Capitolo 32

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I raggi del sole colpirono gli occhi di Taehyung e lui si mosse infastidito da tutta quella luce improvvisa.

< Mamma è ancora presto per andare a scuola > mormorò Taehyung, coprendosi la faccia con le lenzuola.

< Credo che vederti sbavare sia uno dei tuoi migliori spettacoli mattutini che finora ho assistito, no aspetta non credo possa battere la tua caduta dal letto >

Taehyung grugnì sotto le coperte, quella voce non sembrava per niente quella di sua madre. Per non sentirla, mise anche il cuscino sopra la sua testa.

< Avanti raggio di sole, è quasi l'ora di pranzo, non pensi di aver dormito un po' troppo? >

< E io che speravo che quello di ieri notte fosse stato solo un incubo > mormorò tra le coperte.

< Vuoi dire un bellissimo sogno forse >

< Tu e il tuo stupido udito da vampiro potreste andare a farsi fottere in coppia > sussurrò il biondo.

< Ti ho sentito >

< Lo so era quello il mio intento > disse il biondo, prima di sbuffare pesantemente e togliersi le coperte di dosso.

Lentamente si sedette a bordo del letto e pigramente si stropicciò gli occhi, cercando di mettere a fuoco le cose intorno a sé.

< Sei così carino appena svegliato >

Taehyung sentì una mano posarsi sulla sua testa e scompigliare affettuosamente i suoi capelli color del grano.

Il biondo guardò Jungkook per qualche secondo scioccato dalla sua azione, poi velocemente scacciò quella mano fastidiosa e si allontanò dal moro, ad una distanza di sicurezza.

< Non avevi detto ieri che la mia faccia era orribile? E poi hai mai sentito parlare di spazi personali? > chiese Taehyung infastidito da quella vicinanza improvvisa.

< Non so di cosa tu stia parlando > sorrise angelicamente Jungkook.

"Lo odio quando fa quel sorriso" pensò Taehyung, uscendo dalla sua camera e dirigendosi in bagno.

Prima di entrare si guardò intorno e sbirciò anche all'interno della stanza. Da quella brutta esperienza che aveva avuto con Yoongi, Taehyung non credeva che avrebbe mai più potuto entrare in bagno normalmente.

Non di certo in quella casa.

Si diresse verso lo specchio e vide che i suoi occhi erano gonfi e rossi, reduci dal pianto di ieri.

"Come al solito quell'idiota si stava prendendo gioco di me, sembro un mostro con questi occhi" pensò tra sé.

Cercò di lavarsi la faccia al meglio e nascondere il fatto che avesse pianto come un bambino, solo perché gli mancava la mamma.

Poi si diresse in cucina e aprì il frigo.

Aveva bisogno di latte o caffè oppure di tutti e due messi insieme, per riprendersi.

Ormai, grazie a Jin che gli preparava tutti i giorni i pasti, si era abituato più a colazioni occidentali che orientali.

Nel frigo trovò solo un cartoccio di latte, ma si fece andare bene anche quello.

Lo guardò attentamente, se fosse stato a casa sua lo avrebbe bevuto direttamente dal contenitore, ma forse non era una cosa molto educata da fare in casa altrui.

< Bevi pure, tanto quello l'ha comprato Jin solo per te e noi di certo non lo beviamo >

"Ancora lui? Ma possibile che non ha niente di meglio da fare?"

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora