Capitolo 17

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«Stupida» Esclamai dando un colpo alla gomma della mia auto.

«Auto» Un altro colpo.

«Del cavolo!» E finì con uno ancora più forte.

Mi trovavo in una strada deserta della mia adorata città, sotto la pioggia incessante e con una gomma a terra.
La Hope saggia che era in me non pensò mai di tenere una ruota di scorta.

Come se la sapessi mettere, in caso.

La mia vocina, come sempre, mi screditò nella mia testa e urlai dalla rabbia.
Presi il telefono dalla borsa chiamando il carroattrezzi che dopo tre squilli mi rispose alquanto scocciato, se non fosse che ero a piedi gli avrei chiuso la chiamata all'istante.

«Salve, sono rimasta a terra con una gomma bucata.»

Mi rispose burbero di dirgli la via e risposi laconica, dopodiché chiusi aspettando nell'auto che arrivasse.

Entrai nel mio profilo di Facebook e vidi una nuova richiesta di amicizia, la foto di Caleb mi colpì inaspettatamente e rimasi interdetta se accettare o meno.
Sbirciai nel suo profilo, dove trovai varie foto che ritraevano lui avvinghiato a più donne ma una in particolare mi colpì, la data coincideva col giorno in cui me ne andai dalla mia vecchia città e la donna ancorata al suo braccio era tremendamente uguale a me.
I suoi occhi erano del mio stesso colore come i capelli, la fisionomia . . . oh cavolo, sembrava una mia sosia, se non fosse per il fisico che era molto più sodo ed nel seno aveva almeno due taglie in più della mia.

«Donnaiolo da quattro soldi.» Sussurrai a me stessa.

Continuai a sbirciare nel suo profilo, trovai foto del suo, probabile, cane ed altre singole di lui.
I suoi occhi azzurri e quello sguardo sensuale mi fecero rimanere come una rimbambita per qualche minuto a fissarlo. Eppure, non passò poco tempo da quando me ne andai.

La donna che mi somigliava particolarmente era taggata in un'altra foto e ci cliccai sopra, non seppi esattamente il perché lo feci ma volevo, forse, vedere com'era quella donna che lo attrasse così tanto da pubblicare più foto con lei.
Non aveva un profilo assai interessante, tutto ciò che trovai erano dei post con delle frasi poetiche, divertenti o tristi e soprattutto foto sue con le labbra che al momento stavano quasi per separarsi da quanto fossero finte.

Sei solo gelosa.

Mi ricordò la mia vocina interiore, scossi la testa seccata e continuai a spiare la donna di nome Jennifer che per carità era una bella donna ma sembrava l'ennesima oca spennacchiata.

Tra le sue foto ne trovai una in particolare che mi colpì, dove vidi Caleb darle un bacio sulla guancia mentre lei lo teneva per un braccio, roteai gli occhi, chissà quanto l'aveva pagata.

Messenger squillò e trasalì sul posto vedendo che il messaggio era da Caleb.

Tempismo perfetto, direi

Accettai senza pensarci la richiesta d'amicizia e aprì il messaggio.

Ciao.
Mi dai il tuo numero di telefono?
Xoxo.

La mia mascella era metaforicamente crollata sul tappetino dell'auto in quel momento.
Non provò nemmeno a conversare ma diretto chiese il numero come se parlassimo ogni giorno.

Perché dovrei?

Risposi seccata, allegando un emoji per intensificare il messaggio.

Non fare la schizzinosa.
Xoxo.

Risposi con un semplice "No" per poi chiudere l'applicazione nel vedere il carroattrezzi arrivare.

Chissà cosa voleva ancora Caleb da me

Il Gusto Del ProibitoWhere stories live. Discover now