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TONI'S POV
«Peaches portami un'altra birra.» Esclamò Sweet Pea, sbiascicando qualche parola. Sarebbe stata la quinta della serata ed era evidente che non fosse nelle condizioni per assumerla.
«Portagli un bicchiere d'acqua.» Intervenni, guardandola duramente facendole capire di fare quel che le avevo chiesto.

Alzò le mani in aria in segno di resa, prima di afferrare un bicchiere di coccio e riempirlo con l'acqua corrente del rubinetto, porgendolo a Sweet Pea.

«Che rompi palle che siete.» Mormorò, sorseggiando il contenuto che gli era appena stato servito.
«Un giorno ci ringrazierai.» Affermai, giocando con la cannuccia e il ghiaccio che ancora persisteva nel mio bicchiere, cercando di trattenere un sorriso. Era estremamente buffo in quella situazione, ma se gliel avessi fatto notare si sarebbe offeso, impuntandosi di non parlarmi per almeno un paio di giorni.

Ormai il sole era completamente calato, e la notte si era inoltrata sopra il cielo del South side, come avrebbe fatto Sweet Pea a tornare a casa da solo in queste condizioni? Se fosse stato giorno sarebbe pure potuto tornare lentamente a piedi, ma era l'una passata e si sapeva che dopo il tramonto girare a piede libero senza possedere la completa lucidità risultava estremamente pericoloso.

«Peach sei venuta con la macchina?» Domandai, sperando di ricevere una risposta positiva.
«No, non la prendo praticamente mai. Ho la moto.» Ribatté. Merda!

Afferrai gravemente il lembo della giacca di Sweet Pea, trascinandolo barcollante verso il bagno. Spalancai fortemente la porta, senza preoccuparmi che lui fosse un uomo e che noi ci trovassimo nel bagno delle donne. Gli tirai su le maniche, aprendo l'acqua corrente, lasciando che divenisse ancora più fredda del solito, bagnandogli successivamente i polsi, cercando di farlo riprendere almeno un minimo.

Creai una coppa con le mani, riempiendole con il liquido, lasciando che posasse il viso su di esse, in modo che il gelo, dovuto alla bassa temperatura dell'acqua, riattivasse un minimo il suo cervello. Ovviamente non l'avrei lasciato tornare in moto, avrei chiamato un taxi pagandolo per conto suo, ma comunque non mi fidavo a lasciarlo andare in macchina con uno sconosciuto senza avere almeno un minimo di consapevolezza per capire dove si trovasse.

«Hai davvero esagerato questa sera» Affermai, guardandolo in cagnesco. Me ne pentì non appena i suoi occhi brillanti si incastrarono nei miei. Doveva essere successo qualcosa...
«Scusa» Mormorò, avvicinandosi lentamente per cercare di abbracciarmi. Non mi tirai indietro. Avvolsi lentamente le braccia attorno alla sua vita, applicando delle leggere carezze sulla schiena  cercando di non prestare attenzione all'eccessiva puzza d'alcol che si era ancorata ai suoi vestiti.

«É tutto okay» Mormorai, cercando di forzare un piccolo sorriso mentre cercavo di ristabilire l'equilibrio del suo corpo.
«Posso dormire da te questa sera?» Chiese titubante, mantenendo un tono di voce estremamente basso. Quella domanda mi confuse parecchio, ma non ero minimamente intenzionata a dirgli di no.

«Certo, andiamo. Chiamerò un taxi.» Esclamai, avvolgendo la mano intorno alla pelle che gli rivestiva il polso, facendo una leggera carezza prima di portarlo fuori dalla toilette.

«Andate già via?» Domandò Peaches, facendo un piccolo broncio.
«Si Peach. Pea é completamente andato, e devo riportarlo a casa. Lascerò la moto qui, potresti metterla in un luogo sicuro?» Chiesi con occhi da cucciola, sperando che potesse darmi una risposta positiva.

«Certo, lasciami le chiavi.» Ribatté, sorridendo lievemente mentre puliva il bancone con una pezzetta imbevuta.
«Grazie, sei la migliore.» Contestai, facendole l'occhiolino, proseguendo la mia camminata verso l'esterno del locale.

Prenotai un taxi, che per mia fortuna arrivò prima del previsto. Vidi i fari spuntare in lontananza, prima che un automobile bianca di servizio sostasse davanti a noi. Aprì lo sportello, aiutando Sweet Pea a salire, prendendo posto accanto a se.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora