E LEI?

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Una mattina come tutte.
Inverno inoltrato, il gelo, nuvole grigie che minacciano tempesta sui quei poveri alberi spogli rimasti.
Oggi  risposte saranno date alle mie tante e interminabili domande. Una mattina piena di  incognite presto rivelate.

Slender, dopo aver fatto colazione, mi accompagna a una delle tante stanze degli ospiti dove hanno fatto accomodare giorni prima Zalgo.
Dopo essermi avventata su di lui mi guarda.
-prendi un respiro profondo, non sarà facile, credimi- mi consiglia prima di entrare nella porta dell'inferno.
So che non sarà facile, lo so bene.
-pronta?- mi chiede tenendo la mano sul pomello della porta, pronto per bloccarmi o per lasciarmi entrare.
-DEVO ESSERE PRONTA- la mia voce esce con una decisione che nemmeno io avrei mai pensato di avere, neanche nei meandri più lontani del mio inconscio sarei riuscita a tirarla fuori. Eppure eccolo cui il mio lato determinato e forte. Combattente.

Lui mi apre la porta e la stanza che mi si presenta davanti è come tutte le altre, un po' misera e priva di personalità.
Entro e chiudo dietro di me la porta.
Mio padre guarda fuori dalla finestra, intento ad ammirare qualcosa a me sconosciuto.
-disturbo?- chiedo alla sua corporatura che mi da le spalle.

È vestito elegante, le ali le ha ritirate dentro la schiena. Porta una giacca rossa, una cravatta del medesimo colore è allacciata al colletto della camicia, nera come i pantaloni, scarpe eleganti a punta in pelle nera lucida.
-siediti- mi fa inespressivo, non so se sia arrabbiato o altro.
Mi siedo sulla sedia in legno, in mezzo alla stanza. Mi sembra di essere ad un interrogatorio, dei brividi percorrono le mie membra al solo pensiero.
-l'ultima volta che ci siamo visti hai cercato di farmi fuori. O sbaglio?- come presumevo è arrabbiato, non poteva andare meglio di così.
-non ero in me, sai che non l'avrei mai fatto- cerco di scusarmi, anche se...-anche se una piccola parte di te avrebbe voluto veramente vedermi morto- ecco ha colpito nel segno.
-si...lo ammetto, si- non posso continuare a mentire, anche se lui ha fatto lo stesso con me per anni, standomene chissà dove e lasciandomi nelle mani di sconosciuti.

-comunque...sei venuta per avere risposte, giusto?- la sua voce roca mi risveglia dai pensieri.
-si- ammetto flebilmente con il capo chino.
-bene, vai pure con la prima domanda-
-primo, dov'è e chi è la mia vera madre?- non so il motivo ma voglio sapere chi è stata la mia progenitrice, sento  che si sta nascondendo un mistero all'interno di queste parole.
-sapevo l'avresti chiesto, è dal giorno seguente alla tua nascita che non la vedo...c'è chi dice che se ne sia andata, chi dice che i superiori l'abbiano chiamata al loro cospetto...per te- questo mi suona duro e crudo.
-cosa vuoi dire?- deve spiegarmi chiaramente.
-tua madre è una ninfa, una dea anche se loro non vogliono ammetterlo, hanno paura dei suoi poteri, di quello che può fare per questo la tengono sotto controllo. Io credo che alla luce della tua nascita loro siano venuti a sapere di noi e soprattutto di te. Credo l'abbiano chiamata per causa tua- un'altra cosa da aggiungere alle mie colpe.
-perché per colpa mia? Che ho fatto?-
-LORO HANNO PAURA DI TE-
Secondi o minuti scorrono dopo che le mie orecchie hanno udito questa frase.

-di...me?...perché dovrebbero?- dei potenti hanno paura di una donna come me, che non sa neppure gestire i suoi poteri?
-si...hanno paura di quello che puoi fare...di te e dei tuoi poteri...per questo quello che abbiamo fatto è contro le regole. Innamorarsi della tua anima gemella anche se è l'amore tra diavolo e dio...è fuori discussione...questo è stato l'errore più grande che noi abbiamo commesso- non ci posso credere.
-quindi io sarei...un errore?!- potevano uccidermi invece di venirmi a dire poi che è colpa mia.
-per loro, sei un errore. Ma per noi sei rivoluzione...per me e tua madre tu sei la chiave di un mondo tutto nuovo... di un mondo migliore- la chiave per un mondo migliore.
-niente può essere...MIGLIORE a questo mondo, niente- lo so per mia esperienza, anche la cosa che credi più giusta... alla fine si rivela un errore madornale.

-lo scoprirai da te...tempo, lascia tutto al tempo, vedrai- spero che questo basti, solo questo.
-ok ma...tu non hai provato a cercarla?- meglio provarci no? Magari le voci sono solo voci e lei è nei guai chiedendo aiuto senza che qualcuno riesca a sentirla?
-come no! Non sai quanto l'abbia cercata e continuo tutt'ora. Sono anni che la cerco! Quando pensavo di essere riuscito a trovarla, la via si sgretola sotto i miei piedi! Puoi capirlo.- si lo capisco, è brutto cercare una cosa a cui tieni, a cui vuoi un mondo di bene, e poi non sai più dove guardare. È brutto, veramente orribile, ti sentì vuoto, ti senti svuotato dentro, e fa male.
-si ti capisco e...sarei felice di aiutarti- voglio essere con lui quando la troverà, voglio cercarla. Devo aiutarlo.
-NO, non resisteresti un giorno di più, nei luoghi in cui vado. Prossima domanda-
-ma...-voglio controbattere, voglio partecipare anch'io, devo assolutamente trovarla.
-PROSSIMA DOMANDA- lo sto facendo arrabbiare ancora di più, non voglio vederlo incazzato meglio evitare.
-so che hai già risposto a questa domanda ma...cosa sono io di preciso?- le idee su questo non sono molto chiare.
-non lo so, precisamente...ma tua madre potrebbe dirtelo, lei sa meglio di me cosa sei Blum- un altro motivo per uscire e andarla a cercare.

-ok...perché...da bambina tutti mi odiavano?- a questo può rispondere lui, ne sono certa.
-perché loro sapevano...sapevano che eri diversa, che potevi fare cose che loro neanche se le immaginavano- si ma...
-e allora perché io non lo sapevo?-questo mi esce difficile.
-tu in realtà sapevi ma non lo accettavi, credo che avessi paura di te stessa o...- indugia nelle sue stessa parole.
-o?-deve dirmelo, qualsiasi cosa sia.
-...o sapevi già cosa sarebbe successo...per questo poi hai perso la memoria, l'hai fatto da te- no è impossibile.
-perché avrei dovuto cancellarmi la memoria da sola? È impossibile!- non ne avrei avuto motivo.
-no è possibile...tutto per te è possibile, lo scoprirai poi da sola il motivo...succederà-
-non mi stai aiutando, cosa succederà?- devo sapere.
-prossima domanda- ma allora lo fa apposta. Mi avventerei su di lui in questo momento, lo giuro.

-e va bene! Perché le persone a cui mi hai affidato da bambina mi hanno maltrattato?- bene, ora sentiamo cosa ha da dire a sua discolpa.
-te lo giuro Blum, non sapevo che avrebbero potuto farti del male, erano brave persone...- come no, penso frustrata -all'inizio, erano brave persone- lo blocco a metà, mi sta facendo incavolare.
-sul serio Blum, non ti avrei lasciata a loro se l'avessi saputo, ma...credo che siano stati i tuoi poteri a mandarli fuori di testa a tal punto...- altre colpe.
-cosa vuoi dire?-
-voglio dire che la tua parte più malvagia...si fosse liberata nel momento più inopportuno della tua vita...credo che si sia impossessata delle loro menti, che abbia modificato la loro mentalità- spiega lui guardandomi attentamente.
-posso fare anche questo?Modificare il carattere delle persone che mi stanno  attorno?-
-si e molto altro, ma credo che tu ci riesca solo con le persone che odi o a cui non piaci- quindi sapevo che loro non erano...
-ma come facevo a sapere che loro non erano i miei veri genitori?- mi sembra di star impazzendo...o lo ero già.
-è questo che mi domando anch'io, come tu abbia fatto così in fretta...eri solo una bambina e avresti dovuto sviluppare i tuoi poteri a 18 anni...non me lo spiego proprio- bene, quindi se anche lui non sa...diamine, dove dovrei andare a cercare le mie risposte?!
-va bene, basta- faccio io, meglio lasciare perdere se neanche lui sa darmi una risposta valida. Ma allora cosa devo fare?
-scusa se non ti dico quello che avresti voluto sentire, sto facendo del mio meglio, credimi- cerca di scusarsi.
-tranquillo, non fa niente- mi alzo dalla sedia.

Credo che per oggi basti, e che dovrò risolvere io i miei misteri, se nessuno può aiutarmi veramente.
Dovrò fare come sempre...da sola.

Don't forget my eyesWhere stories live. Discover now