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Toni🩷
Vieni negli spogliatoi.

Quando Toni scriveva una cosa simile, voleva dire una semplice cosa, d'altronde il nostro rapporto ormai si basava su questo. Uscii velocemente dalla sala relax, incamminandomi a passo svelto verso il posto che mi era stato indicato, guardandomi attorno di tanto in tanto per assicurarmi che nessuno stesse prestando attenzione ai miei spostamenti.

Afferrai strettamente la maniglia, tirandola giù in un movimento istantaneo, richiudendo immediatamente la porta alle mie spalle, girando il chiavistello in un movimento lampante, eliminando così la possibilità per chiunque altro di accedere a quella stanza per dei minuti che erano ancora da definire. Non appena alzai il mio sguardo incontrai immediatamente il suo. Ebbi un sussulto.

I suoi occhi marroni erano scuriti dalla lussuria, mista ad emozioni a cui non sapevo dare alcuna descrizione. Tutto quel che potevo percepire era il fuoco intenso che ardeva in lei.

«Che succede?» Chiesi con un velo di preoccupazione, vedendola abbastanza scossa, ma tutto quello che ottenni in risposta furono un paio di labbra che si schiantarono ferocemente contro le mie. Le sue mani scivolarono immediatamente sui miei fianchi, insinuandosi sotto il tessuto della camicetta bianca che avevo indosso, stringendomi possessivamente la pelle, ancorandomi al suo corpo.
«Non voglio parlare ora.» Sussurrò, separandosi da me per un minimo secondo, prima di attaccare con ancora più ferocia la mia bocca. Le sue labbra erano così morbide contro le mie, mentre cercava di possedermi in ogni modo, come se stesse cercando di fuggire dalla realtà, come se stesse cercando una possibile distrazione per fermare quello che stava girando ardentemente nella sua testa; ed io volevo essere tutto quello di cui aveva bisogno. Io volevo darle tutto quello che desiderava, volevo soddisfarla con interezza.

Rilasciai un gemito soffocato non appena la mia schiena venne scaraventata contro la superficie in legno della porta, mentre il suo corpo soccombeva il mio. Potevo percepire il calore ancorarsi al mio organismo, diffondendosi con estrema velocità, mentre ero ansiosa di ricevere tutto quello che aveva progettato per me. Istintivamente insinuai una mano tra i suoi capelli, tenendola vicina attraverso la nuca, mentre il bacio diveniva man mano sempre più intenso con lo scorrere dei minuti.

Quello che definiva il nostro rapporto era il mero atto che stava accadendo in quella stanza. Semplice sesso, anche se infondo sapevo che almeno per me non poteva essere realmente ridotto a così poco, ma per quel momento avevo comunque deciso di accontentarmi, non volendo rinunciare a lei per alcuna ragione.

Per quanto odiassi l'effetto che aveva su di me, avevo bisogno di Toni, avevo bisogno di tutto quello che aveva da offrirmi. Avevo bisogno delle sensazioni che generava dentro di me. Avevo bisogno di sentire le sue mani a contatto con la mia pelle che lentamente diventava bollente sotto il suo tatto. Avevo bisogno che mi toccasse, che mi considerasse, che mi possedesse con interezza, prendendo ogni singola parte di me, senza lasciarne alcuna.

Lei era tutto quello che poteva farmi sentire viva, libera, vista. Sentii le sue mani posizionarsi sul retro delle mie cosce, infilandosi sotto il tessuto della gonna, prima di essere sollevata da terra e ritrovarmi in braccio a lei. Le circondai strettamente il collo mentre la mia lingua entrava a contatto con la sua, dando inizio ad un bacio estremamente bagnato e vertiginoso. Toni era il sesso. Ogni volta che la guardavo non riuscivo a trovare altra definizione che potesse effettivamente rappresentarla. Era insaziabile, un uragano che non poteva essere fermato, ma solo assecondato. E quello era ciò che più mi piaceva di lei.

«Ho bisogno di te.» Ansimò, posando la fronte contro la mia mentre cercava di riprendere fiato. Chiusi gli occhi, ansimando contro le sue labbra, sentendo i brividi ancorarsi al mio organismo davanti a quella rivelazione. Trattenni un grugnito mentre le sue mani raggiunsero i miei glutei, iniziando a sentire la mia pelle bollente.
«Sono qui, puoi fare tutto quello che vuoi.» Mormorai, mordendole il labbro inferiore, tirandolo successivamente nella mia direzione mentre dal fondo della sua gola uscii un gemito sommesso, capace di aumentare esorbitantemente l'umidità che si stava diffondendo tra le mi cosce. Volevo essere toccata, volevo che prendesse ogni parte di me, proprio in quel momento, proprio in quello spogliatoio.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora