40

2.1K 46 76
                                    

La quiete notturna di Toni venne sfaldata dall'incessante e ripetitivo suono del cellulare, che la portò a stropicciarsi gli occhi, lasciando che un leggero mugugno scappasse dalle proprie labbra, per poi allungare un braccio verso il comodino, af...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La quiete notturna di Toni venne sfaldata dall'incessante e ripetitivo suono del cellulare, che la portò a stropicciarsi gli occhi, lasciando che un leggero mugugno scappasse dalle proprie labbra, per poi allungare un braccio verso il comodino, afferrando l'oggetto.

«Pronto?» Rispose chiudendo gli occhi, tenendo la testa ancora appoggiata sul cuscino, senza controllare chi fosse l'emittente.
«Toni, sono Kevin de-»
«Kev che cazzo! Solo le quattro del mattino! Non potevi aspettare almeno le dieci per chiamarmi?» Domandò abbastanza scocciata, sbuffando rumorosamente, portandosi una mano sul viso.

«Credimi non ti avrei mai chiamato a quest'ora se non fosse stato per un qualcosa di reale importanza.» Ribatté con rammarico.
«Cosa può mai succedere in piena notte!» Sbottò estremamente infastidita.
«È meglio che lo veda con i tuoi occhi, ci vediamo davanti alla residenza dei Blossom tra dieci minuti, mio padre è già lì con le sue volanti.»

«Cosa c'entra Cheryl adesso?!» Domandò quasi con rabbia, non comprendendo l'utilità di tirare in mezzo la sua ragazza in una situazione del genere.
«È scomparsa, Toni!» Esclamò, mentre la Serpent si sentì sprofondare sotto cumuli infiniti di terra.
«Che? Non può ess-» Iniziò a parlare a vanvera cercando di trovare una spiegazione plausibile all'accaduto.
«Ci vediamo lì, muoviti.» La interruppe, attaccandole il telefono in faccia, facendo aumentare solo di più la sua agitazione.

Si alzò velocemente dal materasso, togliendosi in fretta e furia il pigiama, indossando successivamente dei pantaloni della tuta neri, ed una felpa del medesimo colore, mettendosi in fine le scarpe da ginnastica per poi raccogliere i suoi oggetti personali e uscire velocemente dalla propria abitazione, salendo sulla vettura è sfrecciando verso la meta che le era stata presentata.

Durante il tragitto mille pensieri e paure presero ad assediare la sua mente, mentre continuava a ripensare alle ultime parole pronunciate dall'amico.

"È scomparsa" un brivido le corse lungo la colonna vertebrale, inondandola di uno strato notevole di pelle d'oca, mentre gli occhi cominciarono a diventare lucidi, non voleva credere a ciò che aveva sentito.

Si trovò a superare più volte i limiti di velocità, e a passare i semafori nonostante fossero rossi, senza preoccuparsi di poter prendere una multa, l'unica cosa che le interessava in quel momento era ritrovare la persona che amava.

Parcheggiò fuori dal cancello, tirando velocemente il freno a mano, abbandonando l'automobile e correndo nello spiazzale davanti alla porta d'ingresso, sentendo il cuore caderle dal petto non appena si ritrovò davanti un intero corpo di polizia.

«Cosa ci fa lei qui?» Domandò furioso lo sceriffo Keller, rivolgendosi al figlio non appena la vide avvicinarsi.
«Doveva saperlo, non potevo di certo tenerglielo nascosto!» Esclamò.
«Cerca di tenerla fuori dalle indagini, potrebbe mettersi nei guai.» Lo raccomandò, tornando successivamente dai suoi collaboratori.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora