Capitolo 41

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La mia erezione s'indurisce di colpo dentro di Hel che sussulta leggermente sia dalla stimolazione data dal mio pene che dallo shock

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La mia erezione s'indurisce di colpo dentro di Hel che sussulta leggermente sia dalla stimolazione data dal mio pene che dallo shock. Mi sfilo piano da lei mentre la sagoma di mio fratello sorride di sghembo, accompagnato dal portiere che si profuga in profonde scuse imperdonabili, tenendo sempre lo sguardo basso dal nostro amplesso fatto di corpi intrecciati. «Mr. Riley, mi rincresce molto per la mia scortese invasione ma quando Mr. Kaelan ha chiesto di voi, io ho provato ad avvisarvi del vostro ospite ma nessuno rispondeva alle chiamate sul fisso, ed ero così preoccupato che vi fosse successo qualcosa, che, ho deciso d'intervenire.» Al contrario di Kaelan che non mostra nessun minimo senso di pudore nel puntarci i suoi occhi freddi addosso, Mr. Rivera si guarda costantemente le mani incrociate. «Be', come vede stiamo bene.» Constato l'ovvio con sguardo torvo. L'usciere imbarazzato, inclina il capo accennando ad un silenzioso "sì", e scusandosi un'ultima volta, con un leggero inchino si dilegua, congedandosi diligentemente. 

«Ah, adesso è così che ti fai chiamare? Ti sei ben ripulito dalla merda di quell'uomo, cancellandoti di dosso persino il suo cognome... Non è vero, Chad Seaneed? Sappi che la feccia non muore mai.» Dichiara con quegli occhi ostili e allo stesso tempo maliziosi puntandoli verso la mia donna. Helena è arrossita. Sta immobile sotto di me, mentre io tento di ripararla, coprendola col mio corpo nudo. «Kaelan. Cosa ci fai qui?» «Cosa c'è, adesso, non posso far visita al mio fratello maggiore che ogni anno si offre di mandarmi i suoi soldi sporchi, sbattendomeli in faccia? Ecco qua!» Mi dice, agitando la busta piena di assegni intestata a lui. «Tutto quel prodigarti alla famiglia, a difendere nostra madre dai suoi errori e adesso che son venuto qui, di mia spontanea volontà, vuoi sbattermi fuori... ma sappiamo bene entrambi che questa è la tua vera natura!» Il suo volto è inflessibilmente duro, non fa altro che accigliarsi quando deve e sorridere alla mia Hel, leccandosi le labbra per provocarmi. 

Cazzo!

Sbatto un pugno sul muro, squarciandomi le nocche. «Voltati e dopo ne riparliamo.» Gli dico, con tono che non ammette repliche. «E perdermi lo spettacolo di vedere quella puttana nuda? Mai.»

«Non è affatto una puttana! Sciacquati la bocca prima di parlare di lei!» E quasi urlo, irrigidendomi e sbuffando aria dal naso. Kaelan rimane del tutto impassibile alla mia incazzatura. Sembra proprio che non abbia sentito le mie parole, non lo raggiungono affatto poiché lo scopro distratto a fissare la mia ragazza scarmigliata dal sesso sotto di me. 

Se non fosse mio fratello, non avrei alcun riguardo nel farlo secco e spaccargli la faccia come si deve...  

No, non posso distrarmi. Devo tornare a ragionare...

Mi guardo intorno, ricordandomi improvvisamente della maglietta che indossava prima che io la spogliassi di nuovo. La rimetto al suo posto, allungandogliela sulle cosce. 

«Copriti di più.» Le sussurro piano. Fa un cenno di assenso e allunga la maglietta sul suo splendido corpo denudato. Colgo lo sguardo di approvazione che Kaelan le getta addosso e senza mezzi termini, lo fulmino con un'occhiataccia che farebbe fuoco e fiamme se solo potesse. 

«Non guardarla nemmeno!» Esclamo furibondo, percependo le sue intenzioni. Mi riapproprio dei miei boxer e lo fronteggio contrariato. «Cosa credi? Che tutte le ragazze che ti scopi ti appartengano?» Domanda a muso duro e con malcelato divertimento. «Non è una scopata! E chiuditi quella cazzo di bocca se non vuoi ritrovarti senza denti.» A quelle parole il suo sguardo si anima e riacquista interesse. «Oh, allora è così che stanno le cose, eh? Tu, proprio tu, ti sei innamorato?» Domanda appena conscio delle mie parole, ridendomi in faccia. La sua risata si prolunga e mi riecheggia tutt'intorno. Continua a deridermi con quel tono scanzonato. 

Sto per perdere la pazienza e non rispondere di me, cerco di avvicinarmi, quando, una mano delicata ma ferrea mi blocca. «Lascia perdere.» Ci guardiamo e in pochi minuti mi dimentico di lui e delle sue offese.

«Cosa cazzo vedono i miei occhi? Ti fai comandare da una femmina? Sei proprio un coglione! Sai, solo su una cosa sono d'accordo con quel miserabile di nostro padre. Ha fatto proprio bene a scaricarvi. Te e quella bagascia di nostra madre.» Faccio per colpirlo ma non ci riesco. Il suo labbro si distorce, disgustato dal mio impedimento. «Pft... Debole. Sei così debole che non riesci nemmeno a reagire... e dire che me ne sono andato per non vedere più le vostre facce di merda dimenticandomi persino di quei fottuti assegni, ma adesso, ho scoperto qualcosa di interessante...» Storce il labbro in un sorriso sardonico e con queste ultime parole vaghe che mi aleggiano intorno, ci volta le spalle e se ne va. Lo guardo sparire da quella porta sentendomi in colpa su tutto, sperando in un perdono che non arriverà mai.

Helena mi circonda a se, tenendomi in pezzi mentre io frano, frano, ininterrottamente giù, nell'abisso più profondo di me stesso.


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L'Angolo dell'Autrice:

Eccolo qui, l'intruso! Ma da quanto tempo aspettavo questo momento? Ce l'avevo scritto da un sacco di tempo per la testa e finalmente, eccolo qui. In tutto il suo splendore!  Qualcuno in un precedente commento ci aveva visto giusto ma io, non potevo rivelarvi nulla per rischio Spoiler. Mi dispiace essere stata così prevedibile ma dopo questo, spero che le mie idee future vi piaceranno. Vi auguro come sempre una Buona Lettura.

Alla prossima!

-Clelia.


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