Capitolo 2

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Quando la lezione finalmente terminò, il professore salutò gli alunni e veloce uscì fuori dalla classe.

Il preside gli aveva lasciato la giornata libera, visto che era solo un insegnante di supplenza.

"Ancora per poco" pensò, mentre si dirigeva fuori dall'istituto.

In fondo però gli era andata bene così.

In questo modo avrebbe avuto tutto il tempo per cercare quel deficiente che quel giorno non si era presentato a scuola.

Sperava di sbagliarsi, ma SeokJin, anche chiamato solamente Jin, aveva una brutta sensazione.

Appena uscito dall'edificio un forte odore gli colpì le narici, riconoscendolo all'istante.

Quell'odore magnetico, paralizzante che ogni volta riusciva a stregarlo e fargli compiere le peggiori azioni, pur di ottenere una goccia di quel elisir proibito.

Il sangue.

E, da quello che sentiva, era anche fresco.

Rapido si diresse verso quella fragranza inebriante e quasi subito riuscì a trovare la fonte di quell'aroma paradisiaco.

Il profumo lo aveva portato a un vicolo poco frequentato, i raggi del sole faticavano a raggiungere quella stradina, ma nonostante la poca illuminazione, Jin riuscì a scorgere una figura voltata di spalle con i capelli color dell'argento, che aveva la testa affondata sul collo di una povera ragazza, svenuta e quasi priva di vita.

Subito Jin corse da loro, staccò quella ragazza sconosciuta dalla figura accucciata e le diede un po' del suo sangue per farla riprendere.

< Lo sai che sei troppo debole per aiutare quella ragazza, il tuo sangue non riuscirà a guarirla completamente > ridacchiò il ragazzo sedendosi a gambe incrociate per terra.

< Perché invece non mi tieni compagnia? > continuò il ragazzo, sorridendogli amabilmente con le labbra ancora sporche di sangue.

< Lo sai che non posso > disse Jin, stringendo i denti e voltando la testa dall'altra parte.

Si guardò intorno e vide un'altra ragazza che piangeva silenziosamente rannicchiata contro la parete del vicolo.

< Yoongi che cazzo, siamo arrivati in questa città da due giorni e già rischi di farci scoprire. Cosa diavolo ti passa in quella testa? > lo sgridò il maggiore infuriato.

< Stai tranquillo volevo solo divertirmi, non avevo mica intenzione di ucciderle entrambe > disse impassibile grattandosi la testa e guardando l'altra ragazza.

< Non mi interessano le tue patetiche scuse e ora sbrigati e aiutami a sistemare il casino che tu hai combinato > esclamò Jin categorico.

< Uffa come sei noioso, se ci fosse stato Jungkook si sarebbe divertito con me > borbottò scontento.

Sbuffando si alzò da terra e con ben poca delicatezza prese la ragazza rannicchiata per un braccio e la tirò vicino a sé.

Lei non oppose la minima resistenza, come se fosse una bambola, immobile e inerme tra le sue mani.

Lui le prese il mento tra le dita e la guardò fissa negli occhi:< Ora puoi muoverti >

A quelle parole la ragazza iniziò a tirare pugni e a scalciare, cercando di staccarsi in tutti i modi dalla presa ferrea, che il ragazzo esercitava su di lei.

Yoongi si stava infastidendo alquanto per il suo comportamento, non l'aveva neanche toccata e già si lamentava per niente.

Di nuovo le prese il mento tra le dita e la costrinse a guardarlo negli occhi per una seconda volta.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now