Capitolo 08

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Sono nervoso

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Sono nervoso. Non avevo mai immaginato di ritrovarmi qui con lei, però, dopo stanotte molte cose sono cambiate. Spero solo che non traspaia nulla dal mio volto. Non voglio spaventarla e sinceramente, non voglio spaventare nemmeno me stesso, pertanto, la prendo per mano ed entriamo dentro. 

Questo è il bar di periferia che appartiene alla nostra famiglia da generazioni. Purtroppo però, era stato pignorato dalla banca quando ero solo un bambino, così, quando ho raggiunto la maggiore età, ho contribuito ai pagamenti con lo stipendio che guadagno alla A Stars. I miei nonni sono morti da tempo e lei, mia madre, è rimasta figlia unica e il locale è l'unica eredità rimastagli dai suoi genitori.

Scorgo ogni punto in cerca di lei, quando una voce a me familiare, mi coglie di sorpresa. «Ciao amore!» Esclama la donna che mi si para davanti baciandomi su una guancia. Helena tramortisce letteralmente. Inizia a guardarmi male, accigliandosi mortalmente col sottoscritto. Sogghigno senza farmi notare. Lei non sa, non può sapere che questa incredibile donna sia mia madre. 

Non appena mi vede sorriderle, si rabbuia e con la mano tra le mie, mi volta le spalle. Tenta di andar via, ma io la blocco in tempo e faccio le presentazioni. «Mamma, lei è Helena.» Tramortita dallo shock, si ridesta immediatamente dalla negatività. Pervasa dall'imbarazzo, le sue guance si tingono inaspettatamente di rosso e impacciata allunga la mano, mentre, guardandomi di sottecchi non smette di aggredirmi silenziosamente, avendocela con me per non averle tolto l'equivoco che stava macinando la sua mente. 

«È un vero piacere conoscerla signora.» Dice intimidita. Mia madre rimane esterrefatta e per la forte emozione mi abbraccia dandomi dei colpetti sulla schiena. «È davvero bellissima!» Mi sussurra in un'orecchio. «Si lo è.» Le rispondo di rimando. «Allora.» Dice mia madre scostandosi da me e asciugandosi gli occhi lucidi. «Chiamami Karen, signora mi fa sentire vecchia.» E sorridendole gentilmente la studia, guardandola direttamente negli occhi. «Sei la prima ragazza che Chad mi presenta.» Adesso è il mio turno di sbuffare e guardo accigliato mia madre.

 «Era proprio necessario dirlo ad alta voce?» «Oh, non fare il guastafeste. Infondo, dovevo pur vendicarmi in qualche modo o sbaglio? Da quanto tempo non venivi a far visita a tua madre?» Dice lei, pizzicandomi una guancia per dispetto ed io infastidito le scosto via la mano, scacciandola dal mio viso. «Comunque, sedetevi li infondo. Arrivo subito da voi.» Prendo Helena e la trascino al bancone. «Tu invece, potevi dirmelo prima di farmi pensare al peggio su di te.» «Non sarebbe stato divertente se lo avessi fatto. Ho amato quel tuo visino sconvolto dalla rabbia.» E rido. 

Lei sussulta per l'affronto e mi da degli schiaffetti sul braccio. «Smettila di ridere di me.» E poi, dopo aver fatto l'offesa inizia a ridere anche lei. Aspetto mia madre che torni al bancone del suo bar, e direziono il mio sguardo su di lei. È attorniata dai suoi tavoli e dalla gente che la richiama pronta per ordinare il pranzo, poi, il suo cellulare inizia a squillare e la vedo scusarsi velocemente per rispondere ad una chiamata. Il suo volto cambia. Inizia a sudare fredda e le tremano le ginocchia. «S-si. Ok. Grazie mille per avermi chiamata.» E chiude la cornetta. Si accascia su una sedia libera strofinandosi la fronte, chiaramente scombussolata. Mi alzo dallo sgabello e mi volto verso Helena. «Aspettami qui.» Le dico, lei annuisce e poi raggiungo mia madre.

 «Cosa è successo? Ti servono soldi per i debiti del bar? Ti ho mandato un'assegno, non lo hai ricevuto?» Le chiedo preoccupato. «No, tesoro. Siediti un momento.» M'inginocchio di fronte a lei. Voglio vederla in viso e visto che non ricambia lo sguardo e vuole cercare di evitarmi, io non glielo permetto. Per un breve momento ci guardiamo negli occhi. «Tuo padre... è... tuo padre è morto. L'hanno trovato nel suo appartamento con un laccio emostatico attaccato al braccio e una siringa vuota.»

 Cazzo! Mi sconvolgo anch'io, non per come è morto... sussulto per come lo ha chiamato mia madre, poiché non ha diritto di essere chiamato con quell'appellativo. «Non chiamarlo così. Cazzo! Lui non è mio padre. Non era nessuno!» Esclamo digrignando i denti. La mia mente fa brutti scherzi. Ripercorre tutto senza tregua... e passa al suo ultimo ricordo. Il suo ricordo che ha lasciato crescere prepotentemente nel grembo di mia madre. 

«E lui?» Le dico improvvisamente a mia madre, quasi urlando disperato. Lei singhiozza forte, non potendo trattenere le lacrime che le scorrono sul viso. Mi guarda corrucciando la fronte e poi scuote il capo. «Non sanno dove sia. Non era in casa al momento del suo suicidio.» Stringo i pugni e non ci vedo più dalla collera. Mi alzo prepotentemente, facendo cadere persino una sedia. 

Vado al bancone e afferro due bottiglie di Beam Jeam. Guardo Helena e senza dirle niente, le passo le bottiglie tra le mani. Senza una parola di rimando, le stringe forte a se. L'agguanto per il gomito e la porto via con me. Saliamo a bordo della mia Harley e, non appena scaldato il motore, storco il manubrio, e, accelerando andiamo via. In uno dei miei posti di quando ero ragazzo. 

Non so cosa farei se lei non fosse qui con me in questo momento. Ieri notte mi ha dimostrato più di una volta che di lei mi posso fidare, quindi, ho deciso che la vita è un fottuto rischio. Un rischio che ho deciso di vivere. Con lei. Soltanto con lei. Helena.


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L'Angolo dell'Autrice: 

E finalmente scoprite un altro pezzetto di verità... pronti a saperne altro, ma soprattutto ve lo aspettavate del dolce ricordino lasciatogli dal padre? 😉 Be' per adesso, avete scoperto chi era quella donna anche se lo avevate già indovinato 😉. Mi auguro che questo Capitolo vi sia piaciuto e in cuor mio spero di poter andare avanti molto presto, poiché mi ritrovo parti di flashback che non so come o quanto inserire per non spoilerarvi troppo. Adesso dovrei incastrare e riscrivere seguendo (più o meno), lo schema. Buona fortuna a me 😅.

Lettori miei vi auguro come sempre una B U O N A  L E T T U R A!

A presto. Vostra:

- Clelia. ❤



✰03. Give Me Love ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now