Capitolo 33

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< Taee dove sei? >

< Non mi urlare nell'orecchio Jimin mi fai diventare sordo prima del tempo. Comunque sono quasi arrivato dammi cinque minuti >

< Bugiardo, secondo me non sei neanche uscito di casa, cinque minuti ci vogliono per arrivare da casa tua a casa mia > si lamentò Jimin dall'altra parte del telefono.

< Ma no sto camminando non senti che ho il fiatone? >

Era stato uno sbaglio da parte di Taehyung dire al suo amico, che era appena uscito di casa. Visto che la casa dei vampiri distava da casa di Jimin più di mezz'ora a piedi, mentre la sua era solo a qualche metro di distanza.

< Bugiardo bugiardo bugiardo >

Perché aveva scelto un migliore amico così irritante?

Ah già, forse perché era stato l'arancio a sceglierlo, non il contrario e forse anche perché era l'unico amico che aveva.

"Quanto posso essere sfigato" pensò lui, avvicinandosi alla villetta.

Finalmente raggiunse la casa e suonò il campanello.

Subito la porta si spalancò, rivelando un Jimin con una felpa grande il doppio di lui e dei pantaloni che gli arrivavano alle ginocchia.

"Che senso ha mettersi una felpa per coprirsi dal freddo, se poi lasciava le gambe scoperte? Beato chi lo capisce" pensò tra sé Taehyung, mentre entrava nella casa.

< Ma mi stavi aspettando dietro alla porta? > disse il biondo, mentre si toglieva le scarpe e appoggiava lo zaino contro il muro di casa.

< Ovvio, avevo già preparato tutto e non avevo più niente di meglio da fare e visto che tu hai fatto ritardo, non ti lascerò mangiare neanche una fetta di pizza > esclamò Jimin irritato.

< No pietà, la pizza no è una delle mie poche felicità della vita > si lamentò il biondo.

< Non mi interessa questa è la tua punizione >

< Dai Jimin ti prometto che se me la farai mangiare, ti chiamerò Hyung, per tutta la sera > lo pregò Taehyung, con gli occhi da cucciolo.

Jimin finse di pensarci un attimo e poi gli occhi si illuminarono.

< Va bene facciamo così, ti darò la pizza se... > iniziò l'arancio.

< Se? >

< Per tutta la serata mi chiamerai Oppa > finì Jimin sorridente.

Gli occhi di Taehyung si spalancarono, ma, dopo essersi ripreso dal momentaneo stato di shock, prese le sue cose e si diresse verso la porta d'ingresso.

< Sei disgustoso, io me ne torno a casa > disse, mentre si rinfilava le scarpe.

Jimin si buttò a penso morto sulla sua schiena.

< Nooo, dai Tae stavo scherzando, non te ne andare > si lamentò Jimin.

Taehyung trattenne un piccolo sorriso, ora aveva capito tutto.

< Di la verità hai paura di rimanere da solo in casa, perché hai provato a veder quei film da solo e ti sei spaventato >

Jimin spostò lo sguardo da un'altra parte imbronciato.

< Forse >

< E fammi indovinare la zia invece è andata in viaggio per lavoro e ti ha detto che sei abbastanza grande per rimanere solo in casa >

< Forse >

< Ed è per questo che ieri insistevi così tanto, perché io rimanessi a stare con te >

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now