CAPITOLO 150

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Partimmo il 29 Dicembre, mercoledì, avremmo trascorso il capodanno ed un mese intero in quel luogo lontano dalla nostra realtà... sia geograficamente che a livello di vita... immersi nel cuore dell'Africa... in Uganda, nello specifico... un campo per bambini orfani ad attenderci... un'esperienza forte, tosta... che sicuramente avrebbe cambiato le nostre vite, per sempre... qualcosa di cui avevamo parlato spesso... entrambi convinti di voler una volta nella vita fare quell'esperienza... tanto sconvolgente di sicuro, ma quanto arricchente, senza ombra di dubbio... in quel momento, però, mentre ci avvicinavamo all'aeroporto di Entebbe il mio cuore pulsava come non mai, avevo paura, temevo di non farcela... mille dubbi ad affollare la mia mente... <ma che cavolo mi è passato per la testa?!... ma io non ce la posso fare... sono una deficiente e rovinerò questa esperienza pure a te, cucciolo... ma io non credo di riuscirci... oddio, tutti quei bambini soli, pure malati in tanti... e come farò poi a lasciarli?!... mi conosco, lo so... mi affezionerò a tutti e poi... oh, no che ho fatto?!... stupida, stupida...> pensavo, mentre tu scrutavi il mio viso, il mio sguardo perso nel vuoto, gli occhi lucidi, il labbro inferiore torturato dai miei morsi leggeri, le mie mani in fermento... aggrovigliate tra loro, poi sulla testa, davanti al viso, alle mie labbra...

"Ehi, pulce, tutto bene?... Che c'è?",

mi dicesti premuroso, prendendo le mie mani tra le tue e puntando i tuoi splendidi pozzi nocciola nei miei... io ti guardai ancora scossa dai miei dubbi... tu proseguisti...

"Non ti preoccupare, ce la caveremo... i bambini ci aiuteranno, poi sono certo che si innamoreranno tutti di te e del tuo cuore grande... e so che alla fine sarà dura lasciarli, proprio perché li ameremo già tutti... ma, beh... potremmo adottarne uno o forse due... che ne dici?... ci penso da quando ho aperto la busta coi biglietti aerei...",

mi guardasti con una dolcezza infinita negli occhi... avevi, al solito, centrato in pieno i miei pensieri, cogliendo il mio bisogno di rassicurazioni... e andando oltre... arrivando a quella promessa che mai ti avrei chiesto, ma che speravo con ogni singola cellula del mio corpo...

ci pensavo da quando Simo partorì la nostra bellissima nipotina... Martina... era l'inizio di Dicembre... faceva freddo quel giorno, ma in quella stanza d'ospedale il calore era estivo... tutti attorno al lettino in cui quella piccola stella dormiva beata... eravamo tutti super felici per quella nuova vita ad illuminare le giornate dei nostri amici, oltre alle nostre.... vedevo gli occhi lucenti di Simo sul letto, mentre Davide le accarezzava dolce i capelli sussurrandole parole d'amore... i loro sguardi rivolti solo al loro piccolo angioletto... mi si strinse il cuore in quel momento... come sempre alla gioia immensa per la mia amica si aggiunse un velo di tristezza che faticai a nascondere... infatti uscii dalla stanza con una scusa... poi corsi in bagno, sentivo le lacrime pungere agli angoli degli occhi... non volevo farmi vedere in quello stato... ma non riuscivo a bloccare quell'emozione che mi scoppiava dentro... mi chiusi in quel luogo freddo ed asettico ed iniziai a piangere fuori controllo...

Sentii dei passi avvicinarsi, la porta dell'antibagno si aprii e richiuse, poi qualcuno abbassò la maniglia della porta che avevo, fortunatamente, chiuso... cercai di non fiatare, ma controllare i singhiozzi non era facile in quel momento... poi sentii una voce conosciuta...

"Giò, tesoro?! Apri, ti prego...",

era Gaia, preoccupata... aveva notato la mia fuga frettolosa... mi conosce bene e così mi aveva seguita... ci misi un pò a decidermi, ma alla fine cedetti e aprii quella porta... quattro paia di occhi mi fissarono in apprensione, poi un abbraccio affettuoso mi strinse a sé... la mia Iaia...

"Cugii, mia cara cuginetta... posso immaginare a cosa pensi, ma non perdere la speranza! Tu e Marco ce la farete a costruire la famiglia che meritate!",

mi disse, mentre anche la mia amica si aggiungeva a quell'abbraccio... poco dopo ci staccammo... non riuscivo neppure a guardarle... il mio senso di inadeguatezza era troppo... mi sentivo in colpa per qualcosa che non dipendeva da me... non solo almeno... ma non riuscivo a non sentirmi così...

"L'avete visto come guarda Martina... si è innamorato a prima vista, lo stesso sguardo che ha quando è con Orlando e Sophie... e... e...",

i singhiozzi mi impedirono di continuare... Claudia e Gaia cercarono di consolarmi, ma invano... poi...

"Tesoro, vuoi che andiamo a prendere un pò d'aria?",

mi disse la mia amica... e in quel momento la porta si spalancò... mi ritrovai i tuoi occhi lucidi e preoccupati a fissarmi... poi le tue braccia avvolsero il mio corpo, sentii sciogliersi ogni tensione, paura... e sanarsi ogni ferita... le due ragazze sgattaiolarono fuori, lasciandoci soli...

"Amore, non scappare più così... ho alzato lo sguardo e non c'eri, ti ho cercata per tutto il piano..."

Io mi stringo più a te, ho bisogno del calore della tua anima e del pulsare del tuo cuore a sorreggere il mio...

"So cosa provi, cosa pensi, pulce... ma... guardami... non è colpa tua... e nemmeno mia... forse... se la nostra seconda occasione non è ancora arrivata... ma arriverà ne sono certo... e in ogni caso potremmo pensare a soluzioni alternative..."

E fu in quel momento... mentre ci perdevamo nei nostri sguardi disperati, innamorati e speranzosi... che la mia mente iniziò ad ideare la possibilità di quel viaggio e di ciò che avrebbe potuto donarci... o noi donare là...




Buonasera a tutti!

Come state?

Ecco un altro capitolo, so che è breve, ma un passo alla volta scoprirete sempre di più..😜 

Intanto ditemi che ne pensate della meta che aspetta Marco e Giorgia? E della proposta di Marco?.. Giorgia ha molte paure e teme di non farcela, pensate ce la farà? E torneranno con qualche sorpresa?

A presto😍

Un abbraccio

N.

LA MIA LETTERA PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora