...LA MORTE.

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Scendo dal palcoscenico, quale è il cielo, divenuto di un color blu acceso.
Le mie ali coperte di piume soffici, si adagiano sulle mie spalle scendendo a farmi da mantello, mi fanno da strascico per la loro lunghezza.
Si spingono nella mia schiena e si nascondono dietro la mia pelle.

Una struttura in ferro racchiude in una corona appuntita la mia fronte, scivolando ai lati dei miei occhi.
Il destro sorgente di lacrime nere.
Il colore del iride scompare e la pupilla si scioglie colando sulle palpebre, andando a formare la riga nera che scende tranquilla sulla mia guancia.
L'occhio sinistro perde anch'esso il suo colore e la pupilla, creando un cerchio nero da cui si ramificano fulmini. Questi si sprigionano nel bianco creando poi sulla mia pelle delle crepe nere. Una scossa si diparte dell'occhio e scintilla nell'aria.
Un mantello liscio si allunga dietro il mio collo e scende fino a raggiungere le caviglie, strette dai soliti tacchi.
Ma solo un dettaglio mi da un po' di sollievo.
Dei guanti colorati, dalle rifinirete di vari elementi che vanno a riprendere i significati dei miei poteri. Coprono le mie mani e soprattutto le mie dita, da cui sgorga il male incontenuto sotto forma di scaglie nere che tanto odio.

Sento qualcosa crescere in me.
Non sento più le solite sensazioni che mi legano a questo mondo terreno e agli umani.
Non provo più emozioni tanto primitive come la paura.
Mi sento come divisa da tutto, pure dalla me che tanto volevo conoscere e comprendere.
Ormai non sono più un mostro che si nasconde dietro al solito viso da semplice umana, no.
Ora mi mostro a voi come sono veramente.
Un essere divino.

Io sono il dio caduto che si ciba di anime.
Io sono la dea della morte.

Don't forget my eyesTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang