LA MIA LETTERA PER TE

CAPITOLO 76

Fu davvero triste salutare tutti e quando arrivai a te avevo già gli occhi lucidi... quindi bastarono le tue braccia a farmi da rifugio per far scoppiare i miei singhiozzi, trattenuti a stento fino a quel momento... l'abbraccio che ci teneva legati fu lungo ed intenso, nessuno dei due voleva liberare l'altro da quel momento così avvolgente ed intimo... ma piano piano mi scostai, il taxi mi stava aspettando per portarmi in stazione a Roma... non avevo voluto mi accompagnassi tu, sarebbe stato ancora più difficile salutarti... e avevo ragione...mi si spezzava già il cuore così... piangevamo tutti e due... era inevitabile che dopo quei giorni insieme la separazione sarebbe stata ancora più dolorosa... soprattutto, perché non ci saremmo rivisti per più di due settimane... e anche sentirci non sarebbe stato così facile, ne ero certa... nonostante, tu sostenessi fortemente il contrario...

Ti diedi un tenero bacio prima di voltarmi, con la mia valigia in mano, e salire su quell'auto che mi avrebbe, ancora una volta, allontanata da te in appena un mese da quando tutto ebbe inizio... ma per quanto difficile avevamo scelto insieme... era la cosa giusta e al tuo rientro sarebbe stato ancora più bello...

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Ed in effetti è stato proprio così... e guarda dove siamo ora... qui, al mare, nello stesso letto di questa stupenda camera, in un piccolo hotel, ma molto accogliente e curato... si, i giorni in cui eravamo separati sono stati davvero duri da affrontare... ma ci hanno regalato anche bei momenti, emozioni importanti...

Io ho ritrovato un pò i miei amici, che avevo trascurato in quel periodo... e tu hai visitato luoghi pieni di fascino e racconti da scoprire, nuove ispirazioni e una ventata di tranquillità dopo un anno intenso...

Io trascorsi solo pochi giorni in Trentino, per poi tornare al lavoro, dai miei piccoli bimbi... la mia passione da sempre... l'amore infinito verso quelle piccole menti pronte a conoscere, curiose di sperimentare, quei teneri cuori desiderosi di ricevere amore, senza sapere quanto ogni loro abbraccio e sorriso ne sappia donare a chi li vive... esattamente come te... ricordo ancora quando ti feci questo paragone... quando ridesti, così felice di sentirti riconoscere in quelle semplici parole... infondo sei consapevole di essere un bimbo per tanti aspetti del tuo carattere... come nella tua capacità di cogliere sempre il bello delle cose, ovunque riesci a trovare qualcosa per cui valga la pena di vivere e anche di soffrire... qualcos'altro che ci accomuna mi dicesti tu...

Il tuo rientro, invece, arrivò solo a metà di quel freddo Gennaio 2020... mi chiamasti appena sceso dall'aereo, non potevi resistere, volevi sentire la mia voce... era una settimana che non parlavamo al telefono, per colpa della scarsa ricezione che c'era nel villaggio dove alloggiavi, nel bel mezzo della savana... eravamo riusciti a scambiare solo pochi messaggi durante i tuoi spostamenti, immerso in quella natura così terribilmente primitiva e struggente al tempo stesso... fu una telefonata piena di parole, emozioni, sentimenti... ma terminò all'improvviso dopo quella tua domanda/proposta...

"Pulce, ho capito che mi manchi troppo quando non ci sei... vieni da me per un pò?"... tuuu tuuu tuuu...

Ero rimasta col telefono in mano... non ero certa di aver sentito veramente le tue parole... eppure la tua voce risuonava nelle mie orecchie, nella mia testa, nel mio cuore... il cui battito era impazzito, letteralmente, come se stessi correndo da ore senza sosta...

Non so quanto tempo rimasi in quella specie di trance, in cui non riuscivo a riconnettermi con la realtà... ma ci pensò il campanello a farmi riacquistare la consapevolezza di dov'ero e cosa era appena accaduto...

Aprii distrattamente, senza neppure chiedere chi fosse al portone... ci pensai solo quando sentii passi veloci salire le scale, di corsa... ero sulla soglia della porta, sporta appena fuori sul pianerottolo per controllare chi si stava affannando per raggiungermi...