PROLOGO

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La luna splendeva alta nel cielo e un vento gelido spirava leggero tra le fronde degli alberi.

Nessun rumore turbava quella quiete, insolita nella foresta.

Tutto taceva, persino i piccoli animali notturni che di solito imperversavano tra i boschi, quella notte sembrano essersi rintanati da qualche parte.

Una figura sinistra, acciambellata comodamente su un ramo di un albero, guardava la luna piena, immersa in chi sa quale pensiero.

All'improvviso sentì un fruscio, che interruppe quel piacevole silenzio e rapido si mise sugli attenti.

Quando annusò l'aria però, gli giunse un odore talmente familiare che lo fece rilassare di nuovo, tornando nella posizione iniziale.

< Per quanto tempo ancora intendi stare lassù? > chiese la persona appena comparsa.

< Vedo che hai già cenato > sbuffò la prima figura, ignorando volutamente la domanda del compagno.

< Era una coppia sdolcinata venuta in campeggio per guardare le stelle... Anche se quando li ho trovati, stavano facendo tutt'altro > rispose schifato l'individuo.

< Potevi almeno lasciarmene uno > continuò il primo.

Con un balzo scese dal ramo e in pochi secondi si ritrovò di fronte al ragazzo appena comparso.

< Mi dispiace, io li ho trovati e io me li tengo > ridacchiò la figura di fronte a lui.

Il ragazzo dell'albero, rapido portò un dito sulla guancia del compagno e poi lo passò sulle sue labbra, gustandosi felice quel sapore inebriante.

< Ne avevi lasciato un po', sarebbe stato uno spreco > disse con un piccolo ghigno, vedendo il volto disgustato dell'amico.

< Non farlo mai più o ti ammazzo con le mie stesse mani > pronunciò l'altro senza mezzi termini.

< Voi due la volete finire di amoreggiare o avete intenzione di continuare ancora per molto? > esclamò una terza figura, spuntando all'improvviso alle spalle dei due.

< Che schifo, non dirlo nemmeno per scherzo > dichiarò uno.

< Mi dispiace, ma questo essere è troppo brutto per me > affermò l'altro.

< Scusa sei per caso diventato cieco? > stupito il primo si girò verso la sua direzione.

< Non per offenderti, ma ho visto di meglio > rispose l'altro.

Il più basso era pronto a pestare l'amico, se non lo avesse fermato la terza figura, che arrabbiata esclamò:< Non mi interessano i vostri battibecchi, ora dobbiamo andare, sta arrivando >

I due si fecero improvvisamente seri e si scambiarono uno sguardo preoccupato.

< Quanto tempo abbiamo ancora? >

< Non molto, sbrighiamoci >

Rapidi come saette, iniziarono a sfrecciare tra gli alberi della foresta.

Ormai le tre figure non si distinguevano neanche più tra le fronde delle piante.

Da lontano si scorsero solo piccole macchie, che si muovevano a velocità sovrumana tra la vegetazione.

< Dove stiamo andando? > chiese la figura in mezzo.

< In un paesino chiamato Haneul, vicino a Busan > rispose l'altro.

< Haneul? E che razza di posto sarebbe? Almeno si trova in Europa? >

< No, è in Corea del Sud - parlò la persona che fino a quel momento era stata in silenzio - E' la mia città natale >

< Così lontano? Già mi immagino la fatica... Ma almeno sarai contento di rivedere il posto in cui sei nato, no? >

< Veramente avrei preferito non rimetterci più piede, per il resto della mia vita >

< In questo momento è il posto più sicuro per noi e adesso muoviamoci > li zittì il terzo, accelerando la sua andatura.

La figura a lato alzò la testa e guardò di sfuggita, ancora una volta, la luna piena.

Vide una nuvola coprirla, seguita da molte altre che minacciose stavano oscurando il cielo.

< Sta per mettersi a piovere > sussurrò tra sé, immergendosi nuovamente nei suoi pensieri.

Angolino "autrice":

So che non avrete capito assolutamente niente da questo capitolo, ma infondo questo è solo un prologo e quindi niente ahahah

Non so che dire solo che questa è la mia seconda fanfiction su di loro e spero che questo prologo posso aver destato almeno un po' il vostro interesse.

Ciaooo

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now