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«Dai piccola per favore, è solo una cena» Qualcuno mi dia la forza per non ucciderla in questo esatto momento

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«Dai piccola per favore, è solo una cena» Qualcuno mi dia la forza per non ucciderla in questo esatto momento. La mia voglia di uscire con gli altri queste sera è pari a zero, e Toni non sembra essere disposta a tirarsi indietro.
«Perché hai confermato la nostra presenza senza avermi prima chiesto se volessi venire?» Domando, sbuffando rumorosamente, affondando la testa nel cuscino, non avendo minimamente le forze per alzarmi dal letto.

«Perché sapevo che avresti detto di no. Sono due mesi che me lo chiedono, non possiamo continuare a rimandare ogni volta.» Ribatte, e deve essersi sdraiata perché sento ricadere un peso accanto a me, mentre il materasso si abbassa per qualche secondo sotto al suo corpo.
«Proprio perché eri a conoscenza del mio giudizio non avresti dovuto avvalorare la nostra partecipazione alla serata.» Sbuffo, sentendo un fastidio non indifferente avvolgermi lo stomaco. Non vorrei avercela con lei, in fin dei conti non ha fatto nulla di male, ma ho sempre odiato il fatto che gli altri prendessero decisioni al posto mio, senza nemmeno aver avuto un confronto.

«Non sarà nulla di troppo stancante, e poi starò con te tutto il tempo.» Mormora, posando delicatamente una mano sul mio fianco, scoperto a causa del top che indosso, iniziando ad accarezzare dolcemente la pelle nuda, lasciando che aleggi su di essa un leggero strato di brividi.
«Ti giuro che è l'ultima cosa che ti chiedo. Fallo per me» Prosegue sussurrando, baciandomi delicatamente la spalla. Come devo fare con lei?
«Uf, e va bene. Ma non puoi lamentarti se terrò il muso per tutta la giornata.» Rispondo, girando leggermente il viso per far incontrare i nostri sguardi, calmandomi all'istante. I suoi caldi occhi marroni mi studiano attentamente, mentre un sorriso genuino compare sulle sue labbra, facendomi battere fortemente il cuore. Con Toni è sempre stato così, non importa cosa faccia, ogni piccola azione ha sempre un impatto eccessivo su di me.

«Grazie piccola.» Sussurra, sporgendosi leggermente per premere le labbra contro le mie, avvolgendomi attentamente le braccia attorno alla vita, tirandomi contro di sé.
«Prego rompi palle.» Ribatto brontolando, mordendomi il labbro per non ridere quando un broncio si materializza sul suo volto. È così fottutamente adorabile.

«Ehi! Io non sono una rompi palle.» Si lamenta con voce acuta, protraendo le braccia al petto, stringendole contro la gabbia toracica, senza abbandonare l'espressione corrucciata.
«Oh credimi, lo sei eccome.»Commento, spalancando la bocca non appena il suo cuscino atterra sulla mia faccia. La mette davvero così?

«Sei una donna morta, Topaz» La minaccio, prendendo il peluche dal comodino per lanciarglielo addosso, prima di finire a cavalcioni sul suo grembo nel bel mezzo di una lotta. Spingo il pupazzo contro il suo volto, sentendo il cuore stringersi non appena delle risate abbandonano le sue labbra, sobbalzando leggermente quando le sue dita trovano spazio sulla mia vita, solleticandomi i fianchi. Dannata Topaz.

«Toni sta ferma!» Ridacchio, provando a spostarle le mani, senza ottenere nessun risultato. Odio il solletico, ma lei sembra essere fissata con il dovermelo fare almeno una volta al giorno.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora