Capitolo 92

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I suoi ricordi furono interrotti da un altro sparo, che gli colpì stavolta la spalla sinistra.

Il corpo del vampiro ormai aveva assunto quasi la forma di un colabrodo, ma questo colpo era bastato a farlo ritornare in sé e a fargli salire un moto di dolore.

< Come conosci quel nome? > chiese a fatica Jin.

< Non hai davvero ancora capito chi sono? >

< Fammi indovinare sei per caso il famigerato K.? > chiese con un moto di stizza il vampiro.

< Si e no >

< Si o no cerca di deciderti > disse lui, mentre tentava di togliersi il proiettile nella spalla.

< Vampiro cerca di fare meno l'arrogante, ci metterei meno di due secondi ad ammazzarti, vedi di tenertelo bene in testa >

< Ma da quello che noto, non l'hai ancora fatto o sbaglio? Ci hai cercati, inseguiti, perseguitati per più di sessant'anni, non dovresti essere al settimo cielo ora che mi hai finalmente in pugno? Ma adesso che ci penso comunque una domanda mi sorge spontanea come fai ad essere così giovane? >

< Effettivamente lo sono eccome, ma non sarò soddisfatto finché non avrò delle risposte da te vampiro e comunque sono io qui che faccio le domande mostro > sbottò duro il minore.

< Perché hai fatto finta di essere un umano dolce e gentile? > riprovò allora con un filo di voce Jin.

Il suo tono però tradiva una nota di sofferenza che non passò inosservata al cacciatore che invece piegò la testa all'indietro e si mise a ridere sguaiatamente.

< Stai ancora cercando di fingere con me? Non hai ancora capito che non funziona la tua recita? Io ti conosco molto bene, so cosa sei tu >

< Non mi conosci per niente invece, se no sapresti che io con te non ho mai finto, certo ti ho nascosto la mia vera natura, ma io sono sempre stato sincero con te, sempre >

< Belle parole dette da un assassino, non trovi? Davvero cerchi ancora di convincermi, anche dopo che ti ho beccato nel pieno del tuo lauto pasto? >

< Potrai anche non credermi, ma giuro sul mio onore che tu mi piacevi davvero, mi facevi sentire quasi... umano >

Dicendo questo abbassò di poco la testa e le guance si tinsero di un leggero rosato, ma alla sua affermazione un colpo di pistola risuonò nel silenzio della foresta.

< Finiscila dio ti prego smettila con tutte ste cazzate > urlò dalla rabbia il moro.

< Perché? Ti da fastidio sentire la verità? > chiese Jin, mentre si premeva la mano sull'addome ferito.

< Perché so come siete voi vampiri, sapete solo ingannare, mentire, non sapete nemmeno cosa significhi amare qualcuno. Siete in grado solo di uccidere, devastare e distruggere famiglie felici >

< Non siamo tutti così! E' vero la maggior parte di noi è spietata come dici, ma ci sono altre persone che non lo sono, che cercano di combattere contro la loro natura, infatti mi hai visto mentre mi nutrivo di animali, non farei mai del male a un essere umano... >

Il suo discorso disperato venne interrotto di nuovo dalla risata, stavolta priva di qualsiasi traccia di riso, dell'umano.

Se così si poteva ancora definire.

< Ti prego stai zitto! Tu, proprio tu tra tutti, sei quello che deve solo maledettamente tacere >

< Perché continui a dire che mi conosci? Non sai niente di me, assolutamente niente. Non sai cosa ho passato né come ho vissuto fino adesso, non hai il diritto di giudicarmi > iniziò infuriato il vampiro, ormai con gli occhi lucidi, un po' per il dolore che derivava dalle ferite e un po' per quello scaturito dalla devastazione che la sua anima in quel momento provava.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now