Capitolo 47

988 51 63
                                    

Non ricordo quando Chad ritorna a casa, e nel momento in cui accade, non lo sento nemmeno

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Non ricordo quando Chad ritorna a casa, e nel momento in cui accade, non lo sento nemmeno. È come se io non esistessi più e fossi un corpo di donna senza anima dentro.

Adesso, se quelle mani non mi toccano lo considero quasi una benedizione. E se prima le desideravo su di me, ora, preferisco che mi stiano alla larga. Non potrei sopportare di vederlo soffrire per una mia colpa. 

Sì, perché ciò che è successo è tutta colpa mia. Non ho urlato troppo forte per farmi sentire, non ho corso così tanto per allontanarmi da lui e dalla sua presa ferrea. 

Sento le sue mani stringermi con forza per strapparmi alla vita che conoscevo prima di quel giorno.

Ogni notte diventa un incubo. Gli occhi non riescono ad assopirsi e mi ritrovo a ripercorrere quel giorno in loop. Mi volto piano e tutto è buio. La parte vuota del letto adesso, mi rassicura. Non mi turba saperlo lontano da me perché adesso non sento nulla e sono priva di qualsiasi emozione. Corro in bagno e rigetto quella poca anima rimastami in corpo. Non faccio altro che rimettere e nascondermi con maglioni lunghi.

L'altra volta ha cercato di toccarmi ed io mi sono subito scansata. Non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi, così gli ho dato un bacio frettoloso e l'ho lasciato andare.

Aveva il suo lavoro di cui occuparsi ed io non voglio essergli un problema. 

Mi accascio sulla tavoletta del water, sudata, stanca e avvilita per lo sforzo, quando la bile risale nuovamente e non mi contengo. La gola continua a bruciare ed io mi sento uno schifo.

Prima o poi dovremmo parlarne e il solo pensiero mi fa ritorcere lo stomaco per un altro conato.

Non riesco a pensare, non riesco a respirare, non riesco più a vivere. Non riesco più ad uscire di casa nemmeno per necessità. Sono in trappola ed io da questa trappola, mi sento protetta. Non voglio essere un bersaglio facile da soggiogare.

Mi abbraccio le ginocchia e mi chiudo al mondo esterno.

Che senso ha vivere adesso? Che senso ha rimanere? E con questi pensieri che scatto, alzandomi in piedi. Cerco con affanno i miei vestiti e preparo la mia roba raccattandola in valigia. Voglio andarmene via e rinchiudermi nella mia vecchia casa.

Voglio tornare ad essere la ragazza che ero prima e stando con Chad non posso guarire, poiché anche se non centra nulla con ciò che mi è successo, quando lui mi sta vicino il suo viso si trasforma e diventa quello del fratello. In quegli attimi fingo di distrarmi per non vederlo, quando i miei occhi non fanno altro che concentrarsi continuamente su di lui, senza perderlo di vista nemmeno per un momento.    

Improvvisamente le mie mani si bloccano. 
"Se me ne andassi adesso in piena notte, rischierei soltanto di farlo preoccupare." Così nascondo la valigia sotto al letto e ci penso domani.





Una luce fredda mi sveglia la mattina. Mi sento sfiorare le labbra da un dolce bacio, non appena rinvengo dal sonno. Di colpo, prendo coscienza del fatto che sta andando via e questo, è il nostro ultimo saluto anche se lui non lo sospetta affatto. Cerco di far finta di dormire senza strizzare le palpebre socchiuse, trattenendo le lacrime che riverserò non appena lui, svanirà per sempre via. Sento i suoi passi oltrepassare la soglia della camera da letto e aspetto di sentirlo di sotto. Il petto si agita in silenzio, attendendo di udire il rumore della porta dell'ingresso che si chiude intorno a me. E quando succede, resto sola. Sola con i ricordi che assumono la forma di una lacrima seguita da tante altre.

Le asciugo sulla manica del pigiama e scuotendo il capo mi preparo per andarmene via da questa casa.

Mi vesto, quando un rigurgito mi fa contorcere le budella e correre in bagno. Arrivo appena in tempo e un pensiero corroborante si fa spazio dentro me. 

No, non può essere vero. Non posso esserlo davvero...

Mi tocco il ventre piatto e non appena lo sfioro con mani tremanti, sento un leggero sfarfallio. Una nuova e spaventosa consapevolezza si protende nella mia mente, che improvvisamente, mi scuote facendomi drizzare la pelle.

Devo andarmene al più presto possibile sennò rischio di impazzire! Mi sciacquo il viso e asciugandomelo frettolosamente mi guardo allo specchio, decisa per la prima volta dopo tanto tempo della scelta che sto per prendere. Mi incammino per la stanza e spingo via da sotto il letto la mia valigia. La stringo per il manico e quando sto per trascinarla, mi fermo.

Devo fargli sapere che me ne vado.

Prendo un foglietto e con la mano destra che vacilla un po' ci scrivo sopra. "Vado via. Per favore, dimenticami e non cercarmi più. Mi dispiace per tutto."  Lo lascio sul lato del suo comodino per non farlo preoccupare più del necessario. Con un sospiro tremante lascio le sue chiavi. Proseguo per quella che da adesso in poi sarà la mia strada e, con passo malfermo, esco via dalla sua vita. Mi precipito fuori in cerca di un taxi.

C'è assolutamente una cosa che devo ancora fare... 

Un taxi si ferma ed io vi entro dentro, sbattendo la portiera che mi riconduce alla realtà. «Mi porti in farmacia.» gli ordino. «Subito, signorina.» E il tassista parte. Appoggio la fronte sul vetro per rinfrescarla un po' dai miei capogiri e dalle mie vorticose preghiere. 

"Ti prego, fa che non lo sia, fa che non lo sia." Scongiuro mentalmente, e chissà, se le mie suppliche troveranno pace. Quando arrivo a destinazione i miei piedi traballano. «Mi aspetti un attimo, per favore.» Il tassista mi rivolge un cenno d'assenso ed io scappo come un'appestata dentro la farmacia.

«Un test di gravidanza.» Chiedo con affanno alla farmacista. Quella mi guarda strana, e quando me lo porge sento una scossa elettrica su tutto il braccio. Pago in contanti e fuggo via come una ladra.

Non so come ma riesco a raggiungere la vettura gialla, ci salgo dentro e do il mio indirizzo.

Adesso, desidero solo tornare a casa mia e dimenticare tutto.


★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★☆★

L'Angolo dell'Autrice:

Ed eccovi il Capitolo appena scritto e concluso. Vi ho messo altri pensieri, scommetto... Comunque sono felice di essere riuscita ad arrivare fino a qui. Per adesso, non riesco più nemmeno a leggere... figuriamoci fare altro. 

A stento riesco a scrivere. Mi sento svuotata.

Detto ciò, vi auguro una Buona Lettura.

Un abbraccio!

P.S.: Vi consiglio di leggerla con le canzoni che mi hanno ispirato al pezzo che sono: Lose my mind - Dean Lewis, Need you now - Dean Lewis, Waves - Dean Lewis, Half a man - Dean Lewis e That's us - Anson Seabra... Ne ho altre che ascolto ma queste, in questo determinato Capitolo mi hanno ispirata e fatta piangere... e si, il Capitolo l'ho sentito di più.

-Clelia.


✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now