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«Cher ne sei sicura? Sai che il Withe Wirm non è frequentato da bella gente

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«Cher ne sei sicura? Sai che il Withe Wirm non è frequentato da bella gente.» Borbottò Veronica, dopo aver sostato l'auto davanti al locale, rivolgendo le proprie attenzioni alla rossa che giaceva sul sedile accanto a lei.
«Ho bisogno di qualche soldo in più Ronnie, e al Pop's non avevano bisogno di altro personale. Questa era l'unica scelta. Andrà bene non preoccuparti, ti manderò un messaggio per aggiornarti sulla situazione. Ci vediamo qua fuori alle nove.» Ribatté, sporgendosi oltre la console centrale per lasciare un veloce bacio sulla guancia della corvina, prima di uscire dalla vettura.

«Va bene, sta attenta.» Ribatté alzando il tono della voce mentre accendeva il motore.
«Lo farò, a dopo.» Contestò, regalandole un debole sorriso prima di superare le porte dell'edificio. Scese lentamente le scale, guardandosi intorno, osservando ogni singola parete nei minimi dettagli. C'erano foto e stemmi di serpenti ovunque, ma d'altronde cosa poteva aspettarsi da un locale del genere?

Cercò di rimanere composta non appena fece il suo ingresso nella sala principale, sentendo gli occhi di tutti puntati sulla sua figura, mettendola in leggera soggezione. Forse non aveva avuto una buona idea...

«E tu chi sei?» Domandò un uomo robusto, avvicinandosi pericolosamente al suo corpo, squadrandola da testa a piedi. Aveva i capelli lunghi, castani, macchiati da qualche scoloritura sulle punte. Aveva un piercing sul naso che risaltava eccessivamente allo sguardo, accompagnato dai suoi duri occhi azzurri. I vestiti erano quasi interamente lacerati, come se avesse combattuto e fosse sopravvissuto per miracolo. Il tessuto dei jeans presentava degli strappi sulle cosce e sulle ginocchia, mentre le maniche della sua camicia erano state completamente sfilacciate. Le scarpe erano consumate e la maglietta grigia logorata e macchiata da qualche pietanza.

«Allora? Hai intenzione di rispondere alla mia domanda?» Domandò ancora, facendo qualche altro passo verso il suo corpo, incombendo minacciosamente sulla sua figura.

Cheryl si guardò attorno, nella speranza che qualcuno potesse arrivare in suo soccorso, ma rilasciò un sospiro affranto quando comprese che avrebbe dovuto affrontare quella situazione da sola. Era vista come un'estranea dalla gang, come poteva credere che qualcuno l'avrebbe realmente aiutata?

«Non penso che ti interessi sapere chi sono, ma se puoi levarti posso raggiungere il bancone degli alcolici, sai non vorrei ritardare il mio primo giorno di lavoro.» Ribatté seccata, provando a spostarsi per superarlo, ma percepì una stretta possente avvolgersi intorno al proprio braccio. Sentì i nervi diventare tesi, mentre cercava di rimanere calma. Mostrarsi spaventata avrebbe solo peggiorato le cose.

«Non vogliamo le puttane del NorthSide nel nostro locale, quindi vedi di tornare a casa se non vuoi essere ricoperta di lividi.» Mormorò a denti stretti, sussurrando contro il suo timpano, facendole chiudere gli occhi quando la sua barba ispida le sfiorò la guancia.
«Senti, Tarzan non ho intenzione di rinunciare ai miei soldi solo perché non accetti che io possa lavorare qui. Sono stata assunta, vedi di fartene una ragione.» Affermò duramente, serrando gli occhi non appena vide la mano dell'uomo agitarsi in aria. Sapeva che da lì a poco sarebbe stata colpita, ma si stupì quando per qualche strana ragione non accadde.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora