CAPITOLO 50

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Mi prendi per mano... e quel contatto ci provoca un brivido... ci fissiamo per una frazione di secondo, poi io abbasso lo sguardo... non ce la faccio... sento le viscere contorcersi in una danza tribale, mentre il sangue mi si gela nelle vene, per poi ricominciare a scorrere con una foga che scalda ogni parte della mia pelle... mi porti in cucina e mi chiedi

"C'hai fame?"

... senza aspettare che ti risponda butti la pasta nell'acqua in ebollizione e

"Ahò, dimme che te piace 'a carbonara?!"

... io non posso fare a meno di ridere, amo il tuo accento romano, anzi viterbese... e ora lo stai rivolgendo a me... e per di più hai cucinato uno dei miei piatti preferiti... come non adorarti... mi guardi storto

"Che c'hai da ride?!"

E io non riesco a smettere... è più forte di me... punti di nuovo gli occhi nei miei e io mi ci perdo... torno seria ripensando ai nostri sguardi al concerto... quel secondo che mi ha ridato vita... e ora sei qui... e quello sguardo indugia su di me... troppo a lungo... 

Sento le guance prendere fuoco... abbasso lo sguardo e mi rendo conto che la tua mano non ha ancora lasciato la mia e ora cerchi di incastrare le nostre dita, come pezzi di un puzzle... devo trovare le forze per dire qualcosa... questo silenzio carico di rumore mi scombussola troppo...

"È... è il tuo accento... mi fa impazzire...",

"Ah, si, te piace eh!?",

continui in tono scherzoso... mescolando la pasta nella pentola, ma senza alcuna intenzione di lasciar andare la mia mano... come se temessi di perdere il contatto tra noi... io rido di nuovo e tu con me... e il suono della tua risata mi rimbomba in testa... come se esistesse solo lei a riempire il vuoto intorno...

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Appena riusciamo a smettere di ridere, mi guardi e ...

"No, veramente scusami... è che quando sono agitato mi esce il dialetto... però è bello che ti piaccia... ma non mi hai detto se ti piace la carbonara?",

io sorrido, che dolce sei... così cucciolo che mi hai appena confessato di essere teso senza quasi rendertene conto... d'istinto con il braccio libero ti circondo la vita e mi appoggio di nuovo a te... sussurrando, nascosta sul tuo petto,

"Si, mi piace da morire"

... sento la tua pelle rabbrividire al soffio provocato dalla mia voce, poi sento il tuo braccio cingermi la vita e unirsi all'altro, che porta con sé la mia mano, dietro la schiena... sento il tuo respiro tra i miei capelli e il tuo cuore batte più forte... la mia mano ti accarezza la schiena... e sento il tuo respiro combaciare col mio... la tua mano scivola verso la mia testa, sfiori i miei boccoli, giochi con loro... 

Non so per quanto tempo restiamo così, in silenzio... cullati solo dai nostri respiri... ma è la sensazione più bella che abbia mai provato... e vorrei non finisse mai...



Buonaseraaaaaaaaaaa!

Passato bene questo weekend? Io ho visto qualche amico,  ovviamente rispettando tutte le disposizioni.. ma quanto mi manca gli abbracci dei miei affetti..

Per fortuna posso condividere con voi quelli tra Marco e Giorgia.. 😍

E a proposito dei loro abbracci🥰💓 siamo solo all'inizio di questo incontro, ma di abbracci ce ne sono già stati diversi.. e mi farebbe proprio piacere sapere: che ne pensate?

Aspetto commenti e magari più tardi vi pubblico un altro capitolo, che ne dite?!

Intanto buona cena, anche se è un pò presto😉

N.

LA MIA LETTERA PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora