Capitolo 14

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«Salve, sono l'agente Anderson, cerco Robert Price.» La donna davanti a me mi osservò sbigottita e curiosa.

«Signora, c'è qualche problema?» Affermò toccandosi la pancia gonfia che notai solo in quel momento.

«È sua moglie?» Le chiesi cauta. Non ci voleva che trovassi la presunta compagna dell'indiziato gravida, come avrei potuto dirle che suo marito poteva essere un pluriomicida. La donna annuì.

«Devo fare delle domande a suo marito riguardo a due omicidi con notevole distanza temporale.» Si portò le mani sulla bocca e la vidi trasalire, non obbiettò e si limitò a farmi entrare nella piccola ma graziosa casa. Mi sedetti su una poltrona in tessuto verde nel piccolo salotto mentre aspettai l'entrata di Robert Price dalla porta.

Dopo poco tempo apparvero sia sua moglie che Price e si sedettero di fronte a me. Alternai lo sguardo tra loro due come per chiedere se fosse necessario che la moglie fosse presente e ciò non li fece desistere poiché Price iniziò a parlare tranquillamente.

«Mi dica, mia moglie ha detto che voleva parlarmi.» Disse stringendo la mano alla moglie. Lei sorrise appena poiché di sott'occhio notai la forte stretta che le provocò probabilmente dolore.

«Le romperà qualche osso metacarpale in questo modo.» Dissi mostrandomi noncurante e vidi Price lasciare velocemente la presa, al ché la donna rilasciò silenziosamente il respiro trattenuto.

«Non perdiamoci in chiacchiere, lei è Robert Price che nei lontani anni '90 ebbe una relazione con una certa Gwen Lewis?» Gli chiesi, mi guardò sbigottito e potei notare il suo nervosismo anche se ben nascosto.

«Una conoscente, perché?» Replicò guardandomi fisso negli occhi.

«Signor Price, è strano perché a me in questo foglio risulta che lei abbia dato un'altra dichiarazione quando fu interrogato.» Non alzai la voce, rimasi composta mentre estrassi il foglio dalla borsa e glieli misi di fronte.

«Robert, cosa significa tutto questo?» Si intromise sua moglie, i suoi occhi perlati erano diventati improvvisamente lucidi mentre si accarezzava lentamente la pancia.

Price cambiò radicalmente espressione e vidi i suoi occhi diventare vacui, non lesse nemmeno ciò che vi era scritto nel foglio, lo guardò di sfuggita per poi inghiottire a secco. Non guardò nemmeno sua moglie.

«Lei . . . cavolo, non pensavo di riaprire il discorso di quella parte della mia vita.» Esclamò velocemente per poi sospirare.

«Gwen si unì nel gruppo sballato di cui facevo parte, non vado fiero di quel periodo della mia vita perché consumavo droga e alcool tranquillamente, un mio caro amico morì per overdose dopo circa qualche mese che venni a sapere della morte di Gwen. Capì che se non avessi cambiato la mia vita avrei fatto la stessa fine ma continuavo a scendere sempre di più nel baratro e Gwen insieme a me.» Si fermò per poi alzarsi e mettersi le mani nelle tasche laterali dei suoi pantaloni gessati.

«Iniziai a vendere piccole quantità di droga a conoscenti, lei ogni mia azione la prendeva come esempio e perciò iniziò a seguirmi quando dovevo incontrare i compratori. Una volta ebbi una litigata accesa con un compratore in cui lei fu presente, il tizio mi minacciò che avrebbe ucciso lei se non avessi rispettato i patti, ero ragazzino, spavaldo ed egocentrico perciò non gli diedi conto, due giorni dopo seppi che Gwen fu uccisa.» Finì e si sedette nuovamente accanto alla moglie che lo osservava stupita.

Il Gusto Del ProibitoWhere stories live. Discover now