Capitolo 31

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Sono nel mio vecchio appartamento

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Sono nel mio vecchio appartamento. C'è un silenzio corroborante senza la presenza della mia migliore amica, ma ho insistito nel trascorrere la notte qui e poi, andare da sola all'Università. Chad si è infastidito parecchio, ma gli ho promesso che ci saremmo visti li. Se ripenso a lui, la mia mente non fa che tornare allo yacht. Chad che mi sfiora ogni centimetro di pelle ed io che non riesco a non bruciare per lui. 

La sensazione di averlo per davvero, è un qualcosa che mi scombussola dentro. Nonostante il tempo passato, devo ancora abituarmi al nuovo titolo appena coniato che ci rappresenta. Tutto è cominciato da qui, ed è giusto che questa parte della mia vita si concluda dove tutto è iniziato. Certo, molte cose son cambiate da allora e adesso, dopo tutti questi giorni passati altrove che in questo attico di lusso, mi sento un'estranea in territorio freddo, ma avevo bisogno di starmene un po' per conto mio. 

Dovevo necessariamente metabolizzare che una parte fondamentale della mia esistenza è stata appena raggiunta. Mi guardo allo specchio. Il mio vestitino è un po' corto, poiché arriva a un paio di centimetri sopra il ginocchio, ma nonostante ciò, rasenta la giusta sobrietà per l'occasione. Sono molto nervosa perché oggi, riceverò la mia laurea. Mi trucco un po' per non sembrare troppo pallida. Il make-up mi vivacizza di più il viso, anche se mi preferisco semplice. Faccio un respiro profondo e, con un ultimo sguardo in direzione allo specchio vado via.

Prendo l'ascensore e scendo giù. Le porte scorrevoli si aprono, e quando il portiere mi vede, la sua voce mi fa arrestare di colpo. «Congratulazioni Miss. Helena.» Gli sorrido ringraziandolo, e facendo un cenno col capo, mi precipito verso l'uscita.

Quando mi ritrovo davanti all'edificio non più imponente per me, l'osservo con altri occhi. La prospettiva terrificante della mia percezione iniziale svanisce, e tutti i ricordi vissuti mi attraversano la mente, spazzando via tutte le incertezze e le paure di non riuscire ad arrivare alla meta che mi ero prefissata di raggiungere. 

I corridoi intonano lo scalpiccio degli studenti, che, agitati come la sottoscritta si dirigono frettolosamente nell'aula delle toghe. Li seguo anch'io e mi beo della sensazione meravigliosa di sollievo che m'invade dentro. Scelgo la mia e mi sistemo il tocco che sfoggia rigido sul mio capo.

Rimango per conto mio ancora per un po', toccando ogni superficie e rivivendo ogni singola emozione che sentivo per ogni situazione assurda successa. Mi ritrovo a sorridere al ricordo di Chad che faceva da modello nell'aula d'arte, le risate di Sasha che mi accompagnavano durante le lezioni, i discorsi illuminanti del prof. e i suoi cospicui dibattiti, o, la silenziosa biblioteca dove, ogni studente ci perdeva il sonno sopra quella quantità sproporzionata e spropositata di libri. Mi mancherà tutto questo.

Mi sarebbe piaciuto laurearmi con Sasha, ma essendo all'estero è del tutto impossibile che il cerchio si chiuda in maniera ciclica per noi due. Sospiro e dopo essermi persa ancora nei miei ricordi, mi dirigo al patio esterno. Le sedie in fondo sono tutte occupate dai familiari o, dai parenti. Non riesco a scorgere mio padre anche se so per certa, che sia tra i presenti. Questo giorno non se lo perderebbe per niente al mondo. E questo sembra strano da dire, nonostante si sia perso la maggior parte degli eventi che contavano per me, a causa del suo lavoro poiché ignora completamente ogni mia sofferenza e la serie di umiliazioni subita da sua moglie.

✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now