CAPITOLO 68

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Siamo arrivati al mare... e io sono già elettrizzata... scendo svelta dalla moto, ti dò il casco e inizio a saltellare come una bambina felice ed impaziente... mentre tu fai tutto con calma, apposta per esasperarmi... ti fulmino con lo sguardo, poi tu mi sorridi così dolcemente che io non resisto...

"Uff, così non vale, però! Sei cattivo!",

termino facendoti la linguaccia... tu di risposta mi prendi la mano e

"Ho fame! Andiamo prima a mangiare?"

Mi chiedi mentre, però, mi stai già trascinando verso la spiaggia... io ti guardo sorridendo, poi inizio a correre, trascinando io te, ora...

In un attimo siamo sul bagnasciuga... intorno a noi solo qualche locale che porta a spasso il cane... io respiro a pieni polmoni quell'aria che da tanto mi mancava e ne assaporo l'odore salmastro, mi lascio inebriare da quell'atmosfera desolata, così diversa dai mesi caldi... mi godo quel silenzio interrotto solo dalle onde che si infrangono sulla riva, dolcemente... poi mi siedo sulla sabbia... ne prendo un pò con le dita e la passo su tutta la mano... rido felice... tu mi osservi un pò, poi prendi dal tuo zaino una coperta, la stendi a terra e ti siedi facendomi segno di raggiungerti... così mi ritrovo a sedere tra le tue gambe, mentre mi abbracci facendo aderire il tuo petto alla mia schiena, il tuo viso è sulla mia spalla, mentre i nostri sguardi scrutano la linea dell'orizzonte in cui il mare si confonde con il cielo... e ora sento che potrei stare così per sempre, ho tutto quello che vorrei, tutto ciò di cui ho bisogno...

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23 Dicembre h. 20:37

Avevi appena spento il motore della tua auto sotto casa mia, già da un pò il tuo sguardo si era velato di una tristezza che mi stringeva il cuore... quel viaggio doveva condurci insieme a Ronciglione, dove avremmo trascorso le feste con la tua famiglia, che volevi assolutamente farmi conoscere... nonostante, i miei mille timori e dubbi rispetto al poco tempo da cui ci frequentavamo... ma non c'era stato alcun margine per smuoverti dalla tua posizione...

Poi, quell'imprevisto... e non avremmo potuto festeggiare il Natale, ma soprattutto il tuo compleanno insieme... anche se tu mi ripetevi che di quello poco importava... bugiardo... il tuo sguardo mi diceva tutt'altro... desideravi così tanto non essere solo quel giorno... si, con te ci sarebbe stata tutta la tua famiglia e di questo eri come sempre, immensamente, grato... ma... beh, non sarebbe stato come avermi lì con te... ormai eri così sicuro che quel giorno, quel compleanno, sarebbe finalmente stato diverso... si, perché per me non sarebbe stato Natale, ma il tuo giorno... purtroppo, però quei sogni erano andati in frantumi... tu il mattino dopo saresti partito per Roma, mentre io sarei rimasta a casa mia, quella stessa casa dove stavamo entrando per passare la notte insieme... l'ennesima ultima notte prima di separarci ancora... sembrava che il nostro destino fosse quello... pochi momenti felici tra un saluto e l'altro... sì, ti avrei raggiunto il 26, ma non sarebbe stato lo stesso comunque... e non riuscivi proprio a goderti quei momenti insieme... anche se sapevi non era colpa mia o di nessun altro... semplicemente, c'era qualcosa che si divertiva a tenerci lontani... Avrei voluto poter dire o fare qualcosa che riuscisse a far tornare a splendere il sorriso su quelle labbra che tanto desideravo... ma sei tu quello che trova sempre le giuste parole o gesti per svoltare ogni situazione... io non sapevo davvero che fare, se non starti vicina ogni secondo di quella sera...

Era la prima volta che entravi a casa mia, ed ero un pò agitata anche per questo... vedevo che studiavi ogni minimo particolare, come eri solito fare in ogni nuovo posto in cui ti trovavi... ma non proferivi parola e io mi sentivo sempre più tesa, così ti proposi di ordinare pizza per cena dal momento che il mio frigo era abbastanza desolato, considerando che la mia assenza doveva essere più lunga... tu con un semplice gesto del capo approvasti la proposta, prima di buttarti sul divano, guardando il soffitto con le mani intrecciate dietro la testa...

Erano passate due ore e quella casa, la mia casa, non mi era mai sembrata così silenziosa... avevamo mangiato senza dire una parola... ti osservavo di nascosto... sguardi basso, labbra tristi, gesti lenti ed automatici.. .serio come non ricordavo di aver mai visto il tuo volto da quella prima sera... avevo gli occhi lucidi... avrei voluto abbracciarti forte e dirti che sarebbe andato tutto bene e che me ne sarei fregata e sarei scesa con te... ma non lo feci, non potevo... eri seduto sul divano, fissavi la tv, ma non stavi veramente guardando... sembravi un piccolo cucciolo abbandonato e bisognoso d'affetto... ma non saprei dire per quale motivo quella tua forzata assenza durante quella sera, che doveva essere nostra, mi fece salire una tale rabbia dentro che non riuscì a contenermi... ma non ti attaccai come avrei voluto, no... decisi di agire diversamente, poi avrei valutato che fare in base alle tue reazioni...

Silenziai la tv senza che tu nemmeno te ne accorgessi, perso com'eri nei tuoi muti pensieri, poi accesi l'Ipad e scelsi una canzone... non una a caso, ma proprio quella canzone, che solo poche settimane prima ci aveva portati ad un momento di tale passione che non scorderò facilmente...

Partirono le prime note scandite alla perfezione dalla chitarra di Peter...

Tu mi dici come passa il tempo... Tu mi chiedi se mi sento meglio...

Io mi misi a sedere sulle tue gambe, fissandoti maliziosa, aspettando che i tuoi occhi incontrassero i miei... tu, come riportato d'improvviso alla realtà da chissà quale lontana dimensione, mi fissasti incredulo, sbalordito da quella situazione... forse stava funzionando... cominciai a muovere le labbra, sussurrando le parole che uscivano dalla tua voce in quell'apparecchio elettronico... continuando a guardarti occhi negli occhi, che speravo ti dicessero quanto volevo che quel momento diventasse magico come a casa tua... le tue mani si posarono sulle mie cosce... e il tuo sguardo, pur non perdendo il suo velo triste, non abbandonò il mio... forse avevo fatto centro...

Ma le tue mani mi allontanarono, mentre dalla tua bocca uscirono parole che mi fecero infuriare proprio...

"No, dai Giò non mi va, ora!"

Non ci potevo credere... erano ore che eri freddo, distaccato e ora questo... non ce la potevo fare e iniziai, prima quasi urlando, poi più che altro rassegnata...

"Cazzo marco... non è colpa mia... sono più di tre ore che non mi parli... che dovrei fare io?!... godiamoci questa sera almeno... e poi il 26 sarò da te... lo so, non è uguale... ma così è peggio credimi...",

tu semplicemente scrollasti le spalle dicendomi...

"Non capisci..."

Senza nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia... sapevi bene che stavi esagerando... eri come un bimbo viziato che fa i capricci se non ottiene ciò che vuole... e il tuo maledetto orgoglio ti impediva di cambiare atteggiamento, quasi ci stessi a meraviglia in quel tuo star male... senza preoccuparti di come potevo stare io...

Io mi infuriai ancora di più... ti rivolsi parole forti, ma non riuscivo a fermarmi, come non si fermavano le stupide lacrime che avevano iniziato a scendere lungo il mio viso per la tensione... e non solo per quella... avrei voluto dirti tutto.. ma non lo feci, non potevo... anche se mi faceva così male litigare con te, in quel modo... e poi per quel motivo... mi morsi il labbro inferiore, cercando di calmarmi e recuperare un pò di lucidità... discutemmo ancora qualche minuto, ognuno fermo sulle proprie convinzioni... poi ci rifugiammo sotto quel piumone, che avrebbe dovuto vederci abbracciati, stretti in una notte d'amore e passione, magari... e che, invece, accolse solo le nostre schiene rivolte l'uno all'altra... persi nei nostri pensieri e nelle nostre lacrime silenziose, ma che non volevano fermarsi...

Ad un certo punto non riuscii più a stare lì ferma, a pochi centimetri da te, che però eri lontano chilometri in quel momento... così mi alzai e mi rannicchiai sul divano, quel divano che tante volte i aveva vista sognare di te.. .di un improbabile me e te... che ora era realtà, ma era così difficile...



Come promesso, ecco un altro capitolo... anche se forse ora mi odierete.. 

Cosa pensate accadrà tra Marco e Giorgia... o meglio cos'è accaduto dopo quei momenti? Quale imprevisto li terrà lontani proprio a Natale? E come risolveranno tale litigio?

Con queste domande vi lascio augurandovi Buonanotte!!!

A presto

N.

LA MIA LETTERA PER TEWhere stories live. Discover now