UN ULTIMO MA TEMPORANEO ADDIO

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Richiude dietro di se la porta del suo ufficio, voltandosi poi verso di me con sguardo severo. La sua fronte è corrugata dalla rabbia e le fosse dei suoi occhi, sono scure e tendenti al nero.
Abbasso il viso sapendo ciò che mi dirà. Secondo lui non avrei dovuto offrirmi volontaria per questo ruolo, non dovrei fare da esca ma la mia motivazione, vale molto di più di ciò che mi starà per dire.
-Blum...- la sua voce è bassa e quasi accusatoria. La sua mano sfiora il mio braccio, un tocco delicato totalmente fuori posto in un momento come questo.
Non capisco cosa stia facendo. Alzo il volto e noto che la sua espressione è andata schiarendosi, quasi rattristandosi.
-...perché l'hai fatto?- mi domanda, vedendomi distogliere lo sguardo. Dovrebbe saperlo o forse cerca di non dar ragione alla mia motivazione.
Le sue lunghe mani afferrano strette le mie braccia, stropicciando il tessuto della mia giacca. Una forte stretta, sento le sue dita tremare.
-non pensi a Nim?!- alle sue parole mi si ferma il cuore. Forse per una piccola parte ha ragione, ma...
-...non pensi a me?!- ancor di più il mio respiro si blocca per un istante, gli occhi spalancati e il volto senza espressione. Come può insinuare che non ci abbia pensato?!
-Blum, non pensi a noi?!- lo blocco, prendendo le sue braccia e facendo peso per fargli mollare la presa.
-come puoi insinuare che non abbia pensato a lei...a voi?! Anche quando mi sono offerta, pensavo a voi in quel momento!- gli urlo in faccia, non capendo la sua "stupida" reazione. Abbasso il viso sentendo bruciare la pelle sugli occhi.
-io lo faccio per tutti voi, lo vuoi capire?- dico con voce decisa e nascondendo il tremolio delle mie mani.

-no, non ti capisco. Poteva offrirsi qualcun altro e lo sai bene, non sei l'unica capace di portare a termine un ruolo del genere!- urla in tutta risposta avvicinando il suo viso al mio.
Porto la mia mano sulla fronte che inizia a scottare.
-almeno ammettilo che lo fai per te stessa!- scrolla le mie spalle facendomi alzare la testa e obbligandomi a guardarlo dritto in faccia.
-e se anche fosse?- gli rispondo, sentendomi quasi offesa da quelle sue parole.
-vuoi sapere perché lo faccio?!- gli domando, osservandolo con sguardo irato e nervoso, mentre lui sembra cambiare atteggiamento.
-non voglio che lei cresca in un mondo in cui verrebbe continuamente cacciata, o per meglio dire, non vorrei mai che le accadesse qualcosa, che si sentisse in pericolo per colpa loro. Lo faccio perché hanno peccato e, come noi tutti, meritano di finire nelle fiamme dell'inferno, devono patire quello che abbiamo patito noi- prendo un respiro sentendo il mio cuore pesare sul mio petto.
-forse non potrai capirmi ma io preferisco agire per vendetta e per la giustizia, al contrario di tutti voi che uccidete per gioco e per piacere...- concludo sentendo bagnarsi la mia pelle ruvida e calda.  Una piccola goccia nera che cerco di ritrarre all'interno della mia pelle...non devo piangere in un momento del genere, non davanti a lui.
-giusto, non ti biasimo. Ma credo che le tue azioni saranno giuste, se prendo in considerazione ciò che hai detto...ma- si ferma cercando di calmarsi e di trovare le parole.
Non vedo ciò che fa, avendo lo sguardo rivolto al pavimento, ma sento le sue braccia avvolgermi e stringermi contro il suo freddo petto. Un calore dolce e triste si dilata e riscalda pian piano il mio petto, fino a raggiungere il mio volto.
-non voglio che tu soffra di nuovo, come hai patito in precedenza per colpa di quell'uomo...- mi sussurra nell'orecchio, mentre una sua lacrima nera bagna la pelle del mio collo. Entrambi portiamo ancora nei nostri ricordi quei lontani gironi, che si conclusero con un mare di sangue.
Ricambiando la stretta, appoggiando le mie sottili braccia sulla sua schiena e aggrappandomi alla sua camicia con le mie dita, sento il suo cuore battere lentamente. Sento i suoi pensieri, teme la mia morte...ma soprattutto teme di vedermi soffrire come in passato.
Mi avvicino alla pelle del suo viso, sfiorando con le guance il suo collo, i ciuffi corvini dei miei capelli che si avvolgono e ammorbidiscono quella sua pelle ruvida.
-non morirò- inizio a sussurrargli nell'orecchio, sentendolo risollevarsi -non morirò finché questo mondo sarà ancora pieno di peccato e di peccatori...- concludo, scivolando via dalla sua stretta divenuta sempre più rilassata e tranquilla.
Osservo ogni suo movimento, il suo sguardo perso nel vuoto del mio viso e il mio che sfiora, bacia ogni millimetro del suo volto.
Alzandomi in punta di piedi, raggiungendo i suoi occhi appoggio le mie mani sulle sue spalle, per poi sbilanciarmi vero le sue labbra e poggiarci le mie. Un soffice e delicato contatto, che poi lui trasforma in un ballo di pura passione.

Al di fuori della finestra il cielo si squarcia, si dilata un colore caldo e acquerellato. Come una pennellata d'acqua tinta d'arancio, che va a schiarire il fondo blu in un azzurro mare. Il sole fa lentamente capolino dalla terra tornando a splendere fra le fronde degli alberi. Risorgendo dalle tenebre, espande i suoi raggi colorati e caldi su tutta la distesa della notte. Il carro di Apollo insegue e scaccia Selene sul suo carro di luna, che si fionda al lato opposto della terra, andando ad oscurare le notti e i sogni d'altri popoli.
Noi due, nel mezzo di uno spettacolo della natura, ci culliamo e confortiamo, ballando a tempo di una musica sconosciuta. Le note che battono nel nostro cuore, ci conducono ai passi e ai movimenti d'amore.
Sfiorandoci l'un l'altro, le nostre pelli si scontrano e sembrano quasi fondersi all'elettricità di quei contatti, caldi e bollenti di un ardere di passione che scorre nel nostro sangue. Occhiate fuggitive e strette di mani, mentre i nostri arti si incrociano in un abbraccio contorto e stretto. Un abbraccio difficile da sciogliere, che circonda i nostri cuori e ci tiene aggrappati al corpo dell'altro.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora