...DEMONIO.

96 16 4
                                    

...la poltrona è abbandonata, il libro è a terra aperto.

Un enorme figura snella e oscura, si staglia in mezzo al salotto...è lui, sembra cambiato.

Ho paura e lui la sente.

Vedo le sue mani smisuratamente grandi, degli artigli neri si allungano sulle sommità delle dita.
-S-Slender? Va...tutto bene?...- chiedo io a quell'ombra nera che mette inquietudine.
Nell'aria si alza la tensione, tutto si fa freddo e gelido.
Sento delle interferenze provenire da lui...la mia vista si offusca a poco, ma sono abbastanza forte da tenermi vigile.
Lui si volta lentamente verso di me. Il suo volto non è più cadaverico e privo di tratti facciali, anzi...una bocca si è schiusa in mezzo alla pelle sottile e pallida, denti aguzzi ricoperti di una poltiglia nera e oleosa...occhi dalle palpebre squarciate ai lati, come se si fosse strappato la pelle per ritrovare il suo volto.
Le pupille sono di un blu ghiaccio, un azzurro freddo e gelido che mette i brividi al solo sguardo.

Il battito nel mio petto accelera...lui si fa minaccioso, indietreggio verso il muro.
Fa un passo in avanti...da lì si scatena l'inferno.
Lui si butta sul divano, cercando di scavalcarlo per raggiungermi, i suoi artigli affondano la fodera.
Mi precipito nel corridoio cercando di raggiungere la mia stanza.
Lui corre e scivola rovinosamente all'angolo, andando a sbattere sul muro...si fa sempre più alto e scuro.
Apro la porta e la richiudo immediatamente dietro di me prima che arrivi, con la mente sposto il cassettone a bloccare l'entrata.
Lo sento bussare infuriato, una mano nera affonda nel legno oltrepassando la porta.

URLO.

Uno stridio esce dalla sua bocca puntellata.
È diventato una bestia...che posso fare?!
Come lo calmo?!

Sento che non è in se, la sua mente è irraggiungibile...ha perso il senno! Non ragiona più!
Devo cercare aiuto o non riuscirò a fermarlo.
Mi vengono in mente loro, i suoi fratelli...sapranno come fare.
Subito cerco un contatto con loro, urlo alle loro menti di raggiungerci velocemente.
Qualcosa mi dice che ho colpito nel segno.

Stando in un angolo della stanza, rannicchiata al suolo con la schiena al muro, aspettando l'inevitabile...mentre lui fa a pezzi la porta.
Ride...un sorriso sadico spunta dal buco che ha creato con furia.

Mi vuole, aspetta eccitato il momento in cui affonderà i suoi denti nella mia carne...glielo leggo negli occhi.
Occhi ricolmi di odio e assetati di sangue, immersi nelle tenebre.
Sento il cuore allargarsi, battere infuriato, come se stesse per lacerarsi.
Gocce fredde mi ricoprono il corpo.
Tremo come una foglia, dalla pelle d'oca.

Che gli è successo? Mi chiedo in lacrime.

Premo le mani coprendomi le orecchie, sento le lacrime varcare la soglia...lacrime amare, come se avessi perso qualcuno a me amato.

La porta d' entrata sbatte, sono loro finalmente!
-BLUM!- sono Offender e Trender che mi chiamano, non gli basta una mia risposta.
Subito si avventano su di lui, allontanandolo dalla porta della stanza ormai in brandelli.
Appena in tempo.
Mi alzo, scosto veloce il cassettone  dall'entrata e vado in contro a Trender.
-NON FATEGLI DEL MALE!!!- urlo contro gli altri due che gli stanno addosso, cercando di tenerlo a bada sul pavimento.
-vieni!- mi fa Trenderman, prendendomi per le spalle e portandomi con forza all'entrata.
-devi andartene via di qui! Subito!- mi urla lui trascinandomi fuori.
-cosa?! No io devo rimanere, devo aiutarlo!!- non posso andarmene, non proprio ora.
-fa come ti dico! Vattene! Nasconditi! Fatti un'altra vita!- mi chiude la porta in faccia.

Sento i suoi lamenti, i suoi stridii...i suoi occhi cercavano i miei, come per chiedermi aiuto e pietà.

E io...l'ho lasciato a loro.
Non so se sia la mia mente a cercare del bene in ogni male. Devo fare come mi ha detto.

In lacrime corro fino a raggiungere la miniera.
Un temporale si abbatte sul paesaggio, la pioggia inizia a battere su di me.
Mi teletrasporto fino all'apertura per poi fiondarmi in discesa verso la grotta.

Ho deciso...lo faccio...per lui.

Questa è la mia decisione, non mi importa del mondo intero...mi importano solo loro.
Mi avvicino alla fossa oleosa dove vi galleggia il cofanetto...il vaso di Pandora.
Cerco di prenderlo, il respiro si fa affannoso, il cuore mi batte al impazzata.
Allungo le mani verso quella luce, lo afferro e sembra che quel liquido tenti di fermarmi, di afferrarmi i polsi.
Sono più veloce, indietreggio.
Mi stringo il vaso al petto, chiudo gli occhi con forza mentre le lacrime spingono per uscire.
Sento un calore freddo pervadere il mio corpo, qualcosa si fonde con me.
Una luce rischiara le pareti nere della grotta. Apro gli occhi e le mie braccia stringono me stessa...il vaso non c'è più...si è fuso con il mio corpo.

Non provo nulla, eppure mi immaginavo un dolore atroce...nulla di tutto ciò è accaduto.
Non sento niente, niente sembra essere cambiato in me, per fortuna.
Ma mi chiedo se tutto questo sia bastato.

Esco da lì in fretta, voglio andarmene.
In lacrime corro per ritrovare la via di casa.
Non posso abbandonarlo.

Non la trovo, sembra che cerchino di nasconderla alla mia vista...non vogliono che io rimanga.
Mi dirigo al limite della foresta ansimante e senza fiato, che si è prosciugato nel pianto.
Senza accorgermene il mio aspetto si racchiude nella mia vecchia e odiosa forma umana.

Arrivo fino al confine della città che ormai sembra essere di nuovo abitata.
Il mio destino non incontrerà quello dei nuovi cittadini...per ora.
Smaterializzo dal nulla la mia piccola borsetta, dal fondo infinito.
Tiro fuori la stecca nera per aprire la mia auto.
Salgo e parto ripercorrendo quella strada che un mese fa avevo percorso per ritrovare la mia vita, la realtà che mi era sfuggita dall'infanzia.

Con le mani al volante, lacrime fredde e salate agli occhi, i pensieri rivolti a lui, un cuore spezzato.
Mi dirigo verso la mia meta sconosciuta, in cerca di riparo da un amore crudele.
Quale sarà il mio destino?
Cosa mi accadrà?
Cosa accadrà a lui?

COSA CI RISERVA IL NOSTRO FUTURO?

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now