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CHERYL'S POV
Il giorno seguente arrivò velocemente, costringendomi a seguire la stessa routine mattutina. Feci colazione con estrema fretta, cercando di ingerire un quantitativo di cibo minimo prima di uscire da casa e salire sulla mia berlina rossa, raggiungendo la Riverdale High.

Attraversai gli imponenti cancelli aperti al centro del muro che costeggiava l'edificio, parcheggiando l'auto il più lontano possibile dall'entrata. Se solo l'avessi sostata nel medesimo posto, Marcus sarebbe venuto a cercarmi con immediatezza e non avevo alcuna intenzione di parlare con lui quel giorno.

Slacciai attentamente la cintura, rimanendo per qualche attimo con la schiena incollata al sedile, tenendo le palpebre serrate per cercare di rilassarmi. Cercavo con tutte le forze di ignorare i numerosi pensieri che si celavano all'interno della mia mente, ma non avevo la completa capacità per riuscirci.

La paura scorreva ardentemente nelle vene, irrigidendo i nervi del mio corpo. Come avrei potuto affrontare le varie ore di lezione sapendo che lui avrebbe potuto incombere su di me da un momento all'altro?

Ero terrorizzata dall'idea di trovarmi da sola in sua compagnia. Chissà cosa sarebbe successo se il giorno precedente non fossi riuscita a scappare...

Scossi nervosamente il capo, cercando di eliminare quella congiura dalla testa, non volendo nemmeno sapere come sarebbero potute andare le cose. Presi un respiro profondo e avvolsi le dita tremanti attorno alla maniglia della portiera, tirandola nella mia direzione per lasciare allo sportello la possibilità di aprirsi.

Scesi dalla vettura, premendo il tasto centrale delle chiavi per chiuderla, facendo in modo che si attivasse anche l'impianto d'allarme e dopo di che mi avvicinai verso la massa di studenti.

«Ehi Bombshell, è da un bel po' che non ti si vede in giro.» Mi bloccai sul posto non appena udii quella voce...non poteva essere. Mi girai velocemente, pietrificandomi sul posto non appena incontrai gli occhi di Veronica. Che diavolo ci faceva qui?

Le mie articolazioni agirono d'istinto, e prima che potessi accorgermene mi ritrovai stretta al suo corpo, con il volto nascosto nella conca formata dalla clavicola e dalla gola. Sospirai felicemente non appena percepii la sua stretta aumentare attorno alla mia vita, regalandomi un esorbitante senso di sicurezza.

«Ero convinta che ti fossi trasferita a New York con la tua famiglia!» Esclamai con stupore dopo essere riuscita a riconnettermi al pianeta terra, avvolgendo le falangi attorno ai suoi avambracci mentre la fissavo negli occhi, cercando di capire se quella situazione fosse reale o meno.
«Beh era cosi, ma mi mancava Riverdale, tu, Betty, Archie. Avevo bisogno di tornare. Sono qui con mia mamma.» Spiegò, rimboccandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di tirarmi nuovamente contro di sé, donandomi un abbraccio confortevole.

«Mi sei mancata» Ammisi in un sussurro, non volendo che qualcuno potesse sentirci.
«Anche tu.» Ribatté dopo avermi lasciato un breve bacio sulla cute, separando i nostri corpi per prendermi a braccetto, ritrovandosi costretta a mollare la presa non appena i nostri amici si accorsero della sua presenza.

«Allora? Andiamo da Pop's dopo pranzo?»Propose la corvina, alternando lo sguardo tra di noi tenendo un esorbitante sorriso stampato sulle labbra.
«Sai che non ho intenzione di dire di no ad un hamburger.» Esclamò Jughead, circondando attentamente il collo di Betty, mentre esplodevamo in una sonora risata.

Rabbrividii lentamente non appena una scarica elettrica mi attraversò la colonna vertebrale. Non ebbi nemmeno il bisogno di guardarmi attorno per comprendere che Toni mi stesse osservando. Il suo sguardo era l'unico ad avere un effetto così potente sul mio organismo. Mi possedeva, rendendomi prigioniera in un mondo nel quale esistevamo solo io e lei.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora