CAPITOLO 118

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25 Dicembre 2020-09-05

NATALE – IL TUO COMPLEANNO

Non hai alcuna voglia di uscire dalla tua stanza, dal tuo letto, da quelle coperte che intrappolano il tuo corpo... quel corpo che da giorni non ascolti... lo trascuri, mangi a stento, non ti alleni, a dire il vero nemmeno ti muovi molto... da quando sei arrivato a casa dei tuoi genitori a Ronciglione i tuoi massimi spostamenti sono stati letto-bagno, bagno-letto... e raramente hai raggiunto la cucina, giusto per recuperare un pò d'acqua o di caffè... il cibo lo eviteresti proprio... se non fosse per Nadia e nonna Iole che a turno ti portano qualcosa in camera, nella speranza di ritirare piatti vuoti... ma non succede mai... spilucchi a malapena qualche boccone per accontentarle...

Se non fosse per i ricordi che ti assalirebbero in un secondo, vorresti essere a Milano... per non dover vedere e parlare con nessuno... ma tornare in quella casa, il solo pensiero... ti distrugge... le lacrime impudenti scorrono lungo il viso, bagnando la tua barba folta... da quel giorno con la tagli... quel maledetto giorno... in cui hai deciso... hai dovuto... ma come potevi rischiare la mia vita?! Avresti preferito esserci tu su quel lettino... e invece c'eravamo io e il nostro... non ce la fai... non dormi più... quel piccolo esserino perseguita le tue notti, ormai, insonni... insieme alle mie parole, le mie grida rivolte a te... sai che mi hai portata ad odiare l'unica ragione di vita che avevo, finalmente, trovato... con quel piccolo... scricciolo... i singhiozzi e il tuo pianto si fanno sempre più forti... rimbombano tra quelle mura... da cui vorresti scappare... ma l'unico rifugio che potrebbe placare i tuoi sensi di colpa e il tuo dolore, adesso, è il tuo inferno... che ti ripudia... anch'esso non ti vuole... lasciandoti in un limbo che ti devasta... è peggio che ardere tra le fiamme di quel male che sai di aver provocato...

Tua mamma, preoccupata, entra in quella stanza, immersa nel buio... non accende la luce, non vuole innervosirti... ma non riesce più a sentire la tua disperazione da fuori la porta...

"Marco, figliolo... non puoi continuare così... almeno oggi... scendi con noi... ci siamo solo io, papà e la nonna... gli altri verranno solo per il caffè, nel pomeriggio..."

Ti sussurra lei, dolce, amorevole come soltanto una mamma turbata può essere... ma tu fingi di dormire... sai di ferirla, ma non ce la fai, non oggi... <oh, mamma... se solo potessi tornare indietro... cambiare le cose... impedire quel maledetto incidente, quella caduta... lei sarebbe qui... e sarebbe il giorno più bello... un compleanno da sogno... l'amore della mia vita, il nostro bambino dentro di lei... ma... invece... non ci sarà più nulla... non mi perdonerai mai... ho distrutto il suo sogno, il nostro... ma lei non avrebbe avuto dubbi... avrebbe rischiato la sua stessa vita per quella piccola vita che cresceva in lei... ma io... io non ho avuto dubbi nel salvare lei... mi faccio schifo... ha ragione, ho ucciso il nostro scricciolo... come posso cantare d'amore se poi ho buttato via così la vita di mio figlio?!... oddio... cosa sono diventato... non potrò mai più guardarmi allo specchio... lei ha ragione... che senso ha la vita ora?!... Oddio, ho tolto la vita ad entrambi... ma... ma... se qualcosa fosse andato storto al momento del risveglio?... Cosa avrei fatto io?... Come avrei potuto guardare quel piccolo esserino innocente se la sua vita mi avesse portato via lei... la mia unica ragione di vita?!... Non so e non saprò mai come avrei reagito... ma il solo pensiero di non poter rivedere quel sorriso, sentire la sua voce, cogliere nel suo sguardo quella luce profonda che mi ha fatto innamorare mi avrebbe ucciso... si, ora non ho nulla di tutto questo... ma lei è viva... lei può ancora regalare la sua dolcezza infinita... donare il suo immenso amore... rallegrare l'esistenza di chi la circonda col suo sorriso timido, ma vitale... entrare con passo leggero nella quotidianità di qualcuno, per poi sconvolgerne l'equilibrio con la sua estrema ed ingenua follia...oh, quanto la amo... quanto fa male, mamma... ma nessuno, ora, può capire o lenire ciò che ho nel cuore, che non ho a dire il vero... ho perso la parte più bella del mio cuore, l'anima che coincidendo con la mia rendeva tutto più luminoso, colorato, armonico... l'unica nota in grado di creare intorno a me le melodie più vere, sincere, incantevoli al mondo...>, perso nei tuoi dolorosi pensieri non ti sei nemmeno accorto che tua mamma è seduta accanto a te, sul letto, e ti accarezza la testa, scendendo fino al viso, dove raccoglie le tue lacrime calde... come quando da bambino e ragazzino ti chiudevi in te e lei ti consolava in silenzio, trasmettendoti tutto il suo amore per te con questi semplici gesti... ma carichi di significato, di parole...

LA MIA LETTERA PER TEWhere stories live. Discover now