Capitolo 7

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Jin, dopo una lunga giornata passata ad insegnare, si diresse verso l'unico bar che questa cittadina possedeva.

Era davvero stanco morto.

Oltre a dover star dietro ai suoi alunni, doveva badare anche a quei due che, senza la sua supervisione, avrebbero combinato di certo qualche guaio.

Distrutto, entrò nel locale e si sorprese piacevolmente nel trovarlo migliore di quanto si fosse aspetto.

Il locale era molto luminoso e accogliente, c'era un lungo bancone che fungeva da bar e intorno molti tavolini colorati.

Una televisione appesa al muro gracchiava a basso volume le notizie del giorno.

A quell'ora non c'erano molte persone; vide solo qualche coppietta ai tavoli e un vecchietto che sorseggiava tranquillo una tazza di tè, mentre leggeva il giornale.

Lui si trascinò stancamente verso il bancone e aspettò paziente che il barista venisse a servirlo.

Dalla porta, che suppose fosse quella della cucina, uscì un ragazzo che rapido si diresse al bancone e si posizionò di fronte a Jin.

La persona aveva corti capelli castano scuro e occhi dello stesso colore, era un poco più alto di Jin e sembrava avere una robusta corporatura.

Jin si accorse che il ragazzo, vedendolo, aveva spalancato gli occhi ed era rimasto qualche minuto senza proferire parola.

"Si vede che è rimasto incantato dalla mia bellezza... Non è il primo e sicuramente non sarà l'ultimo a rimanere ammaliato da me" pensò Jin con una grande autostima di sé, sorridendo furbescamente.

Infondo essere un vampiro aveva pure i suoi lati positivi.

< Ehm scusami >

Ovviamente era contento di fare quell'effetto alle persone, però non poteva di certo passare tutto il pomeriggio nel locale.

< Ah sì certo, allora signore cosa vuole ordinare? >

Jin si mise a ridere di colpo e il ragazzo lo guardò confuso.

< Signore? Ma se abbiamo più o meno la stessa età. Tranquillo dammi pure del tu, comunque vorrei una tazza di caffè >

< Le... cioè voglio dire, ti piacerebbe provare il dolce della casa? È davvero squisito > affermò il barista sorridendo.

Jin ovviamente avrebbe voluto declinato l'offerta, visto che ogni cibo umano ingoiato gli sarebbe risultato semplice e disgustosa spazzatura, ma vedendo il volto speranzoso del ragazzo di fronte a lui, non ce la fece proprio a rifiutare.

Sorridendo, acconsentì alla richiesta e aspettò paziente il suo ordine.

Il caffè era una delle poche cose che ancora possedevano un sapore decente, cosa del tutto misteriosa per lui.

Questo e anche gli alcolici, erano di certo un ottimo metodo per sopprimere la fame crescente, diciamo che fungevano un po' da surrogati, ma di certo non avrebbero mai potuto sopprimere quella feroce e immensa sete.

Perso nei suoi pensieri, si accorse solo in un secondo momento che il suo ordine era arrivato.

Lentamente sorseggiò il caffè bollente e godé per un attimo del suo caldo tepore. Poi con la coda dell'occhio, vide che il cameriere, che gli aveva servito, stava aspettando impaziente che lui assaggiasse il dolce che gli aveva portato.

Controvoglia prese la forchetta e infilzò quella fetta di torta, quasi con cattiveria e poi portò alle labbra un piccolo pezzettino, ingoiandolo quasi subito, non volendo sentire neanche per un minuto di più quel sapore disgustoso nella sua bocca.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now