Capitolo 25

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Cerco tra i cassetti un paio di slip e, trovandoli li indosso immediatamente, affrettandomi, e, d'improvviso riacquisto la mia sicurezza, sentendomi a mio agio

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Cerco tra i cassetti un paio di slip e, trovandoli li indosso immediatamente, affrettandomi, e, d'improvviso riacquisto la mia sicurezza, sentendomi a mio agio.

Dolorante ma soddisfatta, mi ritornano in mente le sue mani e il suo ultimo bacio. Mi sfioro le labbra dove prima c'erano le sue e sorrido. Avrei voglia di parlarne con chi mi ha sostenuta fin dall'inizio, così, decido di farlo ma ora che ci penso...

Dove diavolo è finito il mio cellulare? Lo cerco ovunque non trovandolo affatto, fin quando mi ricordo della serata precedente.

Vado di sotto e lo trovo poggiato al tavolino. Pigio il pulsante di sblocco ma non succede niente poiché la batteria è scarica. Accidenti!

Risalgo le scale e lo metto sotto carica, maledicendomi per non averlo fatto prima... Anche se sono consapevole di essere crollata piacevolmente sulle sue spalle, che mi hanno sorretta fino alla fine, e, nonostante amassi il suo profumo virile... ho chiuso gli occhi, sfiancata dai sentimenti. Oggi, volevo proprio confidarmi a cuore aperto con la mia migliore amica. 

L'intenzione era quella di inveirle contro e invece, mi sa che dovrei ringraziarla del regalo. Non riuscendo a trattenere questa felicità tutta per me, propenso nel condividerla con lei. L'unica in grado di capirmi realmente, nonostante abbia sempre riservato il dolore a me stessa.

Accendo il laptop e aspetto che si carichi per dar via alla chiacchierata più lunga della mia vita.

Scatto agitata non appena la schermata si colora del mio sfondo preferito. Accedo tranquillamente e cliccando su un piccolo riquadro attivo la chiamata su Skype.

I miei occhi di focalizzano sullo schermo dapprima nero e poi, invaso dal viso stremato della mia amica.

«Che ti è successo?» Le chiedo preoccupata, accantonando tutto il resto. «Era ora, finalmente! Aspettavo una tua chiamata o che ti collegassi!» «Come?» Domando incerta.

«E tu, hai il coraggio di chiedermelo anche!» Sbuffa stropicciandosi gli occhi e sopprimendo uno sbadiglio, chiaramente esasperata dalla stanchezza. La guardo ancora per un po' cercando di capirci qualcosa. «Ieri ho saputo che sei mancata per ore e il tuo uomo è impazzito del tutto! Si è preoccupato da morire ed era così terrorizzato per te da chiamarmi e mettermi una tale paura addosso che, ho fatto le valigie per venire li! Ovviamente il volo è stato rimandato a causa del maltempo e mentre aspettavo, ho ricevuto la chiamata che aspettavo di ricevere. Così, ho saputo che sei tornata a casa ed ho disdetto tutto e sono tornata indietro.» Dichiara avvilita, accostando le parole senza nemmeno respirare per prendere aria... ed è così furibonda da farmi sentire in colpa per averli torturati entrambi, così inutilmente. 

«Scusa. Non sapevo che stessi così male a causa mia.» Ammetto affranta. «Ed è così ogni volta che ti succede qualcosa Hel!  Non posso fare a meno di preoccuparmi per te. Sei la mia migliore amica. La sorella che non ho mai avuto! Ho provato a chiamarti ma il telefono non dava segno di vita!» Una lacrima mi travolge, scivolandomi via dagli occhi. «Scusami ma il cellulare si era scaricato. Adesso mi sento talmente in colpa che non so come farmi perdonare!»  Dico in un tutt'uno, asciugandomi una guancia. «Puoi farti perdonare soltanto se mi dici di star bene. Voglio sapere solo questo.» 

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now