Capitolo 29

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Come una vera e propria folata di vento, i giorni volano via da noi

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Come una vera e propria folata di vento, i giorni volano via da noi. Io mi concentro sullo studio per l'imminente esame di laurea, e, nonostante sia li con gli occhi incollati sulle varie analogie, i miei pensieri vagano altrove. La mia mente frenetica rincorre la mia nuova relazione con Chad e il nostro viverci davvero. Per adesso, ci desideriamo a vicenda non facendo nulla di quello che vorremmo concederci realmente, poiché, purtroppo, ci ritroviamo indaffarati: io con lo studio e lui col suo lavoro.

Mi sento stringere le spalle da dietro, mentre i miei occhi continuano a scorrere sul libro di testo. Chad mi bacia su una guancia prima di andare via, ed io mi sento sempre così sconvolta dall'effetto che mi fa nel sentirmelo addosso.

Vorrei dedicargli più tempo di quello che mi ritrovo adesso ma non posso. Passiamo le giornate così, a stuzzicarci a vicenda quando non siamo impegnati a fare altro, ed è proprio in quei momenti che cediamo all'istinto di toccarci, non potendone fare almeno. Ogni volta che non c'è, mi manca la sua presenza e le sue preziosissime attenzioni.

Mi piace il modo in cui mi ama. Se potessi eviterei di star qui, a studiare e studiare, ma ne va del mio futuro. Mi sono impegnata tanto per arrivare fino a qui, e quindi, mi devo dare da fare perché domani tutto questo finirà e ogni mio passo, giusto o sbagliato che sia, determinerà il mio destino.

Improvvisamente mi ritornano in mente le parole del mio professore. Abbiamo raggiunto un accordo per la mia diserzione indisciplinata avvenuta alla mostra. Potrò laurearmi come tutti i miei compagni di corso ma in cambio, ogni pomeriggio dei miei giorni futuri, sarò vincolata a tornare alla mia Università per lavorare ad un progetto, considerato come pegno di recupero per la mia mancanza di professionalità.

Studio assiduamente, e dopo aver rimuginato sulle parole da scrivere, aver battuto a tastiera fino alla nausea... concludo la mia tesi finale. D'un tratto, mi si appesantiscono gli occhi. Li sento chiudersi pian piano, completamente privi del mio controllo, così, stanca dopo la lunga sessione di studio e scrittura, crollo giù come un castello di carte sul comodo divano di Chad.

Mi riscuoto non appena il pensiero dell'esame mi attraversa la mente, e, con agitazione mi sveglio di soprassalto. Mi guardo intorno accorgendomi di ritrovarmi nel letto insieme a Chad. Guardo la sveglia sul comodino. È notte fonda ed io mi sono addormentata senza rendermi conto della gravità della situazione che mi spetta domani. 

Non riesco a star ferma e con affanno mi tiro su, quando, una mano mi blocca facendomi ricadere sul letto sfatto. «Dove credi di andare?» Domanda una voce arrochita dal sonno. «A studiare.» «Non credo proprio.» Risponde lui, inspirando sul mio collo. Il suo corpo mi pressa, inchiodandomi sempre più al letto, mentre si appiccica su di me e piccoli baci mi ripercuotono la pelle.

«Chad!» «Stai ferma, non agitarti così tanto. Andrà tutto bene.» Lo guardo negli occhi, e accigliata gli chiedo come diavolo fa a saperlo. «Ho un certo sesto senso per queste cose.» «Bugiardo!» gli dico, tentando nuovamente di liberarmi dalla sua presa. 

«Ehi, vieni subito qui!» Mi volto e lo supplico di lasciarmi andare a studiare, ma lui mi sorprende come sempre. Si alza e raggiungendomi, mi prende per le mani. Me le stringe giocandoci un po' e poi mi fissa con quello sguardo profondamente serio. «Potrei anche aiutarti a farlo, ma la verità è che è troppo tardi per fare qualsiasi cosa adesso. Domani non riuscirai ad alzarti e, per il forte sonno, nonostante hai dato il meglio di te stessa non riuscirai a pensare nitidamente alle risposte giuste, e inevitabilmente sbaglierai senza volerlo. Vai a letto e riposati. Sei preparata e lo so perché ti ho vista studiare ogni giorno, quindi, è impossibile che ti vada male qualcosa.» «Lo pensi sul serio?» Gli chiedo, con una certa insicurezza nella voce. 

«Si, cazzo! Ho fiducia in te e nelle tue capacità.» Le mie guance prendono fuoco, mentre, una ciocca capricciosa mi ricade sugli occhi e lui me la scosta via dal viso alzandomi il mento. Mi da un bacio leggero e, non lasciandomi andare mi porta giù con lui. Affondo sul materasso morbido non riuscendo a staccarmi da lui. Le sue parole e i suoi gesti mi rassicurano ogni qualvolta ho bisogno di sentirmi determinata. 

Ci guardiamo senza parlare e le sue mani mi accarezzano dolcemente, fin quando il sonno non ribussa alla mia porta ed io ci capitombolo dentro.

Chad mi tiene stretta senza farmi cadere nel baratro dell'insicurezza. 

Il giorno dopo sono un fascio di nervi, ma questo è comprensibile visto quello che mi tocca fare. Mi preparo mentalmente e gettando via l'ansia che mi tiene costantemente in agitazione mi preparo. Bevo il caffè molto velocemente ustionandomi persino la lingua. Accidenti! 

Faccio dei sorsi d'acqua e respiro simultaneamente contro lo stress. Chad fa ritorno facendo roteare le chiavi con un dito. «Allora, andiamo?» Accenno ad un si, ed usciamo dall'appartamento. In macchina non riesco a stare ferma. Continuo a muovermi in maniera convulsa, cambio continuamente stazione alla radio mentre continuo ad avvolgermi una ciocca di capelli guardando fuori dal finestrino.

Lo sguardo di Chad mi segue di continuo, fin quando non incrocia una mano alla mia e mi dice di stare tranquilla perché continua a pensare che andrà alla grande. Annuisco nella sua direzione, limitandomi a inspirare lentamente. 

I chilometri sono nulli, poiché ci ritroviamo all'esterno dell'edificio. Lo saluto e non appena apro lo sportello mi tira giù. Mi prende il viso e mi da un bacio da togliere il fiato. «Spaccali tutti tigre!» Il suo modo d'incoraggiarmi mi fa ridere, così, gli concedo un piccolo sorriso prima di andare dentro.

Bene, ci siamo quasi! Varco la soglia, pronta più che mai a spaccare.


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L'Angolo dell'Autrice:

Ehi lettori miei, spero almeno di ritrovarvi nuovamente qui, dopo i giorni passati senza scrivere nemmeno una parola. In verità era mezzo abbozzato da tempo ma sono ancora bloccata e in rodaggio. Non so come proseguire nonostante abbia le situazioni in mente. Non so come inserirle in ordine cronologico perché indecisa su cosa fare accadere prima o dopo, e poi, non avendo frequentato l'Università oltre la consegna della laurea e la toga (visto in moltissimi film), non ho assolutamente idea di come funziona. Cioè più o meno, so come funziona qui in Italia, ma li seguono lo stesso procedimento?  Adesso cosa dovrebbe succedere? Lei ripete a voce davanti alla commissione, i genitori e gli amici assistono e dopo con la toga e cappello vengono annunciati dal Preside per la laurea? E poi c'è il rinfresco?  O toga, cappello e tutto il resto avviene il giorno dopo, quando gli studenti son più rilassati? Non ne ho proprio idea se deve passare del tempo e succede dopo questa cosa dell'assegnazione della laurea! Vi prego aiutatemi!!! Sono parecchio frastornata! D: 

Non ne ho proprio idea... quindi se volete aiutarmi postandomi qualche dritta o un link di un sito che io non conosco perché ho cercato, ben venga!

Spero che questo piccolo sprazzo di Capitolo vi piaccia e mi auguro di scrivere ancora. Sono apatica ed ho una sfiducia enorme su quello che provo a buttar giù e la voglia mi ha abbandonata. Mi sto sforzando di riprendere ma non è per niente facile, ma sapete che voglio provarci e mettermi in gioco. Sono tragicamente confusa su tutto!

Un saluto.

- Clelia.

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