Capitolo 10

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Afferrai l'accendino dalla scrivania color mogano di casa mia e accesi la sigaretta, sentì la testa girarmi vorticosamente mentre ripensai a Caleb e alla nostra piccola discussione.
Avrei voluto baciarlo e toccare il suo corpo marmoreo ma come avrei potuto tradire la mia dignità per un uomo losco e privo di valori. Eravamo due mondi paralleli, lasciai New York per liberarmi del suo ricordo eppure il gioco della sorte me lo rifece vedere.
Melinda sarebbe dovuta arrivare con l'aereo a momenti insieme a Scott. Mi lasciai andare sul divano sospirando quando il telefono prese a squillare.

«Jenny, c'è stato un omicidio, vieni!» Presi il cappotto nero e mi catapultai sulla scena del crimine.

«Chi è la vittima?» Chiesi a Jenny che era in piedi vicino a me davanti al cadavere di una donna col corpo massacrato e viso tumefatto.

Si abbassò sulle ginocchia osservando la vittima.

«Ruth Hill, sembra che sia deceduta ieri tra le 2 e 3 di notte circa, non sono state rinvenute tracce del colpevole.» Finì amareggiata, ricambiai con uno sguardo sconfitto capendo che non sarebbe stato per nulla facile.

Melinda e Scott sarebbero arrivati da un momento all'altro ed io ero bloccata con un nuovo caso da risolvere. Accidenti, presi il fascicolo della donna e lessi le informazioni che mi sarebbero state utili a rintracciare le persone a lei care.
Ruth Hill morì per i numerosi colpi di coltello negli arti superiori, ciò che le diede il colpo di grazia fu un taglio all'arteria carotide con la quale perse la coscienza in cinque secondi e ci vollero circa dodici secondi per il decesso effettivo, ciò che mi colpì maggiormente fu la stella incisa col coltello a livello dell'addome. Non vi erano segni di violenza sessuale, sotto le unghie la donna presentava della terra, dovuta probabilmente ad un trascinamento nel suolo perciò la donna nel momento in cui venne portata nel bosco era ancora viva.

«Bingo!» Esclamai prendendo i fogli coi dettagli della sua morte.

Mi spostai con la sedia girevole alla parete attrezzata dove tenevo tutti i miei fascicoli e estrassi quello della ragazza di diciassette anni a cui stavo lavorando.

«È troppo simile.» Sussurrai leggendo il modo in cui venne uccisa.

La diciassettenne venne trovata con coltellate profonde negli arti superiori, un taglio netto all'arteria carotide e una stella incisa col coltello sulla pelle a livello dell'addome.

Raggruppai tutti i fogli ed uscì dall'ufficio piombando in quello di Jenny che si mise una mano sul cuore e respirò freneticamente.

«Hope, devi smetterla di farmi prendere questi colpi.» Mi rimproverò riprendendo l'uso della parola, si alzò dalla sedia posta dietro la scrivania e si avvicinò a me.

«Non ci crederai ma Ruth Hill e la ragazza su cui stavamo indagando di diciassette anni hanno lo stesso modus operandi nella morte!» Esclamai disponendo i fogli sulla sua scrivania.

Jenny lesse e vidi apparirle un'espressione sconvolta.

«Perciò non si tratta di uno schizofrenico ma di un serial killer, solo mi chiedo cosa abbiano a che fare le due donne l'una con l'altra.» Annuì in risposta e mi sedetti su una poltroncina in pelle nera.

«Questo lo scopriremo.» Dissi stanca.

Il Gusto Del ProibitoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant