Capitolo 79

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Passano solo pochissimi giorni e finalmente otteniamo molto più spesso sue notizie ma soprattutto abbiamo avuto il permesso di farle visita nella sua stanzetta privata

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Passano solo pochissimi giorni e finalmente otteniamo molto più spesso sue notizie ma soprattutto abbiamo avuto il permesso di farle visita nella sua stanzetta privata. Dopo quell'incidente in ospedale, i genitori di Helena hanno tentato in tutti i modi di farmi fuori, denunciandomi alle autorità per violenza fisica contro la sua persona e accusandomi di aver ridotto Helena in fin di vita. Difatti il giorno successivo, Mr. White e signora; si sono presentati lì davanti a me con un mandato di restrizione tra le mani. Il sorrisetto vittorioso che albergava sulle labbra del padre di Hel era impagabile mentre, con le sue dita smilze stringeva tra le mani quel fottuto foglio, agitandomelo davanti agli occhi. 

Glielo strappai di mano e constatai quel cazzo di documento che dichiarava una denuncia a mio carico e un dannato mandato di restrizione che includeva il divieto di avvicinarmi a lei. Questo ovviamente implicava anche il fatto di non poter farle visita. Non mi permettevano di far parte della sua vita o perlomeno, nello stato in cui si trova non parlerei proprio di vita, anche se spero con tutto me stesso che continui a vivere nonostante tutto quello che le è successo. Certo, ci vorrà del tempo, ma io non smetterò mai di credere in lei e nella sua forza di volontà. È una donna così testarda e vincente che riuscirà sicuramente a riemergere dal buio che la tiene prigioniera. 

Ovviamente dopo l'accaduto, mi son dato da fare. Per non allungare i tempi, gli ho fatto causa di rimando e col mio avvocato di fiducia siamo riusciti a chiudere l'affare con successo. Mediante i fascicoli che implicano tutte le prove schiaccianti e le telecamere situate in ogni angolo di ospedale che attestano la mia innocenza, riesco a rafforzare la mia difesa personale ottenendo la svolta con la chiusura del caso di diffamazione; quindi il processo è andato a farsi fottere letteralmente... Essendo il compagno della figlia e il padre del bambino che portava in grembo non c'è stato più niente da fare. Arrivati a quel punto increscioso, nessuno ha più osato agire o ribadire nulla, figuriamoci se potevano andarmi contro con un dannato mandato di restrizione!

Dopo aver gettato un sospiro di sollievo per la prima volta dopo l'incidente di Hel, ho ricevuto una notizia notevolmente sconcertante che va ben oltre l'incredulità. Nonostante tutte le mie paranoie e la paura costante di riscontare esito negativo, ho acconsentito ad effettuare il test, quindi, ho consegnato i miei campioni biologici in un laboratorio di analisi. Ampiamente analizzato e messo al confronto con il campioncino di DNA riesumato dal piccolo embrione che viveva dentro il ventre di Helena, si ha avuta la conferma che il grado di paternità è del 99,9%. Questo mi ha dato la certezza assoluta che il figlio nel suo grembo era mio e all'improvviso, la vincita della mia causa passa in secondo piano. Tutto ciò mi ha impedito di gioirne appieno poiché subito dopo mi sono sentito impotente per la perdita subita. 

Era nostro, cazzo! E adesso se ci penso bene, ricordo anche il momento esatto di quando lo abbiamo concepito. È stato in uno dei nostri amplessi più complessi, poiché Helena dormiva beatamente con la testa poggiata sul cuscino ed io, travolto dalla sua sensualità e totalmente affamato dal desiderio di averla, l'ho presa nel sonno. Credevo che se ne fosse accorta e che si fosse svegliata perché rammento chiaramente i suoi occhi sbarrati dal piacere e i mugolii che le avvolgevano la punta della lingua. Lei mi andava incontro, si protendeva contro il mio corpo per averne di più. L'orgasmo ci ha travolti in pieno e lei era venuta così tanto su di me, che alla fine i suoi umori luccicavano su tutta la prominenza del mio membro... E se ci penso ancora, la mia protuberanza diventerà ben nota anche al resto dei medici, degli infermieri e di tutta la gente chiusa qui dentro, cazzo! Non posso pensare a cose del genere in un momento così critico, maledizione! Impreco, maledicendomi mentalmente mentre mi dirigo al suo piano.    

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora