Capitolo 71

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Stremata e senza forze, faccio ritorno al mio appartamento

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Stremata e senza forze, faccio ritorno al mio appartamento. La fatica e le sue riprovevoli insinuazioni si fanno sentire e mi abbattono, annientandomi completamente. Non ho voluto contrastarlo ed ho preferito tacere per entrambi, evitando cautamente di dire qualcosa che potesse ferirlo. 

Raggiungo la mia stanza e mi stendo sul mio letto, scacciando dalla mente l'assenza di Sasha e il silenzio opprimente che s'insinua sottopelle. Non sento niente se non il rumore dei miei pensieri che mi tormentano, lasciandomi in agonia. Raggomitolata su me stessa, con le gambe che sfiorano la mia piccola protuberanza, raccolgo ogni pezzo di ricordo che mi unisce a lui e mi do la spinta necessaria per riemergere dall'oscurità in cui mi ha gettata.

"No, amore mio, con te non mi arrendo." E con questa concezione di pensieri che urlano disperatamente nella mia testa, gli occhi si fanno pesanti e cedono al sonno della notte, oramai perduta. Gli incubi minacciano di invadere i miei sogni dove Chad e il bambino sono al centro delle mie fantasie. No, stavolta non gli permetterò di entrare e bruciarli vivi, inghiottendoli nel loro buio fatto di fiamme, fumo e cenere. Mi risveglio a pomeriggio inoltrato, con una nuova determinazione addosso. Mi alzo con gli occhi ancora intrisi di stanchezza e mi dirigo in cucina, aprendo l'anta del frigo. Dovrebbe essere rimasto qualcosa di commestibile, ricordo di aver fatto provviste dopo l'ultima volta che sono stata qui, quando cercavo di nascondermi da Chad e da quella situazione che poi, con la sua perseveranza è diventata la mia realtà. 

Afferro la scatola del latte e guardo la scadenza riportata sulla confezione, notando con sollievo che posso ancora usarlo. Cerco un pentolino per versarci il latte e metterlo sul fuoco, ripromettendomi di tornare da lui e lottare. Dopo averlo scaldato, lo riverso sulla tazza e mi accomodo sullo sgabello della penisola. Ci soffio su e lo sorseggio piano, provando a non scottarmi la lingua mentre vaneggio con la mente, vagliando ogni mio proposito e scartandone il meno opportuno. Mi chiedo cosa farò se Chad non riuscirà a perdonarmi... perché non riesco più a immaginarmi senza di lui. Rimugino su ogni circostanza quando, qualcuno mi ridesta dal mio trambusto interiore, suonando alla porta. Un leggero sorriso fa capolino sul mio volto e non ci metto molto a fantasticare e sperare che sia lui. Così, entusiasta per questa possibile evenienza, vado ad aprire e non appena scorgo la persona che ho davanti, mi si spegne il sorriso sulla faccia e lo sostituisco con un'espressione alquanto perplessa. Uno dei fattorini con molto garbo mi chiede il permesso di entrare, ed io, facendogli un impercettibile cenno del capo accennandogli un brevissimo sì, li faccio entrare e gli operai fanno irruzione. Invadono il mio appartamento, lasciandomi parecchi scatoloni sulla soglia.

«Ma che succede?» E nemmeno il tempo di chiederlo che, un fattorino della ditta consegne, mi recapita la ricevuta rivelandone il mittente di tutto quel caos del quale adesso, è sommersa la mia casa, mettendo in subbuglio la mia tranquillità a malapena ritrovata. «Signorina deve mettere una firma qui.» Dice lui, indicandomi con l'indice la linea tratteggiata. Osservo il modulo bellamente stampato e compilato, soffermandomi sul nome e cognome dell'emittente. Non riesco a distogliere lo sguardo da quelle lettere che compongono il suo nome. Lo stesso nome della persona che col suo atteggiamento schivo e scostante, mi sta uccidendo di continuo. 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now