NELLA FORESTA

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-salve Zalgo- la voce fredda che una volta apparteneva a mia moglie.
Che strazio.
-Blum...- finalmente Zalgo è arrivato e sembra turbato.

La porta si chiude con la scusa di lei, per una passeggiata nel bosco. Suo padre sbuca dall'angolo per entrare nel salotto.
Il suo sguardo è strano, ha qualcosa da dirmi.
-allora? Cosa c'è?- gli domando duro guardandolo in faccia.
Lui sbuffa come stanco.
Non è nulla di buono ciò che starà per dirmi.
-Zalgo, se c'è qualcosa che devo sapere ed è una cosa seria...devi riferirmela accidenti!- sbotto, non mi piace che mi tengano all'oscuro di qualcosa di importante.
Devo sempre sapere ciò che succede, anche le più piccole frivolezze, per tenere sotto controllo la situazione.

-...ormai è troppo tardi...- mi risponde dopo qualche minuto di sospensione sbattendo il viso sui palmi delle mani.
Ha un atteggiamento rassegnato.
Eppure mi fa pena, strano detto dal suo peggior nemico.
-ah...cos'è successo?...- sospiro ponendoli la domanda, poggiando poi la mia mano esile e forte sulla sua spalla coperta da una camicia rossa.
Mi accomodo al suo fianco in modo che si confidi.
-avrei dovuto avvertirti prima ma...tutto ciò deve andare com'è stato scritto, non possiamo fare nulla...- la sua voce sembra in punto di pianto.
Non l'ho mai visto così.
Non si è mai lasciato andare fino a questo punto, con me per di più.
-cosa intendi dire?- cerco di fargli sputare il rospo al più presto, non voglio aspettare ancora.
Questa è una questione seria e pericolosa me lo sento.
-...una società di scienziati guidati dal governo, hanno catturato Blum...vogliono toglierle i poteri per sfruttarli in una guerra...non possiamo fare niente...- non ci posso credere!
-cosa?! E tu me lo vieni a dire solo ora?! Come puoi lasciare tua figlia nelle mani di pazzi scienziati!Dobbiamo aiutarla.- lo assalgo stringendoli le spalle nella giacca rossa, nessuna reazione da parte sua.

-Beh...se non la aiuterai tu andrò io a tirarla fuori...- cerco di alzarmi ma una sua mano si infilza sulla mia spalla obbligandomi a rimanere fermo, stante davanti a lui.
-cosa intendi fare? Arrivare lì, chiedere alla guardia al cancello di aprirti perché la tua amata è stata rinchiusa, dentro quella specie di manicomio per persone strane e dai poteri paranormali? Sperando che lui non si accorga della tua sovrumana altezza e che il tuo volto non c'è?!- mi brucia con gli occhi neri pieno di furia e rammarico.
-qualsiasi cosa purché di slavarla- gli rispondo indietro a denti stretti.
-ti ripongo il quesito...cosa intendi fare?!- lui piomba in piedi superando la mia altezza.
Come di suo solito e che non gradisco molto.

-non lo so! È questo che vuoi sentirmi dire?! Sai, mi chiedo perché tu non abbia ancora agito...- cerco di raggiungere le sue spalle mettendomi in punta di piedi.
Imbarazzante.
-te l'ho già detto...non possiamo fare nulla per lei, deve cavarsela da sola se vuole imparare a difendersi e a trovare la lunghezza d'onda della sua anima...se la caverà- come può dire tutto ciò.
Mi convinco a ricredere che lui non abbia un vero cuore.
-dammi più dettagli sulla situazione- gli chiedo con le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso al pavimento.
-questo gruppo di scienziati raccoglie, o meglio dire "rapiscono" persone fuori dal normale per studiarle e ricavarne energia dalle loro potenzialità. Si da il caso che da secoli sono rimasti nell'ombra della vita di Blum, ed ora cercheranno di fare il possibile per estrarre dal suo corpo i suoi poteri e utilizzarli per scopi governativi- incredibile come degli umani si possano immischiare in cose oltre il loro mondo.
Non avrebbero dovuto rapirla.
Non sanno neanche cosa hanno tra le mani.

-quindi...controllavano Blum da anni?- chiedo a Zalgo sconcertato.
Come ho fatto a non accorgermene dopo tutto questo tempo?
-si e, credo che quella sera quando ti sei scatenato su di lei, credo proprio che ci fosse il loro zampino...- strofinandosi la mano dietro la testa cerca di calmarsi.
Ma io non ci riesco e non ho l'intenzione di provarci.
-bene...- dico io con tono serio e fermo.
-dove stai cercando di andare?- domanda il diavolo dopo avermi visto dirigere verso la porta.

Mi volto e lo fisso dritto negli occhi.
Possibile che non lo capisca?
-vado da lei...-

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now