Capitolo 28

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Finite le lezioni, Taehyung uscì dalla classe insieme a Jimin.

Appena la campanella era suonata, Jungkook si era diretto verso la porta, senza degnare il biondo di un occhiata.

"Tanto meglio, sono ancora arrabbiato con lui" pensò Taehyung, mentre si cambiava le scarpe insieme a Jimin.

< Ehi Tae, mi stai ascoltando? >

< Eh? >

< Come al solito sei sempre nel tuo mondo... Ti stavo chiedendo se oggi potevo venire a casa tua, oggi è venerdì e domani non abbiamo scuola, possiamo fare quello che ci pare > esclamò tutto felice Jimin.

< Si mi piacereb... Ehm mi dispiace Jimin, oggi non puoi proprio venire > si corresse appena in tempo Taehyung.

< Ah, ma perché? Va beh non fa niente puoi venire tu a casa mia > il broncio che aveva, subito sparì, non appena pronunciò la seconda frase.

< Mi dispiace, ma oggi non posso proprio, vedi avevo promesso a mia madre di aiutarla a sistemare degli scatoloni su in soffitta > si inventò sul momento.

Per quanto gli desse fastidio il fatto di essere controllato costantemente, non sapeva come Jungkook o Yoongi avrebbero reagito, non trovandolo a casa e sicuramente, paranoici com'erano, avrebbero subito pensato al peggio.

Di certo Taehyung non voleva ritrovare uno squarcio sul collo di sua madre o su quello di Jimin.

Un brivido di puro terrore gli percorse la spina dorsale.

< Proprio di venerdì lo devi fare? Ma venerdì è il nostro venerdì > esclamò Jimin concitato.

< Non esagerare non è che lo facciamo tutte le settimane >

< Va beh, ma la maggior parte dei venerdì! Ogni volta non vedo l'ora che arrivi quel giorno >

< Mi dispiace, ma oggi non possiamo farlo >

< Dai dai DAIIIIII > Jimin prese il suo braccio e iniziò a scuoterlo come un indemoniato.

< Mi stai spezzando il braccio e va bene, facciamolo >

< Evvivaaa >

< Però domani, a casa tua >

"Almeno ho il tempo di avvisarli che starò via la notte, spero vada bene" pensò tra sé e sé.

< Va bene, per stavolta te lo concedo di rimandare >

< Non capisco perché tu voglia fare sempre la maratona di film dell'orrore fino all'alba. Quando poi, appena parte il DVD, ti copri la faccia e ti spaventi ogni due per te e poi non riesci ad addormentarti a meno che non ci sia qualcuno nella tua stanza > borbottò Taehyung, mentre uscivano dal cancello di scuola.

< Oh, ma perché così ho la scusa di poter rimanere attaccato a te tutto il tempo > esclamò Jimin, buttandosi sulla schiena di Taehyung.

< Quanto sei stupido, come pensi possa camminare così? Spostati > sbottò Taehyung, ormai abituato al comportamento infantile dell'amico.

< Taehyung perché stai andando da quella parte? Casa tua è di là > chiese Jimin confuso, indicando la strada opposta da quella presa dall'amico.

Il biondo non si era reso conto di essersi diretto inconsciamente verso la casa di Jungkook, Jimin lo aveva distratto.

< Ah si, hai ragione, che sbadato >

< Hai sempre la testa tra le nuvole Taetae, meno male che ci sono io con te > disse Jimin, ridendo felice.

< Sisi come vuoi tu > rispose Taehyung, alzando gli occhi al cielo.


KANGSHINMU  강신무Where stories live. Discover now