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«dove stai andando?» Toni non fece in tempo ad alzarsi dal divano che la voce di Fangs la richiamò, attirando la sua attenzione.

«da veronica. Probabilmente hanno trovato un modo per distruggere la cometa» Ribatté, riponendo il telefono in tasca, lasciando scivolare le braccia nelle maniche della giacca di pelle, sistemandola sul suo busto.

«sei appena tornata a casa dopo ore, e pensi di andar via di nuovo? Toni, questo potrebbe essere il nostro ultimo giorno insieme!» Sbottò, battendo il palmo della mano contro la superficie del tavolino, creando un forte frastuono che fece sobbalzare vagamente la Serpent, abbastanza stufa dei suoi comportamenti.

«Hanno bisogno di me, fangs. A differenza tua riesco a pensare al bene degli altri invece di concentrarmi solo su di me. Porta Anthony nel bunker, ci vediamo lì più tardi.» Disse duramente, contraendo i muscoli del viso. Non gli diede nemmeno la possibilità di controbattere. Avvolse saldamente le dita attorno alla maniglia, abbassandola, ritrovandosi al di fuori dell'abitazione.

Uscì dal piccolo palazzo, salendo sulla propria moto, sfrecciando tra le strade deserte della
città, mentre un brivido le corse lungo la spina dorsale alla vista della desolazione di Riverdale. Tutti i cittadini si trovavano nelle proprie abitazioni, con i propri cari preparandosi a quella che sarebbe dovuta essere la loro fine.

Scosse lentamente il capo, cercando di eliminare quei pensieri dalla sua mente, concentrandosi sulla strada all'orizzonte. Guidò per una ventina di minuti, sostando il veicolo dinnanzi all'imponente villa di veronica, incamminandosi verso l'ingresso.

Prima che potesse essere avvolta dal tepore dell'abitazione, venne catturata dal solito profumo di ciliegia che le faceva perdere la testa da quando aveva quindici anni. Girò leggermente il volto, cercando Cheryl con lo sguardo, sapendo che non doveva essere distante.

Sentì il cuore batterle fortemente nel petto, mentre la palpitazione aumentava, non appena incontrò gli occhi a cui era estremamente affezionata. Gli episodi delle ultime ore si catapultarono immediatamente nella sua testa, travolgendola, liberando la confusione che aveva cercato di tenere a bada fino a quel momento.

Nessuna delle due ebbe il coraggio di pronunciare la benché minima parola, si limitarono semplicemente a scambiarsi delle occhiate piene di rimorso, sentendosi completamente stupide per il modo in cui si erano comportante negli ultimi otto anni.

Toni rimase ad osservarla più del dovuto. Gli occhi  rossi, leggermente scavati dalle occhiaie causate dalle numerose notti insonne. I capelli raccolti in una coda alta, lasciando che due ciocche le incorniciassero dolcemente il viso. Non riuscì a contenere un piccolo sorriso, era passato fin troppo tempo e Cheryl le sembrava ancora la donna più bella che avesse mai visto.

Si sporse coraggiosamente nella sua direzione, sentendo il fiato mozzassi quando i loro corpi furono abbastanza vicini, e prima che potesse dire qualsiasi cosa, premette il dito sul citofono, pregando che Veronica le aprisse velocemente, non riuscendo più a sostenere tutta quella tensione.

«Credi che ce la faremo?» Domandò dopo qualche secondo di incertezza, osservandola con la coda dell'occhio, ritrovandosi a dover mordere il proprio labbro inferiore davanti all'epressione corrucciata che aveva assunto la rossa.
«Intendi se ce la faremo a sopravvivere?» Ribatté in maniera quasi impercettibile, ricevendo un semplice cenno con il capo.

Osservò attentamente la donna in piedi accanto a sé, l'unica che avesse mai amato, riuscendo a sperare solo in un'unica risposta.
«Lo spero. Lo spero vivamente, Toni.» Sospirò, pronunciando il suo nome come se fosse una promessa flebile esposta al vento. Fece scivolare nervosamente una mano tra i capelli, sentendo i muscoli rilassarsi quando finalmente la corvina aprì la porta, concedendo loro la possibilità di accedere all'interno dell'abitazione.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora