Capitolo 34

483 12 1
                                    

Presi la tazza di cioccolata dal microonde e iniziai a sorseggiare il cioccolato rigorosamente fondente.

Mi sedetti sul divano e sfogliai il fascicolo della nuova vittima.

Nonostante ci fossero chiari indizi che si trattava di una ragazza instabile psicologicamente l'assassino ha un modus operandi di agire abbastanza controverso. Nulla che coincida nei suoi omicidi o che porti ad una pista sicura da seguire. Mai un testimone.

Il che mi fa pensare sia una persona che conosce perfettamente il sistema. Sa quando e come agire.

Silenziai la TV che mi distrava e sbottai dalla rabbia. Lanciando i fogli sul tavolino ovale in vetro. Mi rendeva irrequieta il non sapere nulla.

Le famiglie aspettavano notizie.

Il Capo aspettava notizie.

I giornali aspettavano notizie.

Mentre io ero seduta davanti ad un dannato tavolino cercando di capirci qualcosa.

Il telefono che squillò catturò la mia attenzione e lo afferrai.

Il nome di Melinda sullo schermo mi fece storcere la fronte. Da quando me ne andai ci sentivamo qua e là ma era strano che mi chiamasse di mattina presto.

«Melinda, va tutto bene?» Risposi andando subito al punto, come mio solito.

La sentì ridere e mi tranquillizzai anche se un po' infastidita perché mi aveva fatto prendere un colpo.

«Hope! Ho sentito che la vipera è arrivata nel tuo distretto. Com'è riaverla tra le scatole?» Esclamò pimpante.

Sbuffai, mi aveva dannatamente chiamato solo per prendermi per il culo.

«Melinda, sei fortunata che tu non sia qui!» Esclamai immaginandola mentre deglutiva rendendosi conto del mio fastidio.

«Ad ogni modo, è sempre una sanguisuga e stronza.» Continuai indifferente.

«Qui ci hanno mandato un capo troppo carino! È muscoloso con occhi verdi e dei bellissimi capelli biondi, dovresti sentirlo poi quando parla.» Parlò con occhi sognanti.

Ridacchiai pensando che io mi ero ritrovata con il mio incubo mentre lei aveva adocchiato un palestrato come capo.

«Sei assurda, hai cambiato target?» Le dissi ridendo.

La sentì sbuffare.

«Il tizio del bar non faceva per me. Dovresti vederlo il capo, ha una voce gutturale così profonda e quando gli porto il caffé mi sorride!» Esclamò con euforia.

«Ti prego, non immaginarti già le nozze perché probabilmente è solo gentile.» Mi lamentai per la sua ennesima conquista che sapevo bene come sarebbe andata a finire.

«Ma tu non stavi con Scott?» Le chiesi confusa avendo un illuminazione.

«Beh sì, ma ci siamo lasciati. Litigavamo sempre e abbiamo deciso di rimanere solo amici. Capita, no?» Sdrammatizzò ridacchiando.

Sapevo che per lei non era una cosa da niente e che non ci stava bene ma non lo dava a vedere. Sospirai perché nonostante tutto mi sembravano stessero bene insieme.

«Mi dispiace tanto. . .» Le risposi veramente dispiaciuta.

Melinda sospirò e riprese a parlare del capo tanto bello.

Ridacchiai mentre roteai gli occhi.

Il Gusto Del ProibitoWhere stories live. Discover now