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Ciò che Toni non sopportava era l'idea di non essere a conoscenza nemmeno della minima nozione che riguardasse il tempo che Cheryl aveva passato a Riverdale completamente sola

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Ciò che Toni non sopportava era l'idea di non essere a conoscenza nemmeno della minima nozione che riguardasse il tempo che Cheryl aveva passato a Riverdale completamente sola. E non aveva importanza quante volte provasse a porre la domanda alla rossa, dopo oltre due mesi dal suo ritorno non le aveva rivelato alcuna verità.

Continuava a domandarsi cosa fosse potuto succedere in quel tempo a tal punto da portarla a non voler parlare del suo passato. Era sempre stato difficile far sfogare Cheryl, ma con il passare degli anni Toni aveva imparato che bastava stuzzicarla un paio di volte per farla esplodere, e il fatto, che ancora non fosse riuscita a tirarle fuori le informazioni che ardeva di conoscere, la spaventa.

«Perché sei così riservata? Diamine Cheryl, un tempo mi dicevi tutto!» Sbottò dopo averla trascinata nel proprio ufficio, chiudendo la porta alle loro spalle.
«Abbiamo preso strade diverse, non credo che tu sia tenuta a sapere quel che mi succede. Non sei il mio psicologo o il mio terapista, Toni. Non puoi cercare di salvarmi ogni volta.» Sbuffò, sentendo l'agitazione cominciare a diramarsi nel suo organismo, desiderando di scappare dalla situazione che si era creata.

«Voglio solo capire cosa sta accadendo.» Ribatté, afferrandole i fianchi cercando di tenerla vicino al proprio corpo, sapendo che il suo contatto era una delle poche cose capaci di farla cedere.
«Ed io non ho intenzione di parlarne con te. Perché sei così insistente, diamine?!» Sbottò, posando le mani sulle sue spalle, nel tentativo di separarsi dalla stretta che aveva applicato sulla priorità vita .

«Perché sono ancora innamorata di te Cheryl! È così difficile da capire o così surreale da pensare? Tengo a te, mi preoccupo per come stai, per quel che ti succede, per i continui sbalzi d'umore che hai. Voglio solo che tu sia felice.» Esclamò, alzando leggermente il tono della voce, mentre l'adrenalina le scorreva vorticosamente nelle vene.
«Sarò felice quando uscirai definitivamente dalla mia vita.» Contestò, cercando di mettere su un sorriso stronzo ma i suoi occhi la tradirono quando si scurirono di lacrime.

«Non lo pensi davvero.» Mormorò, scuotendo il capo con disappunto, mentre osservava con il cuore traboccante la donna che più aveva amato in vita sua. Non poteva lasciarla andare.
«Ho impiegato troppo tempo per cercare di dimenticarti, perché il tuo ricordo pungente arrivava come un uragano, distruggendo tutto ciò che avevo intorno. Non ho la forza per poterti dimenticare un'altra volta. Prosegui per la tua strada, ed io proseguirò per la mia....è la cosa migliore per entrambe.» Affermò la rossa con un tremolio nella voce, sentendo lo stomaco serrarsi in una stretta morsa che le procurò sofferenza.

Guardò i suoi splendidi occhi marroni riempirsi di dolore, e comprese che se avesse passato anche un'altro misero secondo in quella stanza sarebbe finita per cedere, ma non poteva permetterselo. Cercò di superare la sua figura, tenendo lo sguardo puntato al suolo, ma si trovò a serrare fortemente le palpebre non appena una mano morbida si avvolse attorno al suo polso.

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