POTERI

234 29 2
                                    

Mi ritrovo davanti all enorme siepe di rovi, sono riuscita a tornare indietro, questa parte della foresta mi mette i brividi e non voglio starci un minuto di più. Quasi mi fa impazzire quel silenzio, basta che mi metta a parlare da sola e siamo a posto.
Mi avvicino ai rovi...non si muovono. Ecco ne ero certa, pure loro fanno di tutto perché non me ne vada di qui, ci mancava solo questo. Provo a infilarmi dentro quel groviglio, cerco il più possibile di non tagliarmi. Sono molto contorti, sembra che gli spini si allunghino per toccarmi, per tagliare la mia soffice pelle e farne uscire del liquido cremisi. A metà strada sentii i rovi ramificarsi sempre di più, volevano complicarmi la vita.

Sento le spine pungermi, manca poco che mi perforino la pelle in ogni punto del mio corpo. Cerco di sfuggirne cadendo a terra, loro cercano di raggiungermi. Noto con orrore una spina punta all'occhio destro, vuole perforarlo. Si avvicina sempre di più, io rimango immobile. Non sapevo che fare, ormai ero in trappola, bloccata.
Brucia, deve ancora toccarmi ma sembra scottarmi, mi ustionano la pelle e le loro punte più si avvicinano più diventano di un rosso incandescente.
Cerco invano di trattenere le urla ghiacciate di dolore.
Inizio a sudare freddo,le gocce mi contornano il viso. La punta mi sta per toccare l'occhio quando mi sento implodere, qualcosa dentro di me si scatena, la vista mi diventa di un blu acceso.
VADO A FUOCO!
Mi sale l'ansia e sento che la paura acceca la mia mente. Non sento la mia pelle bruciare anzi, il fuoco mi avvolge dolcemente e con le sue saette mi fa il solletico. I rovi sembrano urlare, si bruciano come se il mio fuoco sia puro.
Bene contro male.
Si ritraggono lasciandomi libera. Rialzandomi proseguo mentre il groviglio si scioglie, al mio passaggio i rovi si ritraggono lontano dal mio fuoco.
La mia ANIMA.

Ne esco illesa sentendomi carica, felice ed energica. Corro verso lo spiazzo di erba e arrivo in mezzo a quella piccola prateria.
Il mio fuoco si sparge su di essa, un simbolo si disegna bruciando i steli d'erba secchi, un cerchio attraversato da un fulmine si crea al suolo circondandomi.
Sento che il simbolo mi appartenga, come venisse dal mio cuore.
Un fulmine attraversa il cielo, sento una spina uscire e conficcarsi fuori dal mio occhio sinistro, mi porto la mano sulla guancia e un pezzo di pelle si stacca, è nera. Un rivolo d'acqua mi scende dall'altro occhio, mi porto un dito sotto la palpebra per mettere fine a quel piccolo fiume. Non sono lacrime, nemmeno acqua, un liquido denso e nero cola dal mio occhio. Mi spavento andando in panico, in iperventilazione.
Non riesco a respirare. Annaspo nell'aria calda che mi circonda.
Urlo.
Urlo con tutto il mio fiato. Sento il suo sguardo su di me, mi osserva da lontano.
Urlo a lungo, cado in ginocchio a terra e un aura bianca si libera dal mio corpo allargandosi sempre più, rompe lo spazio scuotendo l'aria.
I miei capelli fluttuano sopra la mia testa, come una fiamma, ondeggiano trascinati da un vento gelido.

Dai miei occhi escono lembi di fuoco blu. Le punte delle dita delle mie mani diventano nere come pece, la mia pelle diventa scura, si prolunga come un'onda lungo il braccio. Continuo a urlare, la bocca spalancata da cui esce aria fredda e intensa. Le scaglie nere stanno per invadere il mio corpo, le sento salire sul collo proseguendo sulle mie guance, stanno per entrare nei miei occhi. Rivolgo lo sguardo al cielo, credendo sia il mio ultimo addio.
Ma non è così.
L'onda si ritrae, le unghie rimangono nere, credo non si possa cancellare. Smetto lentamente di urlare, il fulmine che mi era apparso sull'occhio sinistro si rintana dentro il nero della mia pupilla, il fiume si prosciuga, i capelli si adagiano lentamente e docili sulle mie spalle, i lembi di fuoco si spengono. Mi accascio a terra consumata, stanca. Guardo il cielo di un arancione dolce e sfumato, le nuvole hanno un acceno di rosa sulle loro punte.
È il tramonto. Il più bello che io abbia mai visto, ma quello vissuto peggio.

Sento dei passi avvicinarsi, il crepitio dell'erba che si piega al suo passaggio.
So che è lui e dopo quello che ha visto sono certa che mi ucciderà. Sono una potente rivale, un pericolo per gli assassini che vivono qui, nascosti in questa foresta.
Un fruscio accanto a me mi dice che si è steso sull'erba e mi fa compagnia mentre guardo il cielo. Tutto ciò è strano anche per me, ma io ho sempre creduto in qualcosa a noi impossibile. Da bambina credevo in tutto quello in cui si poteva credere.
Continuo ad ammirare il cielo, respirando lentamente assaporando l'aria che mi circonda.
Nessuna reazione o movimento proviene da lui...perché non mi attacca?

Ripenso alle ultime parole di mia madre.
-tu sei come lui- questa frase mi riappare nella mente.

Socchiudo gli occhi...il tramonto più dolce e meglio accompagnato della mia vita, insieme a lui.
Chiudo gli occhi.
"Non ho paura" penso, mentre una brezza lieve mi spettina i capelli.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora