Capitolo 56

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«Hope, che sorpresa!» Mi irrigidì nel sentire quella voce mentre ero intenta a prendere lo zucchero dallo scaffale del supermercato.

Mi girai verso Caleb che mi guardò malizioso e notai un braccio che stringeva un fianco. Spostai lo sguardo verso la ragazza accanto a lui e boccheggiai nel vedere che era proprio la ragazza nelle foto che aveva su Facebook.

«Piacere, sono Ashley!» Esclamò pimpante lei, tendendo la mano verso di me.

Sputaci.

Mi consigliò la mia mente.

Ignorai quel che avevo pensato e le feci un sorriso sornione.

«Piacere mio, come avrai capito, mi chiamo Hope.»

Le strinsi la mano che era incredibilmente liscia e le unghie erano curate con uno smalto rosso messo alla perfezione.

E che t'aspettavi che si prendeva, la nipote de' Pippo er pizzaiolo?

«Finalmente incontro qualcuno in questa città! Sono arrivata da poco qui perciò non conosco nessuno.» Disse Ashley abbassando lo sguardo con imbarazzo.

Nonostante mi stesse per venire il tic all'occhio per la rabbia, le sorrisi caldamente.

«Se hai bisogno, chiedi pure.» Le risposi.

La mia indole buona superò quella cattiva e mi ritrovai a dare consigli e appoggio alla probabile fidanzata del ragazzo che aveva - non potevo usare parole troppo spinte - fatto qualcosa con me. Più di qualcosa.

«Sei proprio gentile a dirlo! Se non ti dispiace vorresti venire con noi a cena questa sera?» Esclamò guardandomi speranzosa.

Io boccheggiai non sapendo cosa dire.

«Beh, vedi - io, non saprei.» Dissi parole talmente sconnesse che nemmeno io capì.

In realtà non volevo passare una serata dove avrei fatto finta che niente fosse successo, vedere loro due che si scambiavano smancerie ed io come una cornuta davanti a loro a complimentarmi.

Anche no.

«Dai, Hope. Esci dalla tana.» Esclamò Caleb che rimase in silenzio per tutta la durata della nostra conversazione.

«Devi sapere che lei fa parte dell'FBI.» Continuò rivolgendosi ad Ashley.

Roteai gli occhi, più che un informazione sembro una presa per il culo la sua.

«Grazie ma non credo di poterci essere. Ho già un appuntamento.» Risposi, anche se non era vero.

«Che appuntamento?» Rispose Caleb di getto.

Lo guardai di sotto'occhio mentre Ashley ignara non sospettava nulla del suo improvviso cambio di umore, era più che tranquilla e curiosa di sapere la risposta.

«Con un mio collega. Sai, ha già da un bel po' che ci provava e ho deciso di dargli una possibilità.» Dissi ad Ashley, facendole l'occhiolino.

Ero consapevole che Caleb, anche se non lo stavo guardando, era fumante di rabbia in quel momento e quella sensazione mi piacque perché, finalmente, mi sentì io quella potente.

«Allora, auguri.» Rispose Caleb con disprezzo.

Ci scambiammo uno sguardo d'intesa che racchiuse tutto. Il nostro desiderio, passione, rabbia e da parte mia, anche amore.

Ashley fece lo stesso, si congratulò con me, dopodiché se ne andarono con Caleb che poggiava un braccio sulle sue spalle.

«Stronzo.» Mormorai fissandogli la schiena e immaginandomi tante cose brutte.

Posai lo zucchero con furia nel carrello della spesa e mi diressi alla cassa per pagare.

«La prossima volta che mi innamoro di uno stronzo me la faccio cucire!» Esclamai furiosa.

Una donna sulla trentina, che probabilmente sentì le mie parole, mi guardò scioccata.

«Ha qualche problema?» Esclamai guardandola torva.

Si girò senza rispondermi di scatto e continuai a camminare mentre spingevo il carrello.

Il Gusto Del ProibitoWhere stories live. Discover now