Capitolo 55

474 9 2
                                    

«Alloora, Hope. Vedi, tu che ne penseresti, se io ti procurassi un appuntamento con Mark?» Esclamò Jenny portandosi le braccia dietro la schiena e spostando il peso da una gamba all'altra.

La fissai scioccata, forse aveva bevuto.

«Hai bevuto?»

Sbuffò e si sedette a peso morto sulla poltrona davanti a me. Continuai a fissarla, mi chiedevo se le era partita qualche rotella.

«Lo sapevo, ora cosa gli dico!» Mormorò, come se io non potessi sentire.

Sbattei i palmi delle mani sulla scrivania e i miei occhi si aprirono all'inverosimile quando capì il senso di quelle parole.

«Hai detto a Mark che uscirò con lui?» Strillai, fregandomene che ci potessero sentire, compreso Mark.

«Può essere.» Si guardò le unghie con interesso evitando il mio sguardo furioso.

Mi diedi un colpo in testa con la mano e pensai che l'ultima cosa che volevo fare, anzi, nemmeno l'ultima, era uscire con un uomo come Mark.

«Ma dico, ti sei bevuta il cervello?» Continuai, tirandomi i capelli per frustrazione.

«Può essere.»

«Ora sono cazzi tuoi. Vai e gli dici che io non potrò uscirci, inventati una scusa.» Gesticolai rabbiosa.

«Non se ne parla!» Trasalì Jenny sulla sedia, si mise in piedi saltando dalla sedia come una palla da ping-pong e mi guardò torva.

Grandioso!

Anziché essere io quella arrabbiata, lo era lei.

«Escici tu, io me ne tiro fuori.»

Evitai di guardarla perché l'istinto era di prenderla per i capelli e farle una permanente seduta stante dal mio fidato Jerry braccio destro che non mente.

«Sei una rottura, potresti anche uscirci e poi dimenticare la serata.» Mi guardò speranzosa mentre schioccò le dita.

«Einstein, se io ci esco, lui si creerà false speranze, ci manca solo questo. Visto che la cavolata l'hai combinata tu, ora la risolvi sempre tu.» Risposi per poi mandarla via dal mio ufficio, prendendola per un braccio mentre si lamentava sotto lo sguardo scioccato dei nostri colleghi.

Lanciai un'occhiata torva ad ognuno di loro, che subito si rigirarono e chiusi la porta del mio ufficio, sospirando.

«Guarda tu, cosa mi combina.» Sussurrai esterrefatta.

▪️▪️▪️

Come al mio solito, mentre ero seduta sul divano del mio appartamento, sbirciavo nel profilo di Caleb che era sempre più pieno di fotografie con la rossa dagli occhi verdi. L'ultima li ritraeva in una posa d'amore su un ponte con vista mozzafiato.

Tutte le sue foto erano commentate dalla tipa che da quanto lessi si chiamava Ashley.

Ogni foto, una dedica.

Un cuore, una frase sdolcinata o emoji senza senso.

«Ma che è, la coppia che scoppia?» Mi dissi mentre continuavo a scorrere nel profilo.

Non si poteva dire che ci fosse una foto in cui lei era coperta, perlomeno di qualche centimetro in più, e non che sia un aspetto negativo.

Siamo abbastanza moderni da capire che il corpo di una donna non denota la sua serietà però, il fatto che fosse incollata a Caleb, mi portava a criticarla per la qualunque.

Forse avrei dovuto iniziare a buttare i miei odiosi dolcevita e jeans. Gli unici segni di donna sexy ed in carriera che possedevo erano i tacchi, non mancavano mai nel mio vestiario.

Avrei dovuto iniziare a vestirmi più provocante?

«Ma come sto dicendo!» Dissi nuovamente a me stessa.

Il Gusto Del ProibitoWhere stories live. Discover now