CAPITOLO 73

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Ciao a tutti!

Scusatemi per gli orari sempre assurdi in cui pubblico, ma ho finalmente trascritto un altro capitolo e quindi eccomi qui.. poi  se non mi addormento prima cerco di pubblicarne un altro!

Spero vi piaccia questo capitolo quanto a me è piaciuto scriverlo😉😍

Buona lettura e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! E lasciate anche una stellina se vi piace!

A presto

N.



Mi stai facendo il solletico sul letto della nostra camera d'albergo a Cesenatico, proprio come quella sera nella tua stanza a Ronciglione... e come allora io ti chiedo di fermarti che i dolori alla pancia sono troppi... non riesco più nemmeno a ridere dai crampi... è almeno un quarto d'ora che mi torturi... sei così antipatico quando fai così.. ma sentirti ridere come me, mentre sopra di me non smetti di muovere quelle dita sul mio corpo, mi fa impazzire... un gesto semplice, anche infantile volendo, ma che fin dal nostro primo incontro ci ha avvicinati e divertiti... nonostante dopo io sono sempre indolenzita nei miei addominali quasi inesistenti, non riusciamo a non punzecchiarci sapendo poi che ha inizio tutto...

Appena mi liberi da quel gioco ti sdrai sul letto, accanto a me... io dopo qualche minuto per riprendermi e in cui faccio la finta offesa, mi sistemo vicina a te, con la testa sul petto... in cui il tuo cuore ancora non ha ripreso il suo battito regolare... e mentre osservo il movimento della tua pancia a ritmo col tuo respiro ripenso a quella sera e ti chiedo se la ricordi, come me...

"Ehi... ti ricordi quella sera a casa dei tuoi... quando ti ho detto della chiacchierata con tua mamma?"

Tu mugugni un...

"Si",

quasi incomprensibile, mentre già ripensi a quei momenti...


<Come potrei dimenticare quella sera... eravamo appena entrati in camera quando mi hai subito detto...

"Sai di cosa stavamo parlando io e tua mamma prima, in cucina?"...

A me è venuto un colpo... non avevo idea di cosa avesse potuto dirti... e avevo un pò paura... poi quando ti ho invitata a dirmelo tu hai iniziato a svestirti per indossare il pigiama... io mi sono fissato a guardarti... e tu con la mia felpa davanti a coprirti alla meglio mi hai quasi urlato...

"Marco giratiiiii!"

Io ripreso dal mio imbambolamento mi ero girato di scatto... ridacchiando al tuo pudore , nonostante avessi già visto molto bene quello che mi interessava... appena ti eri rivestita lo capii perché mi arrivò in piena schiena un cuscino... e in un'altra situazione mi sarei lanciato a farti il solletico, ma ero curioso di sapere di cosa avevi parlato con mia mamma... così mentre tu ti infilavi sotto le coperte io mi tolsi i pantaloni e poi il maglione... sentivo il tuo sguardo su di me, anche se appena mi voltai tu lo abbassasti facendo finta di sistemare il lenzuolo...

"Ehi, signorina Leoni, io non posso guardare, ma tu lo fai per bene, eh?!"...

Beccata... ricordo che alzasti gli occhi con uno sguardo malizioso, facendomi pure la linguaccia... stavi giocando col fuoco e lo sapevi... infatti appena mi avvicinai al letto tu ti eri già nascosta sotto la coperta con la testa... io finsi di avvicinarmi dolcemente così da coglierti alla sprovvista quando le mie mani iniziarono a farti il solletico dicendoti...

LA MIA LETTERA PER TEWhere stories live. Discover now