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tw: depressione

A volte può capitare che un brutto periodo sia più lungo di altri, che uno stato di tristezza si trasformi in dolore fisico, che la notte, estremamente bella per riposare, possa invece diventare il tuo peggior incubo incatenandoti tra pensieri struggenti che non vogliono lasciarti in pace.

L'appetito aumenta o diminuisce a dismisura, e poco a poco le energie iniziano a venire meno, come anche l'interesse per delle attività che prima erano definite come favolose, ed in un attimo ti ritrovi ad essere un semplice corpo che cerca di stare al mondo, mentre la tua mente si è completamente disconnessa.

Questo era quello che provavo ogni giorno a seguito dalla morte di Jason, che mi aveva portato ad allontanare da me tutte le persone che avevo attorno, perché semplicemente mi sembrava di non riuscire a gestire dei rapporti interpersonali.

Ho detto addio anche alla persona che amavo, e che amo tutt'ora, perché semplicemente non volevo trascinarla in questo vortice di dolore che ogni giorno sembra aumentare.

Ho ancora inciso sulla pelle e nella mente, l'esatto momento in cui le nostre strade si sono divise, e con esse anche i nostri cuori colmi d'amore che non eravamo pronte a dare.

Rammento perfettamente la sua instabilità non appena le ho confessato che la nostra relazione non poteva andare avanti, ricordo di come le lacrime hanno iniziato a scendere velocemente sul suo volto, mentre ancora dolorante mi chiedeva cosa avesse sbagliato. La verità era che lei non aveva mai fatto nemmeno un singolo passo falso con me, ma io semplicemente credevo di non essere meritevole del suo amore.

Quel giorno credo di aver letteralmente sentito il suo cuore spezzarsi mentre mi implorava di non abbandonarla, ma non ce l'ho fatta, se solo avesse continuato a starmi accanto si sarebbe fatta solo più male.

Flashback

«Ti prego dimmi che è uno scherzo, che stai semplicemente cercando di spaventarmi per potermi rinfacciare a vita l'immensità dell'amore che provo nei tuoi confronti.» Mormorò con voce spezzata, cercando fugacemente un mio sguardo che però non riuscì ad incontrare. Se solo avessi guardato i suoi splendidi occhi marroni sarei finita per confessarle ogni singola cosa, e se l'avessi lasciata affondare insieme a me non me lo sarei mai perdonata.

«Io non vado bene per te, meriti di meglio Toni.» Affermai, lasciando che alcune lacrime rigassero il mio volto scalfito dal dolore persistente, che da qualche mese ormai si era ancorato strettamente dentro di me, possedendomi violentemente senza darmi la possibilità di oppormi.

«Ma cosa stai dicendo?Fino a ieri andava tutto bene tra noi, cos'è successo adesso? Cosa è cambiato?»Sbottò, avvicinandosi pericolosamente al mio corpo, avendo il potere di farmi tremare mentre lentamente faceva scivolare le sue dita tra le mie.

Avrei voluto dirle che l'unica cosa che era cambiata era il mio stato emotivo, che non avevo smesso di amarla ma semplicemente avevo scelto di mettere la sua felicità prima della mia, e questo voleva dire allontanarla prima che potesse essere attanagliata dalla mia irrompente depressione; ma non potevo, non dovevo darle alcun tipo di spiegazione veritiera.

«Lo sto facendo solo per te, devi credermi. Un giorno mi ringrazierai.» Confessai, tentando di convincermi completamente che lasciarla andare sarebbe stata la scelta più giusta per la sua salute mentale.

«Perché mi stai cacciando quando vorrei solo rimanere al tuo fianco?» Le stavo infliggendo troppo dolore, lo sapevo, per questo doveva starmi lontana; se fosse rimasta si sarebbe frammentata in tanti piccoli pezzi.

«Tu non capisci, non puoi farlo...» Sussurrai, sentendo quel solito dolore bastardo irradiare il mio petto, scavandomi l'anima e scalfendomi la mente.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora