Capitolo 103

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Intanto qualche minuto prima, nel tempio della sciamana...

< E così quel cacciatore è ancora vivo > mormorò tra sé Jimin.

< Io... > Hoseok provò a difendersi, ma Jimin alzò una mano come per dire di non proferire altre parole.

< E si è alleato con il piccolo Jungkookie e quell'altro vampiro pallido... Cosa pensano di fare contro di noi? > esclamò Jimin, scuotendo la testa e ridacchiando tra sé.

< Non avevi detto che Jin li aveva dissanguati completamente? > chiese poi guardando Hoseok.

< In mia difesa io mi stavo divertendo, ma Hoseok mi ha detto di tornare a casa prima, perché mi voleva raccontare della vostra fantastica notte di passione, quindi non ho finito > si intromise nel discorso Jin, appoggiato ad un muro indifferente.

Dentro di sé stava iniziando a provare una leggere soddisfazione nel vedere quei due litigare tra di loro.

Aveva sentito di come il cacciatore fosse ancora vivo, ma subito fece finta di niente, a lui non interessava.

Nulla gli interessava ormai più e poi poteva essere tutta una messinscena, sì una bugia, allo scopo di riportarlo sulla retta via, ma lui non ci sarebbe cascato.

E poi diciamocelo francamente così lui viveva meglio senza preoccupazioni o sensi di colpa.

Erano sessant'anni che non si sentiva così fottutamente libero.

< Jin perché mi tradisci così? > chiese sconvolto Hoseok con gli occhi lucidi.

La casa iniziò a tremare leggermente, le sue emozioni stavano per esplodere.

< Ho solo detto le cose come stanno > rispose a tono il castano senza scomporsi particolarmente.

< Rilassati, non sono arrabbiato con te > mormorò invece Jimin, prendendogli le mani tra le sue e accarezzandogliele leggermente.

< Ah no? > chiese Hoseok con gli occhi speranzosi.

Quella leggera scossa di terremoto sparì tanto velocemente cosi come era comparsa.

< Assolutamente no, non importa, così renderemo la nostra vittoria ancora più memorabile, sbattendogliela direttamente in faccia, d'accordo? >

< Sei sempre così comprensivo con me, ti amo tanto > disse subito Hoseok, abbracciandolo felice.

< Vi ricordo che io sono ancora qui > urlò Taehyung per farsi sentire dall'altra parte della stanza, purtroppo lui non aveva sentito nulla, perché avevano parlato lontano da lui, ma quello scambio di effusioni non gli era passato inosservato.

< Sei geloso Tae? > chiese Jimin sarcastico staccandosi da Hoseok, almeno, grazie a Taehyung, aveva evitato di rispondere.

Il ragazzo era sempre utile quando serviva.

Le guance di Taehyung diventarono scarlatte, anche se Jimin non sapeva dire se per l'imbarazzo o per la rabbia che sapeva ormai infestava tutto l'essere dell'umano.

< Di una volpe demoniaca che mi ha mentito per quasi vent'anni? Non credo proprio > esclamò infuriato, mentre dava un forte strattone alle corde che lo tenevano prigioniero, procurandosi solo dolore inutilmente, i polsi e le caviglie ormai erano arrossati dal troppo sfregare.

< Su su quante storie, da quando sei così permaloso? Te l'avevo detto che ti faceva male passare del tempo con Jungkookie, rischi di prendere il suo brutto carattere > mormorò Jimin, alzando gli occhi al cielo.

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora