CAPITOLO 86

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"Ehi, Peter... ho bisogno di te..."

Non lo lasci neppure rispondere alla tua chiamata che già parti in quarta...

"Ciao anche a te Marco!"

"Ehm, scusa Peter, ma non ho tempo per i convenevoli ora..."

"Si, tranquillo amico... e credo di poter pure indovinare perché mi hai cercato..."

"Mi sa di si... quel cazzo di post, quella foto... quella merda di persona che mi ha fatto questo... "

"L'ha visto anche Giò, vero?!"

Il tono con cui Peter pronuncia quell'ultima frase è palesemente desolato, ormai mi conosce e sa che se tu l'hai chiamato con quella voce spenta è solo perché io ho saputo di quella foto, l'ho vista e ho deciso di estrometterti dalla mia vita...

"Si, l'ha visto... e non mi vuole parlare, ha spento pure il telefono e ora non so dov'è... ma io, Peter... io con quella... io non ci sono andato, non l'ho nemmeno considerata... sai, che non mi piace quel genere di persona... si, ero ubriaco, ma non più di altre volte... e non ho mai fatto cazzate simili... si, era un bel pò che non bevevo così... ma io non l'ho toccata quella... io amo solo Giò... io voglio solo lei, la mia piccola pulce... oh, Peter dimmi che tu sai come sono andate le cose?"

Stai piangendo di nuovo... le tue lacrime esprimono tutta la disperazione di chi sa di non meritare la punizione più crudele al mondo, perché è innocente seppur le prove dichiarino il contrario... comunica tutta la frustrazione per aver ferito e, probabilmente, perso l'unica ragione di vita, perché è lei stessa vita, salvezza, gioia, amore...

Hai parlato d'un fiato, senza respirare... così il tuo più caro amico ti ha ascoltato prima di prendere la parola...

"Ok, ora calmati Marco... sei a casa sua, vero?"

Mugugni un flebile...

"Si",

tra i singhiozzi...

"Lo sapevo... comunque sono certo non tornerà a casa se tu sei lì... e tu non puoi star lì al freddo... ma di questo parleremo dopo"

Peter fa una breve pausa, pronto a rivelarti ciò che sa...

"Allora... io ti posso dire per certo che da quando ci siamo visti nel bagno non è successo nulla, anche perché sei tornato a vomitare mentre parlavamo, così ho deciso che era meglio portarti a casa per evitare che qualcuno ti potesse vedere in quelle condizioni...

Ho chiamato Davide, che era con me, e senza dare troppo nell'occhio ti abbiamo portato all'uscita e poi a casa... dove sono rimasto con te, fino alle 11 circa... poi ho visto che dormivi ancora sono rientrato... Ale aveva bisogno con la piccola che non è stata bene... ma tranquillo, tutto a posto"

"Cazzo, Peter mi dispiace... e scusami anche con Ale... sono proprio un coglione... ma perché sono andato a quella stupida festa?!"

"Marco non torturarti così, ci sei andato perché Mattia è tuo amico e sai ci teneva... infondo Bea è la sua fidanzata... anche se non capisco come sia possibile... ma questa è un'altra cosa... Tornando all'altra sera... non so cosa sia successo prima, ma non eri così fuori da non capire che facevi... poi, amico, so per certo che non avresti mai fatto nulla per ferire Giò... la ami più della tua vita, ormai... non ti ho mai visto così innamorato... anzi, non credo tu lo sia mai stato prima..."

Ha ragione, prima di conoscermi non hai mai provato nulla di simile... si, non hai nemmeno avuto grandi storie, a parte Federica, ma si tratta di una vita fa, prima di X-factor, prima del successo, prima di essere Marco Mengoni... poi, comunque non c'è paragone tra i sentimenti provati allora e quelli che provi per me... poi ci sono state storielle così, finite tutte nel nulla perché alla fine quelle ragazze stavano con Mengoni, il cantante, non certo con Marco, il ragazzo di Ronciglione, timido, sensibile, perfezionista, umile, educato, malinconico seppur senza apparente motivo... e che parla in romano quando è nervoso, agitato... non puoi non pensare alla mia risata la prima volta che ti sentii parlare nel tuo dialetto... e quel ricordo è come una pugnalata al petto... il pensiero di non poter più risentire quel dolce suono che adori, di non rivedere più il sorriso sulle mie labbra che non ti stancheresti mai di baciare, di non poter più stringere il mio corpo facendomi rabbrividire ogni volta come la prima... no, basta... devi smettere di pensare queste cose... devi essere forte e lottare... ora, hai la conferma che non sono solo le tue sensazioni, ma realmente non è successo nulla... eri con Peter, il tuo amico... che, però, non ti coprirebbe in una situazione simile... soprattutto perché è molto legato anche a me... si, mi ha aiutata mentre eravamo lontani, ma in quel periodo anche lui aveva bisogno di sfogarsi... aveva avuto un momento di crisi con la compagna, Alessandra, e io gli ero stata vicina, facendo un pò le tue veci... così ci eravamo molto legati... era, in poco tempo, diventato il migliore amico che non avevo mai avuto e io ero lo stesso per lui...

LA MIA LETTERA PER TEWhere stories live. Discover now