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Gelosia

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Gelosia...ecco cosa provavo ogni volta che qualcuno si avvicinava estremamente a Toni. Avevo sempre cercato di reprimere questo sentimento ma con il passare del tempo iniziava a diventare impossibile.

La verità era che mi ero innamorata della persona sbagliata, e nonostante sapessi che tra di noi non si sarebbe mai concretizzato nulla, continuavo ancora a sperare che in qualche modo un giorno saremo finite per stare insieme.

«Attenta!» Rinsavii dai pensieri non appena un pallone mi colpì l'estremità del viso procurandomi un rossore non indifferente sulla gota sinistra.
«Cazzo, stai bene?» Domandò Toni, afferrandomi lentamente il volto per poter scrutare attentamente l'irritazione che rivestiva la mia pelle.

Incontrai i suoi occhi per qualche momento, cercando di ingoiare il groppo che mi si era formato in gola, mentre annuivo flebilmente, imbambolata in quelle sfere color nocciola che erano capaci di farmi tremare anche l'anima.

«Si tranquilla.» Mormorai, socchiudendo le palpebre non appena percepì delle dolci carezze che mi portarono a cullarmi nel suo tocco.

«Peaches puoi andare a prendere del ghiaccio?» Chiese con preoccupazione mentre prendeva posto al mio fianco, senza smettere nemmeno per un momento di passare dolcemente il pollice sulla mia guancia contusa.

«Non preoccuparti, sto bene.» Ribadii, mostrandole un piccolo sorriso per cerca di farle abbandonare l'espressione accigliata che si era sviluppata sul suo volto.
«Mi dispiace, non intendevo colpirti.» Affermò tristemente, abbassando lo sguardo per qualche istante.
«So che non mi faresti mai del male intenzionalmente. Siamo migliori amiche per un motivo, no?» Ridacchiai, dandole una debole spallata procurandole un tenero sorriso in risposta, nonostante la definizione del nostro rapporto mi distrusse interamente.

«Lo so, ma mi dispiace comunque.» Disse con rammarico, mordendosi nervosamente il labbro inferiore.
«È tutto okay» Contestai, sporgendomi leggermente contro di lei per lasciarle un casto bacio sulla guancia.

«Ecco il ghiaccio.» Intervenne Peaches, costringendomi a ritirarmi, mentre la fulminai con lo sguardo. Era incredibile come riuscisse ad aver e la capacità di arrivare nei momenti meno opportuni.

Toni la ringraziò silenziosamente, dedicandole un dolce sorriso prima di afferrare l'oggetto dalle sue mani per premerlo con dolcezza contro il punto del mio volto che era stato colpito.

«Ragazze continuate a giocare, io mi fermo per un po'.» Ammise con una scrollata di spalla, facendo incontrare nuovamente i nostri occhi.
«Non c'è bisogno che mi fai da badante, è solo una piccola botta, posso farcela.» La rassicurai, spronandola a tornare a giocare sapendo quanto amasse il calcio.
«Preferisco prendermi cura di te.» Sussurrò, ricoprendomi il corpo di una miriade di brividi.
«Non voglio farti distogliere le attenzioni dallo sport.» Ammisi, afferrandole la mano che aveva a disposizione, giocando con gli anelli che portava alle dita.
«Cher posso giocare quando voglio. Ora preferisco stare qui... con te.» Rispose sinceramente, rivolgendomi un caloroso sorriso che fu capace di sciogliermi il cuore.

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