ASSASSINO

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Un tuono squarciò il cielo, facendo diventare ancora più tetro e oscuro quel bosco in cui mi trovavo, a correre. Per la paura di avercelo alle calcagna, LUI. Non so il perché ma, bastava che ci pensassi e il mio cuore perdeva un colpo. Dopo minuti che correvo mi ritrovai in uno spiazzo.
L'erba mi arrivava fino al bacino, e, non osavo immaginare cosa vi potesse nascondersi, un'erba secca, giallognola con un accenno  di marrone. In mezzo a quella specie di prateria vi era un alto granaio, dalla vernice grigia e scrostata in alcuni punti, ed un edificio basso, aperto nel davanti.
Vi entrai, cercando di farlo diventare un riparo dalla pioggia imminente.
Ma... non lo fu per molto, anzi non lo era mai stato.
Un rumore di ferro battutto mi arrivò all'orecchio e per fortuna riuscii a scoprire subito da cosa era provocato.
Un ragazzo con una fascia col disegno di una bocca da cannibale, che gli copriva la bocca, degli occhiali da saldatore gialli, che nascondevano degli occhi marroni quasi annebbiati, i capelli dai ciuffi castani che gli ricadevano sul viso, nascosti dal cappuccio della felpa dalle maniche a righe marroni, i jeans blu, le scarpe nere e i guanti dello stesso colore. Basta abbinarci le due asce insanguinate che aveva in mano per capire chi fosse. Avevo davanti uno dei suoi proxy, se non ricordo male era definiti in questo modo.
TICCI TOBY.
Un seguace dello Slenderman, che deve eseguire i suoi ordini, che uccide per lui. Un ragazzo sotto il suo controllo. Ormai conoscevo un po' tutti gli assassini che giravano intorno a LUI è che si nascondevano in questa foresta.

Ricordo ancora le notti insonni passate all' orfanotrofio, per paura che uno di quegli assassini venisse a prendermi, tutta colpa delle storie raccontatemi.

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now