Capitolo 1

7.1K 468 462
                                    

< Mostro >

< Strega >

< Devi solo morire rifiuto di Dio >

Correva, il vento gli sferzava la pelle, i rami gli graffiavano il volto e le mani, il respiro era accelerato.

Doveva scappare, solo questo importava ora.

Qualche volta si guardava indietro e vedeva le fiaccole avvicinarsi sempre di più.

Le ombre sembravano propagarsi nel bosco, sempre più grandi e minacciose che rapide si stavano per stagliare sulla sua piccola figura.

Aveva paura, non sapeva neanche che cosa volevano quelle persone, non aveva mai fatto del male a nessuno.

Dalla fretta non vide una radice che sporgeva dalla terra e ci inciampò, cadendo malamente a terra, sfregiandosi gambe e braccia.

Tentò di rialzarsi, ma un piede si era incastrato in quella dannata radice.

Tirò, spinse, scalciò, tutto inutile, il piede non aveva intenzione di liberarsi.

Le figure erano quasi arrivate, sempre più vicine, più vicine, più vicine...

All'improvviso spalancò gli occhi e si alzò di scatto dal letto.

Il respiro era affannoso e gocce di sudore scendevano lievi dal petto, che rapido si alzava e abbassava frenetico.

Vide le sue coperte tutte stropicciate e buttate a lato del letto.

Lentamente si rese conto di essere nella sua stanza, al sicuro, non in una foresta e non di certo inseguito da delle persone.

"Un sogno, solo un semplice sogno" cercò di autoconvincersi, ripetendolo più volte nella sua testa.

"Sembrava così reale" pensò ancora.

Volse lentamente la testa alla sua destra e vide la sveglia sul suo comodino.

Segnava le tre e mezza di mattina, il sole non era neanche sorto e lui era già sveglio.

Provò a riaddormentarsi, ma il sonno non aveva intenzione di ritornare.

"Perfetto un'altra notte passata in bianco" pensò sbuffando, girandosi e rigirandosi nel letto scocciato.

Non si sa come, ma in qualche modo era riuscito a riprendere sonno e come risultato si era svegliato tardi e irritato.

Il sogno che aveva fatto comunque, era ancora vivido nella sua mente.

"Come se fosse la prima volta" pensò sconsolato.

Da un mese a questa parte, quell'incubo continuava a tormentarlo tutte le notti e ormai era passato molto tempo, da quando aveva riposato decentemente.

Scosse la testa, cercando di toglierselo dalla mente e rapido si diresse in cucina, prendendo una fetta di pane per colazione.

< Ricordati il pranzo > disse la madre, entrando all'improvviso nella stanza.

< Mamma non sono più un bambino > sbuffò il ragazzo.

< Ma oggi è il primo giorno del tuo ultimo anno scolastico. Sono così emozionata! E poi per quanto tu sia cresciuto, sarai e rimarrai per sempre il mio piccolino > finì la donna, baciando la fronte di suo figlio.

< Dai mamma, ora devo andare > rispose lui imbarazzato, allontanando dall'abbraccio soffocante di sua madre e dirigendosi verso la porta di casa.

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora