Capitolo 23

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Ieri notte con la paura di perderla per sempre, il mio sentirmela dentro, ha preso il sopravvento su ogni cosa. Da quando le ho rivelato ciò che provo per lei, mi sento sorprendentemente diverso dal ragazzo che ero prima.

Mi ha fatto uno strano effetto sentirmi dire ciò che penso da un bel po' di tempo a questa parte. È stato innaturale persino per me stesso, pronunciare quel "Ti amo" che poi, mi è stato ricambiato. È difficile per me dirlo apertamente, quando in vita mia non ho mai amato nessuno. Il punto è proprio questo, che Helena non è proprio nessuno per me. Lei rappresenta tutto ciò che non ho mai avuto né tanto meno desiderato possedere.

Pochi minuti fa, quando ho sentito il mio nome articolato dalla sua voce, non sono riuscito ad andarmene. Son rimasto bloccato e voltandomi verso quel richiamo detto solamente per farmi tornare indietro, sono andato nuovamente da lei, senza pensarci due volte. Ho eseguito solo pochi passi per ritrovarmi il suo volto davanti al mio. 

L'ho guardata negli occhi aspettando ciò che aveva da dire.

«Ti amo.» dichiara semplicemente... e sentirla amarmi davvero, con tutte le viscere del mio corpo mi ha fatto desistere. Non ho resistito al suo "Ti amo," pronunciato senza quella leggerezza di denigrare il suo vero significato. 

Era un Ti amo sentito, voluto, adorato e desiderato. Da entrambi. Avrei voluto farla mia, e adesso, non riesco a smettere di pensarla continuamente li, in quello che è diventato il nostro letto, a lavorare sui suoi progetti da casa. 

Mi rasserena il fatto di saperla al sicuro da ogni male che la insegue e che alberga fuori da quella dannata porta. Adesso so che ho qualcosa da perdere e questo pensiero mi disturba.

Ah, dannazione! Non ho la mente lucida per andare a lavorare oggi. Premo il pulsante dell'ascensore e torno indietro da lei, solo per vederla splendidamente radiosa un'ultima volta.

Prima di lasciare la nostra stanza, l'ho sentita ridere felice. Scalpitava tra le lenzuola ed io scuotendo il capo e nascondendole un sorriso di rimando, sono andato via a malincuore. 

Il "Din" mi riscuote dai pensieri e con passo fulmineo, deciso oltre ogni dire, mi precipito fuori verso il mio appartamento.

Con uno scatto secco oltrepasso la soglia del mio attico. Salgo velocemente le scale, quando, sento dei mugolii e mi blocco. Ma che cazzo succede?

Preoccupato e senza alcuna remora apro con impeto la porta del bagno e... mi paralizzo nel vedere tanta bellezza che mi appartiene. 

La mia Helena è seduta sopra la toeletta del bagno con le sue meravigliose gambe aperte e geme, geme forte. I suoi capelli ondeggiano di riflesso allo specchio, raggiungendo il suo profondo solco del fondo schiena eretto dal piacere che si provoca.

Tiene gli occhi socchiusi e mormora il mio nome piano, come se fosse una preghiera che io non ho esaudito.

«Oh, Chad!» la sento mugolare il mio nome e il mio cazzo sussulta dentro la patta dei jeans. Mi lecco le labbra nel vederla disinibita, eccitarsi solamente su di me col pensiero. Lei non si è accorta della mia presenza ma quando lo fa, sussulta e chiude repentinamente le gambe, allargando la mia maglietta sulle cosce per coprirsi.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now