Capitolo 102

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Scusate i numerosi (più del solito) errori che troverete durante la lettura  :(

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Era una notte molto oscura, le nuvole avevano coperto la luna, unica illuminazione di quegli sporchi vicoli di Londra, la luce dei lampioni  arrivava a malapena fino a lì e le prostitute ne approfittavano per fare i loro affari, cercando di guadagnare il più possibile in una notte, in modo tale che il loro magnaccia o anche definito protettore non le avrebbe prese a bastonate o fatte rimanere senza cibo.

Due donne si trovavano lì vestite alla bell'e meglio con il petto scoperto e in mostra per qualsiasi visitatore curioso di affidarsi alle loro cure e pronto a lasciare una modica cifra.

Quella sera la temperatura era scesa notevolmente il freddo si stava facendo sentire e una piccola nebbia fitta stava ricoprendo come di consueto le strade della solita piovigginosa e tetra città.

Le due iniziarono ad inquietarsi, se la temperatura fosse scesa ancora nessuna persona sarebbe stata tanto volenterosa ad uscire con quel gelo e loro non potevano permettersi di tornare dal loro protettore a mani vuote, di nuovo.

Con la coda dell'occhio però una delle due vide una figura appoggiata con nonchalance ad un muro all'angolo della via, essa la stava guardando in attesa di qualcosa che la ragazza non sapeva e di certo non poteva prevedere.

Con un rapido sguardo la donna vide che l'uomo era vestito in maniera molto rispettabile, gli abiti erano di certo fatti su misura da un sarto esperto e la stoffa secondo i suoi calcoli doveva essere molto ricercata. A quella vista gli occhi  di lei si illuminarono, probabilmente era un uomo dei quartieri benestanti venuto per la prima volta a chiedere i loro servigi ed era troppo timido per venire a parlare con loro, conosceva già questo tipo di aristocratici, di giorno facevano il bel viso e si dimostravano gentiluomini di tutto punto, magari con una moglie e qualche figlio, ma di notte non volevano fare altro che liberare i propri istinti e bisogni senza inibizioni alcune.

La donna allora ricambiò lo sguardo, un lieve e fugace sorriso pose sulle sue labbra abbastanza seducente da attirarlo nella sua trappola e guadagnarci un immensa fortuna, l'uomo invece di avvicinarsi però ricambiò il sorriso e portò una mano, perfettamente fasciata da un guanto bianco in avanti come monito alla ragazza di seguirlo.

Lei si avvicinò alla compagna dicendo che aveva trovato un cliente molto ricco e che questa sera forse avrebbero mangiato carne vera, così senza alcun esitazione tirò su il suo lungo vestito e si portò in quel vicolo dove era appena scomparso l'uomo.

Quando lei arrivò un piccolo sorriso non poté che nascere spontaneo sulle sue labbra, prima da lontano non lo aveva notato, ma ora da così vicino, nonostante la lieve luce che arrivava in quel vicolo, poteva piacevolmente constatare quanta bellezza irradiasse quel giovane uomo benestante.

Finalmente non avrebbe dovuto soddisfare un altro vecchio bavoso, doveva essere proprio la sua giornata fortunata, bello e pure ricco, una combinazione del genere era di una rarità squisita.

Subito però lei si riscosse: prima gli affari, poi il resto.

< A cosa devo il piacere di vedere questo bellissimo gentiluomo mettere piede in questa buia e sporca parte della città? > chiese lei, giocando con una ciocca dei suoi ricci capelli.

< Sono stato attirato da una bellezza folgorante come lei signora > rispose lui, dedicandogli un altro sorriso ammaliatore.

Dopo questa frase e quell'aspetto, lei avrebbe potuto concedersi anche gratuitamente a quell'uomo, ma purtroppo doveva pur sfamarsi anche lei.

KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now