di me, mi sono lasciato sfuggire che la amo e che non ho mai smesso di farlo. Alla mia confessione, i suoi occhi son divenuti lucidi dall'emozione e improvvisamente, una brillantezza stupenda li ha avvolti nella sua luce spazzando via tutto il buio che ha visto e che la opprimeva... E quello sguardo puntato su di me, mi fa venir voglia di prenderla completamente e farla mia così, quando le suggerisco di andarcene via, lei mi segue senza remore con una tale fiducia che forse, non aveva mai avuto prima.

Non appena torniamo indietro e percorriamo la strada che conduce al mio attico, occupiamo l'ascensore e, premuto distrattamente il pulsante, iniziamo a salire mentre la strattono su di me e comincio a baciarla lontano da occhi indiscreti. Le insinuo la lingua in bocca e la mia Hel prende il sopravvento, assecondandomi con bramosia. Le sue mani mi accarezzano la nuca per poi risalire ai capelli, tirandoli fino a spingermi ancor di più sulle sue labbra travolte di lussuria, ed io inizio a sragionare per averla completamente. Il "din" risuona  nello stretto cubicolo e trovando la forza di non concludere ciò che ho in mente d'iniziare, mi scosto da lei con riluttanza e una calma malcelata che, se ne accorge anche lei. La frenesia che ho di averla sotto di me m'infiamma i pensieri, e con quelli a riecheggiarmi nella mente, l'afferro per mano e la trascino sulla soglia del mio appartamento.

Non appena apro la porta d'ingresso, la sbatto contro la parete e mi schianto sulle sue curve invitanti e appena accennate dal tailleur che indossa oggi. Tra un bacio e l'altro, le scosto le gambe fino alla giuntura, separandole tra loro e trovando il suo punto più intimo le strofino il ginocchio ed inizio a tormentarla, pressandola forte. Con una mano le sollevo il viso per approfondire meglio il bacio che diviene sempre più affannoso con la mia voglia di prevaricare su di lei mentre l'altra, la faccio scorrere sempre più giù, fino al fianco. «Fammi vedere.» Le mormoro con voce gutturale, giunto al limite della sopportazione.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now